
TRAMA
Freddy perseguita nei sogni alcuni giovani e inscena per loro dei finti suicidi. I superstiti si ritrovano tutti in una clinica psichiatrica e conoscono Nancy, che li aiuta ad affrontare il mostro.
RECENSIONI
Torna lo zampino di Wes Craven, produttore esecutivo e autore della prima stesura di sceneggiatura assieme a Bruce Wagner (poi riscritta da Chuck Russell e Frank Darabont), probabilmente responsabile degli ingredienti più grotteschi e degli accenti, inconsueti per l’epoca, su giovani dediti a suicidio e droghe. Craven, in realtà, avrebbe voluto chiudere la saga con questo capitolo d’impronta metacinematografica (riprenderà l’idea nel 1994, con Nightmare – Nuovo Incubo) ma il successo enorme, 4,5 milioni di dollari di costo e 44 di guadagno solo su suolo americano, fece sì che la New Line Cinema non abbandonasse il franchise. Se è il capitolo più visionario e inventivo della serie, il preferito anche dai fan, si deve anche alla regia dell’esordiente Chuck Russell, ex-aiuto regista e assistente della produzione, che diventerà uno dei più ricercati artigiani di serie B, specializzandosi in film d’avventura con stampo classico, dove valorizzare al meglio il reparto effetti speciali, non importa a fronte di quale budget. Russell è anche responsabile della svolta decisa verso la commedia, che registi successivi non sapranno dosare altrettanto bene. Sebbene il racconto sia anche schematico, le trovate fantastiche-oniriche (con finale alla Gli Argonauti) e i trucchi per realizzarle sono magnificamente generosi e, per l’epoca, sbalorditivi. Canzone del titolo (‘Dream Warriors’) scritta dai Dokken, musiche di Angelo Badalamenti.
