Horror

UNDERWORLD

Titolo OriginaleUnderworld
NazioneGermania/Gran Bretagna/U.S.A./Ungheria
Anno Produzione2003
Genere
Durata121'
Montaggio
Scenografia

TRAMA

Tra Vampiri e Lycan(tropi) è in corso una guerra plurisecolare che sembra volgere al termine in favore dei primi. Selene, una vampira, scopre però che i Lycan sono sulle tracce dell’umano Michael e vuole scoprire perché…

RECENSIONI

Underworld (2003) è un film nato vecchiotto: l’armamentario estetico è dominato da un senso del “gotico cinematografico” ampiamente metabolizzato (livida fotografia virata al dark, profilmico architettonico/scenografico che sa di videoclip black-metal) e da risorse registiche già al crepuscolo (ralenti, freeze frame, bullet time). C’è subito da aggiungere, però, che Wiseman sa come tirare a lucido la sua chincaglieria (tutto risaputo ma corretto, stravisto ma perfettamente funzionante) e ha l’intelligenza di creare, via script, un’atmosfera B-Movie che riesce a ricoprire l’operazione di una patina di accattivante consapevolezza. La scelta dei “protagonisti” della pellicola, vampiri e licantropi, parla già da sola e questi due capisaldi della tradizione horror sono inseriti in una lotta plurisecolare nella quale i rispettivi tratti storicamente caratterizzanti (dandy e aristocratici gli uni, istintivi e ferini gli altri) sono perfettamente rispettati; la cosa, se da un lato testimonia un’attitudine che un tempo non ci saremmo vergognati a definire postmoderna, dall’altra insinua il dubbio che sotto lo scherzo fantaorrorifico si celino intenti di critica sociale vagamente 70s… Il che lascerebbe il tempo che trova se, di nuovo, anche da questo punto di vista Underworld non rivelasse buone qualità, con una sceneggiatura comunque “consistente”, che non si accontenta di fare da spola tra una sequenza action e l’altra ma cerca di dare spessore narrativo alla vicenda (esagerando, a tratti, con intrighi e doppigiochismi vari che minano la fluidità del racconto) e riuscendo a dotare il film di un respiro più ampio del solito, teoricamente idoneo a inaugurare una piccola, onestissima saga. Underworld: Evolution disattenderà, in gran parte, queste buone premesse, ma questa è un’altra storia, un altro film e un’altra recensione.