
TRAMA
Ulisse, re di Itaca, lascia la moglie Penelope per andare a combattere a Troia. Ma pecca di arroganza con il dio Nettuno, che lo condanna a non tornare in patria. Affronterà mille avventure.
RECENSIONI
Vincitrice di due Emmy per il regista e gli effetti speciali (pregevoli), è la terza versione per immagini della saga di Omero, dopo quella cinematografica di Mario Camerini e quella televisiva di Franco Rossi, e senz’altro la migliore: merito di un autore che ha sempre vissuto (e trasferito sui suoi personaggi) il conflitto fra spettacolo hollywoodiano e analisi dei sentimenti, afflato lirico russo. Dopo anni nella mecca del cinema in cui ha fatto prevalere la prima componente, sembra aver trovato, dal “ritorno” alla sua Itaca (Russia), un equilibrio convincente, ben evidente in questa ottima produzione Tv dal budget considerevole, forte di splendide location (in Turchia e a Malta, per la guerra di Troia) e ricostruzioni storiche, divisa anch’essa dal parallelo fra le fatiche di Ulisse con epica, grandiosa avventura (creature terrificanti della factory di Jim Henson), sangue senza edulcorazioni, erotismo (la bellezza “divina” della Calypso di Vanessa Williams; la Penelope di Greta Scacchi che “amoreggia” con il mare) e la sofferenza di Penelope con sentimento, dolcezza, malinconia. Due “correnti” unite da una riflessione metaforica attraverso il tema del viaggio, ricorrente nel cinema del regista come quello dell’uomo che si perde e cerca delle risposte, crescendo attraverso un confronto interiore fra posizioni opposte (l’Ulisse arrogante scopre la propria umana debolezza) o quello dell’assenza del padre (vedi il punto di vista di Telemaco). L’indovino di Christopher Lee, infatti, declama che il percorso è più importante della meta e nel tragitto l’eroe comprende ciò che conta veramente, il suo “mondo”, la sua Penelope (infine, è una grande storia di fedeltà reciproca). Konchalovskij estrapola dalla saga simbolica di Omero (non seguita del tutto fedelmente: manca, ad esempio, l’episodio delle sirene) una riflessione sui valori della Vita, sull’Io, sull’uomo in rapporto alla Storia o alla leggenda, sull’ingegno che batte l’abbandono agli istinti, sulla ragione che innalza l’uomo nel momento in cui impara dall’esperienza e ammette di dover imparare. Cast stellare, fra cui Irene Papas nel ruolo di Anticlea (quando nell’Odissea di Rossi era Penelope), Isabella Rossellini nella parte della dea Minerva e il simpatico Michael J. Pollard in quella di Eolo, re dei venti.
