TRAMA
Alex Lippi, “separa-coppie” professionista, viene ingaggiato da un uomo facoltoso per sabotare il fidanzamento della figlia. Una missione apparentemente impossibile, che l’indebitatissimo Alex è costretto ad accettare.
RECENSIONI
La celebrazione, tutto sommato simpatica, culmina nella rievocazione della scena di ballo cult del film, dopo che il truffacuori ha faticosamente imparato i passi che furono di Patrick Swayze. Tra Parigi e Montecarlo la coppia di grissini Romain Duris e Vanessa Paradis dà vita ad una esportabilissima commedia sentimentale alla francese. Nonostante una messa in scena fresca e in più punti divertente, il già visto è però dietro l'angolo, non solo nell'intreccio, ma anche in alcuni personaggi macchietta stereotipati: l'amica ninfomane e sguaiata, il fidanzato ufficiale tanto perfetto quanto tedioso (è tanto difficile rinnovare questa figura, vista anche l'obiettiva penuria di perfezione tra fidanzati e fidanzate?), il padre invadente che non riesce a comunicare con la figlia. E non sempre la trama regge. Perché un padre dovrebbe accanirsi tanto per separare la figlia da un bravissimo e ricchissimo ragazzo che la adora? Per di più favorendo al suo posto uno scapestrato che divide coppie per soldi? Solo perché teme che la ragazza con lui si annoi? Un po' poco. Ancora pià astrusa la rivelazione relativa al vero creditore di Alex. Per non parlare della banalizzazione della spiegazione psicologica fornita nel finale: la giovane si vieta abbandoni e pazzie per espiare un anno folle che la portò lontana da una madre destinata inaspettatamente a morire. Colpo di grazia l'ennesimo abbandono sull'altare (seguito da corsa a perdifiato, stazione, ecc.): molti devono trovarlo romantico (!), forse però andrebbe usato con maggior moderazione. Un insieme di facilonerie, insomma, indebolisce e banalizza un film altrimenti tanto leggero quanto gradevole.

L’esordio del regista televisivo e pubblicitario Pascal Chaumeil ha avuto molto successo in Francia e solca, smaccatamente, il modello della commedia rosa hollywoodiana (con spunto classico: il protagonista che si presenta alla bella sotto mentite spoglie, finisce per innamorarsene e…), con tanto di colonna sonora anglofila. Molte le assonanze con lo stile di Elaine May (regista, fra l’altro, di Il Rompicuori) per una struttura prevedibile fin dalla prima battuta, con andamento estetico alla moda, montaggio veloce alla pari delle scene che si susseguono per mantenere il ritmo, situazioni buffe, comprimari sciocchi (il Marc di François Damiens che parla italiano in originale ed abruzzese nella versione doppiata), citazioni ammiccanti (Dirty Dancing), una buona idea inziale (stile Hitch) e tanto, tutto già-visto. Funziona più sul versante rosa che su quello della commedia, privo com’è di gag irresistibili: a Chaumeil riesce senz’altro una messinscena da manuale, tanto variegata da non far soffermare sulla banalità di ogni situazione, con personaggi sufficientemente simpatici, manierati ma ben riproposti (super l’assatanata di Héléna Noguerra) e con sprazzi romantici che colpiscono nel segno grazie al carattere di Vanessa Paradis, così altezzosa e glaciale e pronta a sciogliersi (Caccia al Ladro di Hitchcock docet). Finale alla Il Laureato (o Accadde una Notte), e il gioco è fatto. Artificioso come il suo protagonista ma efficace (come testimonia la protagonista).
