
TRAMA
Vincent è un bambino di sette anni che sogna di essere Vincent Price e vivere nelle storie d’orrore di Edgar Allan Poe.
RECENSIONI
Un’anteprima del mondo dark e di Freaks di Tim Burton, testimonianza della sua passione per l’animazione in stop motion. Realizzato per la Disney, per cui il regista era, ai tempi, assistente animatore, ha la particolarità di essere stato voluto e pensato in bianco e nero. Una poesia dell’orrore con omaggio all’icona cinematografica delle trasposizioni di Edgar Allan Poe, un Vincent Price che presta la sua voce narrante in rima. Il piccolo e buffo protagonista Vincent è un alter ego dei tipi futuri di Tim Burton: ama l’orrido, sogna di uccidere la zia, sevizia il cane Frankenweenie per farne uno zombi e vorrebbe assomigliare al suo idolo omonimo. Burton mette in scena tutte le fantasie del bambino, opere di Poe comprese (la fievole luce da La Tomba di Ligeia). A un certo punto, fantasia e realtà si confondono, per arrivare a una chiusura tanto stramba quanto non del tutto riuscita: Vincent viene messo in punizione, la sua camera immaginata è una torre, la sua mente crea un alter ego folle e iniziano le visioni incubali. Non va a finire bene: ma in quale dimensione siamo? Purtroppo funziona poco: se è realtà, con tutte le sue implicazioni, la resa è povera; se è fantasia, lascia perplessi chiudere in questo modo.
