Commedia, Recensione

SHAKESPEARE IN LOVE

Titolo OriginaleShakespeare in Love
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1998
Genere
Durata122'

TRAMA

1592: Shakespeare s’innamora della bella Viola, promessa sposa ad un altro. Nasce l’ispirazione per il “Romeo e Giulietta”.

RECENSIONI

Solo un autore veramente innamorato poteva partorire una delle più belle tragedie d'amore mai scritte. Partendo da quest'idea gli sceneggiatori Marc Norman e Tom Stoppard (sua l'altra "variazione sul tema" Rosencrantz e Guildenstern sono morti) fanno specchiare la finzione nella realtà, rimandano in modo spiritoso ad altre opere (la Dodicesima Notte, soprattutto), ad altri autori (Christopher Marlowe e John Webster) e fanno sì che la musa ispiratrice del poeta vesta i panni di Romeo, vale a dire di Shakespeare stesso. Fuori del palcoscenico ritroviamo le famiglie in lotta (i due teatri concorrenti), l'atto finale di Mercuzio (la morte di Marlowe), l'amore impossibile di Romeo e Giulietta. Il mondo del teatro assomiglia a quello di Hollywood, fra produttori venali e censori ottusi. Sulla carta sembra tutto molto intelligente: ma solo alla Prima dell'opera, quando John Madden riprende le reazioni del pubblico, si provano emozioni genuine. Il resto di questa commedia romantica è troppo artificioso e fa rimpiangere l'estro, l'anima, la passionalità del Romeo + Giulietta di Baz Luhrmann. Esagerati i 7 Oscar: lo meritano Judi Dench (già monarca Vittoria per Madden in La Mia Regina) nel ruolo di Elisabetta, la costumista e lo scenografo. Con riserva, anche lo script, ingegnoso, divertito (più che divertente), ma anche troppo (a) freddo. Gwyneth Paltrow è O.K. (altro Oscar), Joseph Fiennes no.