TRAMA
Sono giovani, si amano, lei è incinta: vogliono sposarsi. Manco a dirlo, saranno guai per le rispettive famiglie.
RECENSIONI
Cristina Comencini riprende motivi e atmosfere del precedente Matrimoni (il clan familiare come palla al piede ed estremo rifugio dell'individuo in perpetua crisi esistenziale) in una farsa agrodolce che è probabilmente il risultato migliore della sua carriera: un divertissement piano e piacevole, senza grandi idee né stecche clamorose, televisivo con grazia, sufficientemente ritmato e - quel che più conta - sostenuto da un manipolo di caratteristi (su tutti Lunetta Savino) che fanno sembrare i dialoghi più brillanti di quanto non siano. Certo, la "perfidia" con cui viene descritto l'ambiente malavitoso è innocua e il dosaggio degli elementi comici e drammatici risulta tutt'altro che ideale (si veda, su temi analoghi, il ben più compatto Mio cognato di Alessandro Piva), ma l'insieme ha un suo modesto fascino visivo e sa schivare abbastanza agilmente la melassa che avrà la meglio ne Il più bel giorno della mia vita.
Non è poco, a conti fatti.
