TRAMA
Ricky Bobby cresce con un padre assente (perché ama la velocità). Diventa campione della Nascar, in nome del genitore e del suo motto “Vincere”. Finché un incidente non gli mette paura e si trasforma in un perdente.
RECENSIONI
Le produzioni di Judd Apatow si somigliano tutte: hanno riportato il (buon) demenziale in auge ma lo spalmano (vanificano) sempre su racconti edificanti abbastanza scontati. Commedie di questo tipo funzionano quasi esclusivamente per la qualità delle gag e la “velocità” della loro somministrazione. Adam Mckay (che dirige, sceneggia e recita) e Will Ferrell (co-sceneggiatore/ideatore) collaborano insieme dai tempi del Saturday Night Live e hanno sfondato al cinema (statunitense) con Anchorman-La Leggenda di Ron Burgundy: partono bene, con montaggio veloce e idee di sana idiozia a profusione, poi s’adagiano troppo su di un racconto a tappe forzate. A costo di rendere il ritmo lasco e il divertimento tiepido, insistono troppo anche su “battute” non esaltanti (ad esempio quella infinta, a tavola, con Ferrell che prega il bambin Gesù), effetto collaterale del largo uso dell’improvvisazione testimoniato dai ciak sbagliati sui titoli di coda. Ma la simpatia resta intatta, fatta la tara della difficoltà della versione italiana nel restituire i giochi di parole e i molti riferimenti alla realtà made in U.S.A. La versione da 122’ è quella non censurata.