Biografico, Recensione

WITTGENSTEIN

Titolo OriginaleWittgenstein
NazioneGran Bretagna
Anno Produzione1993
Durata75'

TRAMA

Biografia di Ludwig Wittgenstein, filosofo neopositivista tedesco (1889-1951), logico del linguaggio.

RECENSIONI

Insolita biografia: Derek Jarman rende con simbolici onirismi i punti salienti dell’esistenza di Wittgenstein e del suo trattato teorico, ritaglia le figure su di un fondale nero, le deforma con colori accesi ed indumenti o profilmici ai limiti del kitsch e del grottesco, struttura il racconto in vari atti teatrali. Un'originale scelta stilizzata, per restituire il senso ultimo di una materia che si astrae dal reale per cogliere le concatenazioni e i segreti del vivere umano. Una visionarietà che incanta lo spettatore e, allo stesso tempo, comunica in modo efficace i termini di un pensiero ostico, oscillando fra esemplificazioni, allegorie e citazioni colte. Wittgenstein bambino narra in prima persona il proprio cammino fino alla maturità, mentre aforismi e complicate dissertazioni logiche ci introducono in un salotto scientifico/intellettuale, dove il protagonista discute con Bertrand Russell, Keynes (l'economista) e un omino verde extraterrestre (il suo..."genio") che mette in dubbio il concetto di "esistere" o, ribaltando il discorso, asserisce che il mondo esiste come possono esistere i marziani. È il punto di partenza per affermare che la filosofia è nata solo per un malinteso insito nell'inutile linguaggio di cui l'uomo si è dotato. Solo le persone "semplici" sono custodi delle risposte: costruire teorie ben levigate ma univoche appaga l'ansia di conoscenza, ma semplifica una realtà tanto endemicamente imperfetta ed ambigua, quanto priva di enigmi. Il film è un affascinante e lodevole tentativo divulgativo che rifiuta, per lo più, il commento sonoro, e non manca di sottolineare l'omosessualità e l'amore per il cinema di Wittgenstein.