Horror, Recensione

WOLF

TRAMA

Un uomo di mezz’età, mansueto, sta per essere licenziato dalla casa editrice per cui lavora, perché un collega, che va pure a letto con sua moglie, gli ha fatto le scarpe. Una sera investe un lupo che lo morde, e inizia a sentirsi fisicamente molto più potente.

RECENSIONI

Una pellicola che non nasconde di volere, prima di tutto, intrattenere. La sceneggiatura di Jim Harrison, però, sa offrire anche qualcosa in più, alcuni spunti allegorici dove gli uomini sono belve e gli ambienti di lavoro vere e proprie giungle, prendendo alla lettera una frase pronunciata in L’Uomo Lupo di George Waggner dal personaggio del padre di Lon Chaney, che non credeva nelle trasformazioni fisiche ma nell’uomo che poteva diventare un lupo a tutti gli effetti. La regia di Mike Nichols, oltretutto, cerca di evitare i troppi effettismi (ed effetti speciali) e punta sull'ottimo cast (anche tecnico: montaggio di Sam O'Steen, fotografia di Giuseppe Rotunno, trucco di Rick Baker, musiche di Ennio Morricone). Chi meglio di Jack Nicholson poteva ricoprire il ruolo di un "lupo mannaro"? Il suo modo di porsi è sempre magnifico, magnetico. Michelle Pfeiffer non è solo bella, ma anche brava. Il film emoziona e non strafà troppo: solo l'inizio del secondo tempo offre il fianco alla banalità, e la chiusura lascia un poco interdetti.