TRAMA
Una misteriosa organizzazione fa evadere dal carcere Roy Tucker, che sta scontando la pena per aver ucciso il primo marito della consorte. Si ritrova in Costa Rica con la moglie, una villa e molti soldi. Ma cosa vogliono da lui?
RECENSIONI
Da sempre schierato e impegnato civilmente, il cinema di Stanley Kramer aveva il suo tallone d’Achille proprio nella facile retorica, nell’enfasi faziosa. In questo caso, partendo dal romanzo di Adam Kennedy dallo stesso sceneggiato, prende di mira l’istituzione della Cia, ma all’assunto (quasi) allegorico sacrifica una pellicola che dovrebbe navigare nel mistero, nel thriller, nell’azione, nella fantapolitica, pilotata da interpreti di richiamo. Arduo stabilire se sia voluto, nell’ottica di uno stilema surreal-autorale, oppure solo una terribile svista il fatto che i colpi di scena e la verosimiglianza dell’intreccio non stiano in piedi, facendo crollare le tessere del domino: c’è un complotto in atto, sembra coinvolto mezzo mondo e l’antieroe di Gene Hackman si rifiuta di farne parte, ma non è dato sapere (nemmeno a lui) di cosa si tratta. Più che paranoia cospirativa che giustifica la mancanza di elementi, si è di fronte alla perdita di controllo della sequenza di numeri da associare nel gioco da tavola, per quanto tante incognite non facciano che accrescere l’interesse lungo il percorso del film, meno brutto di quanto si tramanda.
