
TRAMA
Sinbad parte alla volta del regno della dea del Caos Eris per recuperare il Libro della Pace e salvare la vita all’amico Proteus. Non sarà una passeggiata.
RECENSIONI
La Dreamworks mostra i muscoli. In risposta allo scaltrissimo ma incantevole prodotto Pixar, quel Finding Nemo tecnicamente strabiliante che diverte grandi e piccini con tragedie familiari, parabole sulla diversità, animalismo e romanzi d’avventura, la casa di Spielberg non trova di meglio che proporre due ore di decerebrato sfarzo ai limiti del patetico. Così, là dove un clockwork script forniva a Nemo il solido telaio di un impatto visivo sontuoso ma non arrogante (“artistico”?), Sinbad confeziona una non-storia di rara incongruenza che funge da goffo raccordo ai noiosi intermezzi in CGI che dispiace non poter skippare premendo il tasto “A” sul proprio fido controller. Il risultato? Un mosaico di cos(acc)e male accozzate. Personaggi inesistenti, elettrocardio-encefalo-gramma piatto, animazioni (se si escludono gli intermezzi esplicitamente ed esclusivamente digitali) quantomeno da rivedere. Il lato comico del film è affidato alla “spalla” Scheggia, un cagnaccio bavoso per nulla simpatico, al quale vien solo voglia di mettere una robusta museruola. Il passo falso di un gigante zoppo.
