TRAMA
Giunto sulla Terra con un disco volante, l’alieno Klaatu ha un messaggio di vita o di morte per gli esseri umani ma, divisi dai dissidi politici, i governanti del Mondo non riescono a trovare un accordo per riunirsi. L’extraterrestre, allora, tenta di comunicare con gli scienziati.
RECENSIONI
Più che sugli alieni, è un film su e per l’essere umano. L’espediente della creatura “divina” dal Cielo, diretta emanazione di un Giudizio Universale (assume il nome di Carpenter, cioè “falegname” e resusciterà), è il migliore per ridimensionare la portata dell’Uomo, rimarcarne l’ottusità e relativizzarne progressi e civilizzazione. Robert Wise pilota una drammaturgia che riesce a mantenere la giusta dose di realismo per infervorare gli animi sul tema della Pace, agganciandosi alle problematiche del suo tempo. Nessuna predominanza degli effetti speciali: il film vive del suo monito, sempre attuale, e dell’originalità di una fantascienza non terroristica ma “cristologica” (che diverge anche dal racconto alla base del 1940, “Farewell to the master” di Harry Bates, meno consolatorio). Un classico, fra i primi del genere insieme a La Cosa da un altro Mondo, che aveva una visione degli alieni diametralmente opposta ma generata dalla stessa fobia nucleare (la Guerra Fredda) e dell’ignoto (la ricerca spaziale muoveva i primi passi importanti).