Bellico, Recensione, Storico

L’UOMO DAL CUORE DI FERRO

Titolo OriginaleHHhH
NazioneFrancia, Belgio
Anno Produzione2017
Durata120’
Tratto dadal romanzo di Laurent Binet HHhH
Fotografia
Montaggio

TRAMA

Nel 1943, lo spietato comandante supremo di Boemia e Moravia Reinhard Heydrich, che ha fatto carriera nelle SS sotto l’ala di Himmler, subisce un attentato da parte della resistenza ceca.

RECENSIONI

Il cinema di Cédric Jimenez incorre in equivoci: questione di estetica, messinscena (“tecnica”), spunti storici, riguardo per personaggi e dettagli, “contorni” che potrebbero diventare più eloquenti del flusso principale. Ma è tutta apparenza prodromica di stereotipi, pratici ed efficaci in un poliziesco come French Connection, fuori luogo in questa co-produzione franco-belga recitata in inglese che adatta un libro storico e metalinguistico di Laurent Binet (2010). Un conto è Operazione Valchiria, cinema di genere che cavalca passi realmente accaduti, un conto è approfittare dei temi della resistenza, del sacrificio eroico e della mostruosità del Terzo Reich appiattendo la riflessione sugli istinti primari dello spettacolo: l’impalcatura dicotomica mutilata di Jimenez si risolve in manicheismo elementare, non disquisisce di Bene e Male. La prima parte descrive Heydrich e consorte (Rosamund Pike, con ruolo preminente messo a tacere dal film come dal marito), la seconda è incentrata sugli attentatori. Scelte narrative monche e senza meta, previa superficialità che genera dubbi di strumentalizzazione: nel primo blocco è mostrato cosa Heydrich fa, non chi è, soffocando nelle contraddizioni (non sa nulla di Hitler e ne diventa il più grande sostenitore; è dipinto come scagnozzo e non come aberrante ideatore). Cosa muove HHhH (Himmlers Hirn heißt Heydrich, “Il cervello di Himmler si chiama Heydrich”)? Del resto, moglie esclusa (vuole ritrovare i fasti di famiglia), solo la carta velina impacchetta gli altri personaggi, fra eroi che sono “buoni” perché sanno amare ed essere amici (c’è bisogno di un flashback per spiegarlo) ed un traditore che compare dal nulla. Non aiutano Jimenez i precedenti sul “macellaio di Praga”, fra cui Anche i Boia Muoiono di Fritz Lang, Il Pazzo di Hitler di Douglas Sirk, Conspiracy con Kenneth Branagh, il recente Missione Anthropoid e il dimenticato E l’Alba si Macchiò di Rosso. Un plauso al commento sonoro di Guillaume Roussel che contribuisce all’equivoco sulla consistenza delle scene, rendendo efficaci scene brutali e atti eroici.