Commedia

LA PATATA BOLLENTE

TRAMA

Fidanzato e sindacalista in fabbrica, ‘il Gandi’ salva Claudio dalle grinfie di alcuni teppisti e lo ospita a casa. Quando amici e colleghi scoprono che quest’ultimo è omosessuale, le malelingue imperversano.

RECENSIONI

Il Vizietto, uscito con successo in sala pochi mesi prima, apre le porte a un esiguo e breve sotto-filone della commedia nostrana incentrato sull’omosessualità, spesso triviale e provinciale: non la pellicola di Steno, anche se tiene il piede in due scarpe, facendo ridere (amaro) quando gioca con (que)gli stereotipi e, contemporaneamente, in cerca dell’apologo su rispetto e comprensione nel binomio sessualità-politica (il comunista salva il “sessualmente diverso” dai fascisti). Da un lato, anche giustamente per restare ‘popolare’, non ha il vero coraggio di rompere i tabù, dall’altro li cavalca anche senza remore per strappare risate che lasciano il tempo (il 1979) che trovano. Nel suo piccolo, però, il film fa la sua impercettibile rivoluzione culturale con un apprezzabile soggetto di Giorgio Arlorio e dei due figli di Steno, Enrico e Carlo Vanzina: attraverso l’ingenuo e ignorante personaggio di Pozzetto, sa stigmatizzare affettuosamente i pregiudizi più comuni.