Animazione, Sala

L’ERA GLACIALE: IN ROTTA DI COLLISIONE

Titolo OriginaleIce Age: Collision Course
NazioneUSA
Anno Produzione2016
Durata94'
Sceneggiatura
Montaggio

TRAMA

Scrat, mentre cerca di mettere al sicuro la sua ghianda, si ritrova nella spazio e provoca la collisione di due pianeti. Dei meteoriti scaturiti dall’esplosione minacciano la terra. E questa è la parte più solida della storia.

RECENSIONI

All’epoca dell’Era Glaciale 4 avevo scritto così: “Col quarto capitolo, la saga abbassa la guardia e si getta nell’intrattenimento manierato e innocuo. Se, infatti, nei primi tre episodi si era assistito a una sostanziale progressione su tutti i fronti, dal tecnologico al tecnico passando per una scrittura comica viepiù smaliziata e un gusto per la gag visiva sempre più ricercata (sacrificando un po’ di serietà iniziale), in Continenti alla deriva  si sbraca senza ritegno e affiora il pilota automatico. Se si eccettua l’iniziale e consueta sequenza dedicata a Scrat, giocata – come sempre – al rialzo su tutti i fronti rispetto all’omologa del film precedente, il film scorre via più come un seguito apocrifo / spin off / straight to video / paratelevisivo che come un seguito ufficiale. Ci si affida cioè al ritmo forsennato, a uno humour facilissimo à la Era Glaciale ma stancamente reiterato (e semplificato) ad libitum, e ai buoni sentimenti multigenerazionali, comodi, prevedibili, ol’ fashion”.

Ecco, per farsi un’idea, riguardo a L’era glaciale 5 sarebbe sufficiente ripetere le stesse parole tenendo però presente che la situazione è ulteriormente precipitata. La gag iniziale con protagonista Scrat strappa ancora un paio di sorrisi, il ritmo è ulteriormente (e inutilmente) aumentato, lo humour è sempre più casuale e avulso dalla narrazione, gli appigli sentimentali/famigliari sono talmente stantii da risultare ininfluenti e l’aura da produzione minore è ancora più evidente, con una CGI passabile ma cromaticamente rivedibile. Se dovessimo indicare un colpevole, comunque, il maggiore indiziato sarebbe senz’altro la sceneggiatura: col quinto capitolo si è smarrito qualunque senso del racconto, varcando le colonne d’Ercole dell’arbitrarietà assoluta. I nuovi personaggi spaziano dall’inconsistente (Shira) al monotono (Nonnina) passando per il decisamente fastidioso (Julian). Unita nota simpatica: per chi ha buona memoria, il disco volante incastonato nel ghiaccio casualmente riavviato da Scrat si era già visto, di sfuggita, nel primo capitolo della saga.