TRAMA
Saddam Hussein cattura dei soldati americani. Il colonnello di Rambo cerca di convincere Topper a prendere in carico la missione.
RECENSIONI
La "part deux" poggia su di un piedistallo più fermo di quello del primo capitolo: non si srotola troppo nella seconda parte e mantiene un dosaggio accettabile di gag riuscite ed esili. La formula è la stessa, esilarante: la parodia di Top Gun lascia il posto a quella di Rambo 2 – la Vendetta, con Richard Crenna che canzona se stesso. Fra battute groucho-marxiane ed una demenzialità dove l'importante è non prendersi mai sul serio facendo finta di essere seri, sono copiose le citazioni cinematografiche (Van Damme, Basic Instinct, i balli acquatici di Esther Williams, la freccia di Robin Hood Principe dei Ladri trasformata in gallina assassina, Atto di Forza, Errol Flynn, e così via) e non ("Knights and Warriors", popolare show tv statunitense, lo spot della Duracell). Regola prima: rinnegare il "politically correct" e misurare il grado di civiltà con la capacità di una nazione di autoridicolizzarsi, a differenza di chi si prende troppo sul serio e fa ridere comunque (ovvero Saddam Hussein, bersagliato senza pietà, dipinto come un mostro pervertito ed effeminato). Una divertente idiozia pop-corn. Le gag migliori: il segno del reggiseno su Hussein, Lilli e il Vagabondo al ristorante italiano, l'autista voyeur, il duello (anche di ombre!) da Guerre Stellari con il presidente degli Stati Uniti più scalcinato della storia (l'ottimo Lloyd Bridges) contro Hussein, il racconto saffico fra le due primedonne, la contaminazione fra Terminator 2 e La Mosca ai danni del povero Hussein (che diventa mezzo uomo e mezzo cane). "Storico" l'incontro, sulle acque del fiume di Apocalypse Now, fra Charlie Sheen e il padre Martin che si complimentano a vicenda urlando: "Sei stato grande in Wall Street!".
