Baro-metro

IL BARO-METRO: SGUARDI DALLA SALA (01/2020) – 2

I CASI DEL SECONDO TRIMESTRE

In un trimestre ricchissimo di uscite ci soffermiamo su quelle che hanno fatto più parlare, come al solito nel bene nel male. Ricordo che gli incassi sono calcolati, ove possibile, al 31 gennaio 2020, ove non possibile, invece, alla data più vicina.

I film sono ordinati in base alla data di uscita; a parità di data l’ordine è alfabetico.

L’UOMO DEL LABIRINTO (data di uscita 30 ottobre 2019 – incasso € 2.000.000)

Grandi aspettative per la seconda regia di Donato Carrisi dopo l’apprezzato La ragazza nella nebbia, anche inaspettato successo di pubblico (3,7 milioni di euro). Ad aumentare l’hype la presenza nel cast di una star americana del calibro di Dustin Hoffman e una promozione che ha puntato molto sulla sfida nei confronti del pubblico basata sull’impossibilità di risolvere il mistero prima della parola fine. Purtroppo è andata diversamente, per tanti motivi: doppiaggio stridente, recitazione dei comprimari non sempre all’altezza, ma soprattutto un depistaggio che non funziona perché non riesce mai ad agganciare lo spettatore, più annoiato che partecipe. Insomma, non si entra mai davvero nel labirinto e il passaparola lo ha massacrato. Il debutto è in 431 sale e nel primo week-end totalizza 1,1 milioni di euro posizionandosi 5°. La seconda settimana le sale diventano 444 ma il film scende in decima posizione e la media ha un tracollo, passa infatti da € 2.777 a € 748. Terza settimana in 105 sale al 18° posto. Evidente il rapido abbandono del pubblico dopo l’iniziale curiosità, segno di un passaparola penalizzante. Finora il suo destino internazionale è limitato alla Russia in cui ha incassato 217 mila dollari.

LA FAMIGLIA ADDAMS (data di uscita 31 ottobre 2019 – incasso € 6.525.196)

C’era bisogno di una nuova versione della Famiglia Addams? Probabilmente no, ma dopo alcuni progetti partiti e mai realizzati (anche con la regia di Tim Burton) la Metro-Goldwyn-Mayer riesce ad avviare quello di un nuovo film di animazione che, grazie anche a un lancio prodigioso (150 milioni di dollari solo per il marketing a fronte di un budget di 24 milioni di dollari) ottiene il suo scopo: incassare milioni di dollari in tutto il mondo. Il riscontro è quindi in teoria buono, con 200,1 milioni di dollari worldwide equamente divisi tra U.S.A. (97,1 milioni di dollari) e resto del mondo (103 milioni di dollari); in pratica, però, le cose sono diverse perché l’incasso risulta insufficiente a ripagare gli elevati costi sostenuti per la promozione. Con il solo theatrical non riesce quindi ad andare in attivo. In Italia debutta per Halloween con un’ottima prima posizione al box-office e resta in top-10 per quattro settimane. La critica non apprezza granché e trova la nuova versione troppo zuccherosa e poco rispettosa dell’impronta genuinamente macabra del prototipo, ma le famiglie per qualche settimana affollano comunque le sale.

IL GIORNO PIU’ BELLO DEL MONDO (data di uscita 31 ottobre 2019 – incasso € 6.400.000)

Golden boy del cinema italiano per qualche stagione, Alessandro Siani è stato prima attore di successo (soprattutto Benvenuti al sud e Benvenuti al nord), poi anche regista acchiappapubblico. La sua prima regia, Il principe abusivo, incassa nel 2013 quasi 15 milioni di euro. Con Si accettano miracoli nel 2015 conferma il suo momento magico (15,3 milioni di euro), con un successo che da regionale si spande per la penisola. La formula di commedia gentile inizia a mostrare qualche cedimento già nel 2017 in cui Mister Felicità perde per strada un terzo del suo pubblico (incasso finale intorno ai 10 milioni di euro). Il nuovo film conferma la fase di stallo, dovuta anche a un’uscita lontana dalle festività, e il pubblico cala ulteriormente: ottimo debutto in 506 sale con 2,9 milioni di euro (ma lo supera La famiglia Addams); seconda settimana in calo del 57% (1,2 milioni di euro in 471 e media per sala che passa da € 5.781 a € 2.720) e alla terza perde un ulteriore 51%, con una media pressoché stabile (€ 2.284) nelle 277 sale in cui è programmato. Alla quarta settimana è al decimo posto del box-office (€ 1.832 di media in 159 sale), ma il più ormai è fatto e conferma un andamento buono ma lontano dai superlativi.

TERMINATOR – DESTINO OSCURO (data di uscita 31 ottobre 2019 – incasso € 1.509.883)

C’era molta attesa per la sesta pellicola della saga Terminator. Per tanti motivi: il ritorno come protagonisti di Linda Hamilton e Arnold Schwarzenegger, la riacquisizione dei diritti cinematografici del franchise da parte di James Cameron, la non considerazione dei capitoli 3, 4 e 5. Un sequel, quindi, di Terminator 2 – Il giorno del giudizio che resta il migliore e anche il maggiore successo mondiale della serie (520,8 milioni di dollari). Il risultato frena gli entusiasmi. Se il film, incensato esageratamente dalla critica U.S.A., si barcamena senza tanti guizzi tra nostalgia e presente, il pubblico non risponde all’appello e limita l’entusiasmo a un incasso worldwide di 261,1 milioni di dollari. Cifre che farebbero la fortuna di qualsiasi altro film ma non di un colosso da 185 milioni di dollari. Particolarmente soft il risultato americano (62,2 milioni di dollari) e per fortuna che c’é la Cina (50,6 milioni di dollari). In Italia debutta in settima posizione in un week-end molto affollato, ma la seconda settimana è già fuori dalla top-10 confermando il sostanziale disinteresse mondiale.

LE RAGAZZE DI WALL STREET (data di uscita 7 novembre 2019 – incasso € 4.440.090)

Arriva in Italia sull’onda del successo americano (104,9 milioni di dollari) e dell’appeal di Jennifer Lopez che tutto fa e tutto può. Il film promette molto più di ciò che mantiene ma J.Lo si conferma una bomba ed è soprattutto lei a sedurre le platee mondiali. In Italia ottiene un successo superiore a molti altri paesi di solito più remunerativi (2,1 milioni di dollari in Francia, 2,7 milioni di dollari in Germania e Russia, 1,9 milioni di dollari in Spagna e Messico), segno di un lancio particolarmente accurato e in grado di attirare gli sguardi meglio che altrove. Nel nostro paese è primo al box-office per i primi tre giorni, poi lascia la domenica ai film family e torna primo il lunedì successivo confermandosi dominatore incontrastato della settimana fino all’arrivo di Le Mans ’66. Resta per quattro settimane in top-10 con un andamento decisamente superiore all’andamento dei film commerciali, mediamente in top-10 per tre settimane.

LA BELLE EPOQUE (data di uscita 7 novembre 2019 – incasso € 1.524.402)

Che fatica attirare gli spettatori per un film d’essai. Anche quando tra le mani ti ritrovi un gioiellino, un vero e proprio feel-good movie, di quelli che sono un tonico per lo spirito. Complimenti all’impegno e alla dedizione della I Wonder che fa di tutto per invogliare il pubblico e se state leggendo queste righe e non avete visto il film, fatevi un piacere e recuperatelo perché ne vale la pena. Detto questo incassi positivi, considerando che siamo nell’ambito d’essai, ma poteva ambire a molto di più. Parte subito bene in 93 sale con una media di € 3.653, la seconda settimana si diffonde e raggiunge 177 schermi (media ancora buona di € 2.455) e continua a incuriosire per tutte le festività. Grande il successo in Francia dove incassa 9,4 milioni di dollari.

PARASITE (data di uscita 7 novembre 2019 – incasso € 1.948.989)

È la sorpresa dell’anno, il film che ha spiazzato tutti imponendosi all’attenzione mondiale. La sua strada è cominciata a Cannes dove ha vinto la Palma d’Oro ed è poi proseguita nelle sale di tutto il mondo. Uno dei pochi casi in cui il giudizio unanime della critica incontra il favore del pubblico: 163,8 milioni di dollari l’incasso globale attuale, ma dopo gli Oscar aumenterà di sicuro. Intanto, grazie al prodigioso incasso di 72,3 milioni di dollari in Corea del Sud, patria produttiva del film, è finito al 50° posto tra i maggiori incassi mondiali del 2019. Davvero un record per un film che non ha a che fare con supereroi, mondi fantastici ed effetti speciali ma che fotografa la contemporaneità con uno stile personale. Un’opera davvero originale, distante eppure vicina, grottesca eppure fruibile, d’autore eppure in grado di arrivare a tutti. Strategica in Italia la decisione di Academy Two in collaborazione con Lucky Red di togliere il film dalle sale dal nuovo anno per poi riproporlo in grande stile in prossimità degli Oscar. Viste le 4 statuette vinte e la rivoluzione di cui è testimonial (primo film in lingua non inglese a vincere come Miglior Film), la sua strada si può dire appena iniziata.

LE MANS ‘66 (data di uscita 14 novembre 2019 – incasso € 2.983.034)

Uno di quei film che fanno il loro lavoro senza picchi, né in positivo, né in negativo. La sfida tra Ford e Ferrari e la regia di James Mangold non infiammano il botteghino, ma il tema rombante e la presenza di Matt Damon e Christian Bale sono sufficienti per imporre il film all’attenzione del pubblico mondiale: budget di 97,6 milioni di dollari e incasso worldwide di 222,2 milioni di dollari, di cui il 52,1% dagli States e senza impennate significative negli altri mercati. In Italia debutta al primo posto, scende in terza posizione alla seconda settimana, alla sesta la terza e, come da copione, alla quarta è già fuori dalla top-10, ma resta in top-20 per sette settimane.

SONO SOLO FANTASMI (data di uscita 14 novembre 2019 – incasso € 1.405.231)

Guai a dire che il cinema italiano propone solo commedie, perché mai come in questo trimestre l’offerta è stata differenziata. È che non sempre il pubblico segue i tentativi di uscire dal noto. Christian De Sica propone un’insolita commedia declinata all’ectoplasmico, una sorta di Ghostbusters all’italiana. La Medusa ha fiducia nell’operazione e infatti distribuisce il film in ben 469 schermi, ma i primi risultati non soddisfano le aspettative, infatti il debutto è in terza posizione con media per sala di € 1.740. La seconda settimana il film perde 101 schermi e il 63% degli incassi, una brusca frenata che lo porta in ottava posizione e gli fa perdere il sostegno distributivo, anche perché la media per sala scende a € 823. Terza settimana allo sbando in 85 sale e crollo al 15° posto del box-office settimanale (media per sala ancora in calo a € 723). Alla quarta settimana sono solo 20 le sale che lo programmano ancora.

CETTO C’È SENZADUBBIAMENTE (data di uscita 21 novembre 2019 – incasso € 5.000.000)

Anche la comicità italiana ha le sue trilogie. E il nuovo film di Giulio Manfredonia, dopo Qualunquemente del 2011 (15,9 milioni di euro) e Tutto tutto niente niente del 2012 (8,5 milioni di euro), conclude la “Trilogia du Pilu” in cui Antonio Albanese interpreta il corrotto politicante Cetto La Qualunque. Il trend si conferma in calo nonostante il sostegno di Vision che spinge il film in 609 sale. Il debutto è incoraggiante: primo posto al box-office settimanale con 2,4 milioni di euro e una buona media per sala di € 4.080, la seconda settimana però, nonostante una perdita di soli 41 schermi, gli incassi e la media per sala si dimezzano. La terza settimana molti schermi vengono liberati per L’immortale, sempre distribuito da Vision, e il film perde ulteriori posizioni. Ormai il più è fatto e una volta esaurita la fan base pochi si accodano.

L’UFFICIALE E LA SPIA (data di uscita 21 novembre 2019 – incasso € 3.208.764)

L’ultima regia di Roman Polanski nasce sotto il segno della polemica. Presentato al Festival di Venezia sembra avere poche chance in seguito alle dichiarazioni della Presidentessa di Giuria Lucrezia Martel che tra le altre cose afferma “Io non separo l’uomo dall’opera”. Poi il film vince il Gran premio della Giuria, segno che qualcosa si è separato. In Francia esce una settimana prima rispetto all’Italia e nuove accuse di stupro, proprio alla vigilia del debutto, limitano la promozione del film e fanno nascere boicottaggi che però non sembrano sortire alcun effetto. Il film in Francia è un successo (12 milioni di dollari l’incasso complessivo e 29° posto nella classifica del 2019) e in Italia dimostra un andamento nella media, con tre settimane in top-10 in calo progressivo ma costante: il debutto è in seconda posizione dietro a Cetto c’è senzadubbiamente con un incasso di 1,2 milioni di euro in 420 sale (buona la media di € 2.899); seconda settimana al quarto posto (aumentano le sale che diventano 447 ma scende la media a € 1.616); terza settimana in settima posizione (sale 258, media € 1.088) e dalla quarta settimana è già fuori dalla top-10. Deve uscire ancora in alcuni mercati (Germania, Russia, Austria, Messico, Svezia, Finlandia), mentre non è prevista una distribuzione U.S.A. in sala.

UN GIORNO DI PIOGGIA A NEW YORK (data di uscita 28 novembre 2019 – incasso € 3.433.151)

Le polemiche accompagnano anche il film di Woody Allen, girato tra settembre e ottobre 2017 e restato in stand-by per due anni. Il regista torna infatti al centro di accuse di molestie per cui è già stato scagionato venticinque anni fa e alcuni attori presenti nel cast si dichiarano pentiti di avere lavorato con lui (Timothée Chalamet in odore di Oscar fa più scalpore di altri). Le polemiche raffreddano il rapporto di Allen con Amazon che congela il film dichiarando di non avere una data di uscita fissata. Allen non sta con le mani in mano e fa causa ad Amazon per 68 milioni di dollari e nel maggio 2019 Amazon restituisce i diritti di distribuzione negli Stati Uniti al regista. Il primo paese in cui il film esce è la Polonia nel luglio del 2019, ma gradualmente la distribuzione si fa capillare. L’incasso mondiale di 20,6 milioni di dollari non consente però una chiusura in attivo, visto il budget di 25 milioni di dollari. Massimo incasso in Francia, dove supera i 4 milioni di dollari, e a seguire subito l’Italia, da sempre fedelissima ad Allen e con incassi per i suoi film spesso superiori agli altri paesi. Nel nostro paese sono sei le settimane d permanenza in top-20, dopo quattro in top-10. La massima diffusione è alla seconda settimana, in cui arriva in 431 sale.

CENA CON DELITTO (data di uscita 5 dicembre 2019 – incasso € 5.038.965)

Un giallo classico sulla scia di Agatha Christie e un cast all star. Considerando il successo stratosferico di Assassinio sull’Orient Express (14,6 milioni di euro) c’era da aspettarsi un maggiore entusiasmo da parte del pubblico italiano, invece il film ha un totale solido, dei cali settimanali contenuti, un picco nella media per sala nella settimana di Natale in cui perde molti schermi (€ 4.332 in 135 sale), ma resta un successo medio. Non lo ha aiutato probabilmente il rimando del titolo a Invito a cena con delitto e Signori il delitto è servito, in quanto non si tratta di una parodia e chi cercava risate è rimasto probabilmente scontento. Ottimo, in generale, l’andamento mondiale. Il totale, a sfruttamento non ancora concluso, si avvicina ai 300 milioni di dollari a fronte di un budget di 40 milioni di dollari. Grande il successo in U.S.A. (156,5 milioni di dollari), ma si distingue anche in Cina (28,1 milioni di dollari) e Regno Unito (16,7 milioni di dollari). In Italia, dopo quattro settimane in top-10, resta in top-20 fino alla fine di gennaio.

L’IMMORTALE (data di uscita 5 dicembre 2019 – incasso € 6.061.445)

Confesso che quando ho visto la presentazione del film a Ciné ho pensato “La Vision rischia grosso, punta sul pubblico televisivo, una nicchia!” Ecco, avevo sottovalutato quella nicchia, perché il pubblico di Gomorra, e lo aveva già dimostrato il successo in sala l’anno scorso delle prime puntate della nuova stagione, è una nicchia molto grande. Rischio, quindi, valutato e cavalcato. Il film non è solo uno spin-off di Gomorra – La serie incentrato sul personaggio di Ciro Di Marzio (sempre interpretato da Marco D’Amore, anche regista), ma funge anche da collegamento tra la quarta e la quinta stagione della serie. In pratica obblighi gli spettatori televisivi a uscire di casa e andare al cinema per poter gustare al meglio la nuova serie. Un progetto crossmediale davvero interessante che il pubblico ha dimostrato di gradire con numeri sorprendenti. Ne è un chiaro segnale il primo giorno di programmazione con un incasso di 603mila euro. Si pensa che sia la fan base e che lo sprint si esaurirà nel week-end  (2,8 milioni di euro, al 2° posto dietro a Frozen II), invece regge ancora la settimana successiva in terza posizione, con un sostanzioso e fisiologico calo del 61% (ma una media per sala di € 2.194, superiore a quella di Frozen II che lo precede). Resta in top-10, e in 60 sale, anche il giorno di Natale, dove è al decimo posto, e la prima settimana di gennaio conclude il suo prodigioso percorso in 15 schermi.

LA DEA FORTUNA (data di uscita 19 dicembre 2019 – incasso € 8.089.695)

La tredicesima regia di Ferzan Özpetek diventa una delle più amate dal pubblico. La Warner Bros che produce e distribuisce cambia il posizionamento del film, inizialmente previsto per fine novembre, e, considerando probabilmente l’ottimo riscontro per il precedente Napoli Velata, decide di buttarlo nella mischia natalizia. Il debutto il 19 dicembre è al quarto posto, sembrano esserci troppi film italiani, in realtà quello di Özpetek non è family oriented come Pinocchio e Il primo Natale e contribuisce a differenziare l’offerta natalizia. Il cambio di date si rivela quindi una scelta vincente. La dea fortuna non raggiunge mai il podio durante le festività, ma è uno dei pochi titoli natalizi che dopo il 6 gennaio ha ancora pubblico da attirare. E infatti l’8 gennaio è secondo al box-office, segno di una rinnovata vitalità che lo accompagnerà per tutto il mese di gennaio facendolo diventare uno dei maggiori successi del regista italo/turco, inferiore a La finestra di fronte (irraggiungibile con 10,5 milioni di euro), ma molto vicino a Mine vaganti (8,3 milioni di euro) che finirà per eguagliare e probabilmente superare.

18 REGALI (data di uscita 2 gennaio 2020 – incasso € 3.066.569)

Lucky Red esce il 2 gennaio con due film diversissimi. Oltre al nuovo Ken Loach propone questo film italiano, una storia tra il lacrimevole e il fantasmatico, un oggetto un po’ ibrido che sembra destinato a passare senza lasciare particolare traccia. Invece, complice il periodo in cui tutti ma proprio tutti scelgono il cinema come forma primaria di intrattenimento e la capacità di arrivare al pubblico giusto con una mirata campagna promozionale, si rivela un inaspettato successo. Target di riferimento gli adolescenti e Benedetta Porcaroli, tra le protagoniste della serie Netflix Baby, si rivela un’ottima esca. Il debutto è in settima posizione, ma l’andamento è crescente, per l’Epifania arriva al quarto posto, il 7 gennaio entra addirittura nel podio e attira il target di riferimento fino alla fine del mese.

SORRY WE MISSED YOU (data di uscita 2 gennaio 2020 – incasso € 1.363.312)

È il secondo titolo Lucky Red previsto per il 2 gennaio, una differenziazione di target che giova agli incassi di entrambi i titoli. Il pubblico italiano conferma l’affezione nei confronti del regista inglese che con il nuovo film ottiene numeri in linea con il precedente Io, Daniel Blake che però godeva del sostegno di una Palma d’Oro a Cannes (invece Sorry We Missed You è passato nell’indifferenza). Uno dei pochi casi in cui un film d’essai raggiunge e supera il milione di euro, obiettivo sempre più lontano per un cinema di nicchia per definizione che vaga nell’interesse di un pubblico sempre più ristretto per cui sembra mancare il ricambio generazionale. A livello internazionale il maggiore successo arriva dalla Francia con 3,5 milioni di dollari, ma si distingue anche in patria con 1,6 milioni di dollari. Totale worldwide di 8,4 milioni di dollari.

HAMMAMET (data di uscita 9 gennaio – incasso € 5.518.724)

C’è grande attesa per quello che viene un po’ frettolosamente definito il film su Bettino Craxi. Le prime immagini di Pierfrancesco Favino trasfigurato nel personaggio fanno il giro del web e aggiungono hype all’hype. Le ospitate televisive fanno il resto. Il film debutta in seconda posizione, dietro a Tolo Tolo ancora nel pieno delle sue potenzialità (anche se è già chiaro che non eguaglierà il suo predecessore), posizione che mantiene anche alla fine del primo week-end con un ottimo incasso di 2,2 milioni di euro in 462 schermi, con un’ottima media per sala di € 4.859, la migliore della top-10. Un interesse che si conferma alla seconda settimana, in cui il calo è limitato al 28%, le sale salgono a 548 e la media si conferma positiva (€ 2.945). Al terzo week-end una curiosità ormai esaurita e un passaparola evidentemente non così contagioso ridimensionano il fenomeno e il film scende all’ottavo posto riducendo di poco gli schermi (492) ma più che dimezzando la media per sala (€ 1.272). Un risultato, a sfruttamento ancora in corso, comunque molto buono e superiore alla recente prova del mimetico Favino ne Il traditore, successo primaverile con 4,8 milioni di euro.

PICCOLE DONNE (data di uscita 9 gennaio 2020 – incasso € 5.189.373)

Ogni generazione ha la sua trasposizione del classico di Louisa May Alcott. La settima è diretta da Greta Gerwig, promossa definitivamente autrice del panorama americano con la candidatura all’Oscar come Migliore Regista per Lady Bird nel 2017 (sopravvalutato? Possiamo dirlo a due anni di distanza in cui fatichiamo a metterlo a fuoco?). Per il nuovo film è unanimemente apprezzata, sia dalla critica, che vede in lei una front runner per gli Oscar (ma viene candidata solo per la sceneggiatura non originale e il film in altre cinque categorie ma vince solo per i costumi), che dal pubblico: in U.S.A., a sfruttamento ancora in corso, raggiunge i 100 milioni di dollari e gli altri mercati aggiungono ulteriori 65 milioni di dollari che ne fanno complessivamente un’operazione molto remunerativa (budget di 40 milioni di dollari). L’Italia si uniforma al trend mondiale grazie a una capillare distribuzione della Warner Bros in 449 sale.

JOJO RABBIT (data di uscita 16 gennaio 2020 – incasso € 2.448.035)

Mai sottovalutare il film che vince il premio del pubblico al Festival di Toronto perché sarà sicuramente uno dei protagonisti della notte degli Oscar. E così è stato. Una di quelle opere che, data la tematica delicata, si assume dei rischi e che finisce per essere, come un po’ troppe cose ultimamente, divisivo. Giudizi lapidari, infatti, lo esaltano o lo affossano e tutto ciò non fa che aumentare la curiosità del pubblico, ormai viziato dalla necessità di aderire a un superlativo. Da operazione rischiosa dal budget medio (40 milioni di dollari) diventa quindi film di cui parlare e gli si aprono le porte degli Oscar: 6 candidature di cui solo quella per la Migliore Sceneggiatura non originale si traduce in una statuetta. La sua strada commerciale è quindi ancora lunga e i 66 milioni di dollari incassati worldwide (di cui 29,1 dagli States) sono destinati ad aumentare. Così come i 2,4 milioni di euro incassati dal film al 31 gennaio in Italia.

RICHARD JEWELL (data di uscita 16 gennaio 2020 – incasso € 2.263.151)

Ogni film di Clint Eastwood è un evento di quelli da non perdere anche se, come in questo caso, il risultato non brilla particolarmente. Sulla carta l’interessante caso di una vittima del sistema tratto da una storia vera, alla prova della visione un’opera un po’ insipida e con molti luoghi comuni. Pareri soggettivi che contrastano con quelli della critica ufficiale (su Rotten Tomatoes 75% di recensioni positive con pareri del pubblico positivi nel 96% dei casi; minore l’entusiasmo su Metacritic con 68/100 dalla critica e voto 7,5 dal pubblico). Commercialmente l’operazione è in perdita: a fronte di un budget di 45 milioni di dollari l’incasso complessivo è stato di soli 35 milioni di dollari, di cui 22,3 dagli Stati Uniti. L’Italia è finora il paese al mondo con il migliore riscontro. Numeri ben lontani dal precedente Il corriere (174,8 milioni di dollari worldwide) in cui la differenza, oltre alla maggiore riuscita dell’opera, era anche data dalla presenza di Eastwood, maschera non addomesticabile e mitica, non solo dietro, ma anche davanti alla macchina da presa.

ME CONTRO TE (data di uscita 16 gennaio 2020 – incasso € 8.800.722)

Mediamente snobbato dalla critica (in pochi lo hanno recensito) è stato un fenomeno non imprevisto (non esci casualmente in 600 copie) ma sicuramente con un riscontro superiore alle lecite aspettative. Il maggior pregio del film è quello di avere snidato dalle loro tane gli under-10, una nicchia di mercato che se moltiplicata per due o per tre (i genitori, i fratelli, i nuclei famigliari) diventa un bell’esercito di spettatori. E così è stato. Un fenomeno nato dal web attraverso video giornalieri su You Tube diventa così un fenomeno cinematografico, di quelli per cui i genitori si strappano le vesti per poter dire “Ho sofferto ma c’ero!”. Il debutto di venerdì 17 non gli porta certo sfortuna, anzi, riesce in un colpo solo a raggiungere la vetta del box-office giornaliero, superare il milione di euro e far scendere in seconda posizione per la prima volta dal 1° gennaio Tolo Tolo. Il fenomeno dura più del previsto e resiste in prima posizione fino all’arrivo del bellico 1917. Senza snobismi, è cinema anche questo, non ruba spazio a nessuno (anzi, ne crea), può lecitamente non piacere se si hanno più di 10 anni, ma dimostra come un’offerta diversificata sia in grado di dare ossigeno all’esercizio. Più che altro sarebbe bello se la stessa energia e curiosità degli under-10 l’avessero anche quelli un po’ più grandicelli.

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Per questo primo trimestre è tutto.

Con il terzo trimestre si consolideranno i film degli Oscar, arriveranno Muccino e Verdone, da Berlino l’atteso film su Ligabue Volevo nascondermi, il nuovo film Pixar, finalmente il bellissimo I miserabili, poi Bombshell, Mulan, Malick, A Quiet Place 2, James Bond e a fine trimestre anche Tre piani, il nuovo Nanni Moretti.

Avete già l’acquolina, vero?

Per qualunque comunicazione l’indirizzo è:

LUCA BARONCINI

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