Drammatico, Recensione

VIA DALLA PAZZA FOLLA

Titolo OriginaleFar From The Madding Crowd
NazioneU.S.A., U.K.
Anno Produzione2015
Durata119'
Sceneggiatura
Trattodall'omonimo romanzo di Thomas Hardy
Scenografia

TRAMA

Gli amori della bella Bathsheba e dei suoi sventurati corteggiatori (un pastore, un possidente e un militare) nella campagna inglese del 1870.

RECENSIONI

L'ex 'dogmatico' Vinterberg adatta l'omonimo romanzo di Thomas Hardy evidenziando in primo luogo l'ineluttabilità del destino che incombe sulla protagonista. Lungi dall'essere libera e padrona della propria fortuna, Bathsheba (nome che evoca grandezze bibliche ed è, al tempo stesso, associato all'idea del tradimento e della dolorosa espiazione) provoca (più o meno consciamente) e subisce la violenza delle passioni degli uomini, passioni che si riducono, in ultima analisi, a un amore ossessivo, fortemente condizionato dalle convenzioni sociali, dal desiderio di instaurare una famiglia, di assicurare continuità a una proprietà terriera, o ancora di dimenticare, anzi rimuovere una relazione ingiustamente ritenuta indegna di memoria. Una danza macabra quanto malinconica, compendiata nello scontro del prefinale, che toglie di mezzo due pretendenti e consegna al terzo una vittoria tutt'altro che rasserenata o colma di speranza. Schiacciati dal fato, pedine diversamente (in)consapevoli di una natura splendida e crudele (evidenziata in tutta la sua terribile maestà dall'esemplare fotografia di Charlotte Bruus Christensen), i personaggi hanno (volutamente) la consistenza di ombre erranti, proiezioni di sogni e ideali cristallizzati nella gabbia minuziosa e implacabile di dialoghi disseccati e quasi stranianti, ossatura di un melodramma così elegante, dignitoso e gelido da risultare sempre a un (calibratissimo) passo di distanza dall'autoparodia. Fondamentale, in questo senso, la recitazione di tutti gli attori, sopratutto il Gabriel di Matthias Schoenaerts.