TRAMA
1960: tredici studenti s’imbarcano sull’Albatross, una nave-scuola con un comandante intenzionato a educarli alla vita
RECENSIONI
Ridley Scott ama porre i protagonisti di fronte alle proprie paure, raccontarli a bordo di una nave (Alien, 1492) per condurli in un viaggio iniziatico verso la scoperta di se stessi, della vita e dei suoi orrori. Non fa eccezione questo romanzo di formazione basato su di una storia vera. Peccato che il regista non sappia essere altrettanto raffinato nel raccontare le psicologie e i moti umani, per quanto riesca a essere superbamente (melo)drammatico e potente nelle scene di pericolo e tensione (vedere, in particolare, la sequenza del naufragio, un piccolo, personale Titanic). Spesso enfatico (il finale stile L’Attimo Fuggente) e plateale (le dimostrazioni d'amicizia fra i ragazzi), è anche oltremodo esplicito quando trasforma ogni episodio del viaggio nell'emblema di un rito iniziatico e di un valore da introiettare. Per rendere il tutto meno scontato (meno "professor Robin Williams"), non sarebbe stato male tracciare con più ambiguità la figura del capitano: Scott, infatti, alterna sincera commozione e lirica sobrietà a effetti drammatici che possono far dubitare della sua onestà di fondo.
