Commedia, Giallo

L’AFFITTACAMERE

Titolo OriginaleThe notorious landlady
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1962
Durata123’

TRAMA

Un funzionario diplomatico statunitense, appena giunto a Londra, affitta un piano della casa di una bella signora sposata, di cui s’invaghisce. L’ambasciatore lo avverte che è sospettata di avere ucciso il proprio consorte.

RECENSIONI

Non è L’Appartamento (1960) di Billy Wilder e con Jack Lemmon, ma l’ultimo film di Richard Quine co-sceneggiato dal compagno d’avventure cinematografiche Blake Edwards (passato, nel frattempo, alla regia nel 1954) in cui è visibile, più che in altre opere cui hanno collaborato, l’impronta personale che Edwards andava formando: commedia sentimentale con tocchi da Colazione da Tiffany, sarcasmo feroce per cui la maschera di Jack Lemmon è perfetta (esagitata e furiosa, fra un elegante e sornione Fred Astaire e la rodata volpe di Lionel Jeffries), tocchi erotici (Kim Novak nuda nella vasca) e slapstick da comica muta (tutto il finale con musica sinfonica e Jack Lemmon che rincorre la carrozzina diretta al dirupo). Ci sono anche i germi di La Pantera Rosa, nel modo in cui è affettuosamente ridicolizzato il mondo investigativo della polizia. Quine non possiede il talento di scrittura e messinscena del compare, ma la critica lo ha ingiustamente posizionato nel dimenticatoio: non indovina la prima parte del film che, priva di invenzioni, andava compressa (due ore, per una commedia così leggera e per gli standard dell’epoca, sono troppe). Ma quando Edwards e il co-sceneggiatore Larry Gelbart, anche inaspettatamente, cominciano ad infilare un colpo di scena dietro l’altro, il film viaggia che è un piacere, con la regia che dimostra tutto il proprio mestiere. Quine, inoltre, elabora un modo di girare tutto suo, composto di zoom improvvisi e movimenti veloci della macchina da presa, qui spesso utilizzati per inquadrare le finestre di un vicinato pettegolo e spione. Film spesso divertente, con un plot giallo intrigante. La versione italiana fa danni: si cita Divorzio all’Italiana e “O Sole mio” al posto di “My funny Valentine”, perdendo il riferimento al film Pal Joey (1957), sempre con Kim Novak.