Era il 1999 quando Daniele Bellucci fondò questa rivista: un sito spartano, in frontpage, indifferente a qualsiasi estetica, consacrato ai contenuti fece la sua comparsa nel web. A una proposta di collaborazione che l’allora direttore inviò, in una campagna di reclutamento che non ebbe mai nessuna replica, si sentì rispondere: «No, grazie. Tanto non durate». Quando si dice vedere lontano. Perché non solo la rivista è durata (stiamo per compiere vent’anni…), ma, da allora, è cambiata pochissimo.
Il sito sì, a un certo punto è stato necessario modificarlo (ma era intanto passato un decennio, quasi) perché le prime schede, coloratissime, erano un attentato alle pupille e il materiale diventava davvero tanto, non era più possibile gestirlo. Lo spirito, no: quella che leggete è la stessa rivista di allora, fatta da persone che contribuiscono senza nessun compenso, donando ai lettori la loro passione e il loro tempo solo perché condividono un progetto e continuano a crederci.
In questi anni nessuno sponsor (li avremmo anche cercati, se non ci fosse parso che il tempo che la ricerca richiedeva venisse sottratto alla cosa che ci interessava di più: guardare cinema e scriverne), nessun finanziamento che non fosse auto-, nessuna benedizione dall’alto (dal basso, di lato), nessuna ricerca di visibilità a tutti i costi: noi siamo qui, oggi come allora, per chi ci trova.
Se facciamo questo passo (un nuovo sito su un nuovo server) è solo perché, come la scorsa volta, è diventato indispensabile, irrinunciabile, vitale.
A tal proposito alcune informazioni: la migrazione automatica dei dati ha comportato sfasature, incongruenze di formattazione e sballamenti di testi e foto dell’archivio. Questo significa che il vecchio repertorio, pur essendo fruibile, è ancora da sistemare, scheda per scheda. Vi chiediamo un po’ di pazienza, metteremo a posto le cose con il tempo, l’alternativa era chiudere il sito a tempo indeterminato e nessuno di noi aveva voglia di aspettare.
Noterete che la struttura è cambiata pochissimo: puntiamo sempre alla linearità, alla navigabilità intuitiva, alla chiarezza. E abbiamo reso più agevole la ricerca dei contenuti.
Sappiamo quanto le novità siano indigeribili, ci si trova sempre meglio nelle vecchie case, quelle che si conoscono a memoria, in cui sappiamo come muoverci senza inciampare e dove sono conservate le cose, ma speriamo di aver operato nella maniera meno traumatica possibile.
Vi ringraziamo per l’attenzione e l’affetto che ci avete riservato in questi anni e speriamo di meritarli anche per il futuro.
Buone letture