TRAMA
L’allegra comunità di Bricksbourg è ridotta a un cumulo di macerie a causa delle ripetute invasioni degli alieni DUPLO. Quando Lucy, Batman & Co vengono rapiti e portati nel Sistema Sorellanza da un misterioso soldato spaziale, toccherà a Emmet e al nuovo alleato Rex correre in loro soccorso ed evitare l’Armamageddon.
RECENSIONI
Nuovo film Lego, nuova avventura, come recita il sottotitolo, ingenuo o superficiale adattamento dell'originale “The Second Part”, che è poi ciò che il film realmente è, ovvero la seconda parte di The Lego Movie, che ben cinque anni fa sorprendeva pubblico e critica dando inizio a un redditizio franchise. Proprio come ne Gli Incredibili 2, il film riprende esattamente dove il precedente capitolo era terminato: gli alieni DUPLO, fatti di mattoncini LEGO otto volte più grandi e quindi adatti ai bambini più piccoli, atterrano a Bricksbourg e distruggono ogni cosa che incontrano. Nel mondo reale – ancora una volta filmato in live-action - questo corrisponde all'irruzione della piccola Bianca nella cantina dove il fratello Finn, protagonista del primo film e ora teenager, gioca insieme al padre. Si salta avanti di ben cinque anni e Bricksbourg si è evoluta nella più cool Apocalypsebourg (che strizza l'occhio a Mad Max), dove non si costruisce nulla che possa attirare l'attenzione e la furia distruttrice degli alieni provenienti dal Sistema Sorellanza, governato dalla malvagia regina Wello Ke Wuoglio. Il cuore del film sta proprio nel rapporto tra fratello e sorella, che condividono la stessa passione per i mattoncini colorati ma che devono imparare a convivere e giocare insieme, nonostante le differenze tra i due “mondi”, uno polveroso e ribelle dove Batman è leader vanesio e carismatico, l'altro glitteroso e colorato, retto da una regina altrettanto vanesia che non a caso mette gli occhi proprio su l'uomo Pipistrello come futuro marito, per permettere l'unione dei due regni.
Ancora una volta è l'animazione a permettere a questo atipico cross-over ludico- cinematografico di brillare: una CG a 12 frame al secondo torna a simulare perfettamente la stop-motion, permettendo una enorme – ma sempre credibile - libertà di movimento ai rigidi pupazzetti di plastica, dove l'elemento davvero inedito è la mutaforme regina Wello Ke Wuoglio, che cambia di continuo aspetto fino ad assumere strambe fattezze aliene – sempre chiare e leggibili nelle loro pose - attraverso un effetto di transizione sbalorditivo nella sua coreografica inventiva, in cui migliaia di mattoncini si scompongono e ricompongono secondo modalità riproducibili nella realtà. Stilisticamente questa seconda parte si discosta leggermente dalla prima a causa della forte componente musical, ben sfruttata dal regista Mike Mitchell, con essa già a suo agio nel piacevole ma dimenticabile Trolls: Catchy Song è degna di tale nome, mentre Not Evil permette agli animatori di sfrenarsi senza ritegno col trasformismo della regina; degna di nota è la canzone degli end credits Super Cool dove si celebra quanto siano fighi e incredibili questi titoli di coda e tutti gli artisti coinvolti, mentre il tormentone Everything is Awesome ritorna durante il film nelle varianti Tween Dream Remix ed emo, ribattezzata più propriamente Everything's not Awesome, anche li a sottolineare il passaggio di Finn all'età adolescenziale, altro tema fondamentale del film, incarnato dal personaggio di Rex, protagonista di un riuscito twist e variante tosta di Emmet, eroe invece elogiato per la sua “normalità” e il suo enorme ottimismo, non sempre apprezzato dalla fidanzata Lucy, che, col consolidarsi della loro relazione, lo vorrebbe più dark e duro, salvo poi ripensarci, perchè crescere non significa affatto indurirsi e incattivirsi.
Insomma, poco importa se non c'è nulla di davvero nuovo in questo episodio, perché quello che funziona a meraviglia è l'aver trovato una solida chiave di lettura che intersechi più tematiche, permettendo al film di germogliare dall'originale senza soluzione continuità: visivamente è rappresentata dal cuore di mattoncini che Emmet regala agli alieni DUPLO in apertura, il seme che ha portato Bianca, nella vita reale, a trovare un' affinità col fratello e un motivo per divertirsi insieme, laddove nel primo capitolo quella stessa passione, secondo ben altre dinamiche, era al centro del rapporto padre/figlio. Tutti questi elementi garantiscono l'aderenza ad una ben rodata e vincente formula, evitando allo stesso tempo il rischiosissimo effetto dejà vu e concludendo (?), con la geniale brillantezza, le infinite citazioni e il nonsense tipico della saga, quanto già avviato in precedenza, dove il mattoncino LEGO è sempre contestualizzato, costruisce l'universo del racconto in senso lato e meta, e diviene parte integrante della storia (al contrario di LEGO Batman). Purtroppo i risultati al botteghino sono stati piuttosto deludenti, segno che, nonostante il ritmo sfrenato e le gag sempre esilaranti, non si è riusciti a colmare l'assenza dell'effetto sorpresa del primo film, esauritosi nel corso degli anni anche a causa dell'estensivo sfruttamento della proprietà da parte della Warner che, oltre al già citato LEGO Batman, ha fatto uscire a ridosso anche LEGO Ninjago, probabilmente saturando il mercato e indebolendo l'interesse del pubblico. Il futuro della saga resta per ora incerto, in attesa, probabilmente, di qualche elemento davvero inedito che possa dare nuova linfa al franchise.
