Fantasy

SMALL SOLDIERS

Titolo OriginaleSmall Soldiers
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1998
Genere
Durata112'

TRAMA

Una multinazionale, per errore, immette sul mercato alcuni soldati giocattolo con un microchip militare: animati e pensanti, si fanno la guerra.

RECENSIONI

Joe Dante ripesca i Gremlins e li muove ne L’Erba del Vicino, per un’altra lotta di (senza) quartiere come microcosmo della società intera. La sceneggiatura è intrisa di sommarietà e stereotipi da blando film per ragazzi: la contrapposizione manichea fra padri (uno contro la tecnologia disumana, l’altro rimbambito dal consumismo), il tema del ragazzino che deve conquistare la bella che esce col bullo, la traccia edificante del giovane che tenta di riconquistare la fiducia perduta dei grandi, e così via. Il regista, però, ha dalla sua l’arma del sarcasmo (a volte arguto, altre facile) contro la società americana innamorata di violenza e militarismo, e il gusto per la citazione cinefila (l'inizio col promo della multinazionale ricorda Robocop, a seguire "remember" di 2001: Odissea nello Spazio, l'attacco degli elicotteri di Apocalypse Now, l'esperimento di La Moglie di Frankenstein, i lillipuziani di Gulliver, All’Ovest Niente di Nuovo, più la battuta finale sul Titanic). L’impronta d’autore, comunque, non sarebbe così efficace senza lo splendido lavoro dei tecnici di trucchi ed effetti speciali che, non immemori di Toy Story, concretizzano un universo parallelo dove si affrontano i buffi, pacifisti e sanamente folli (semi-disneyani) mostriciattoli Gorgonauti e gli inesorabili, colmi di retorica nazionalista, senz’anima (umani) G.I. Joe, presto raggiunti da scatenate barbie-girl assassine. La Bambola del Diavolo diventa l’aberrante braccio armato del capitalismo, lo spettacolo è assicurato anche se, per essere più feroce ed apocalittico, il racconto avrebbe dovuto estendere i propri orizzonti, anziché relegarsi in due casette di periferia (dove la polizia, nonostante il caos creato, non arriva mai). Parimenti sardonico il lavoro sul soundtrack: il ritmo è pompato da "Another one bites the dust" dei Queen o "Communication breakdown" dei Led Zeppelin, mentre le Spice Girls sono usate come arma psicologica.