Commedia

IL MARCHESE DEL GRILLO

TRAMA

Le avventure del marchese Onofrio del Grillo, duca di Bracciano, famiglio del Santo Padre e micidiale burlone, nella Roma di Pio VIII.

RECENSIONI

In una Città eterna splendidamente fatiscente, “alla Luigi Magni”, Monicelli affida ad Alberto Sordi l’estremo dei suoi ruoli da mattatore, prima che la maturità lasci il posto alla senilità e all’affabulazione subentri l’omelia da quattro soldi. La comicità è di grana grossa, ma si sposa piuttosto bene all’andamento episodico e picaresco del racconto, che mescola senza imbarazzi elementi storici, citazioni “alte” (lo scherzo ai danni del carbonaio proviene direttamente dalla Bisbetica domata) e quadri schiettamente popolari (il frate-brigante Flavio Bucci), trovando il proprio punto di forza negli attori (non solo Albertone: da citare almeno un’inaspettata Marina Confalone e naturalmente Paolo Stoppa nei panni del Papa). Prodotto d’impeccabile professionismo, solida routine che oggi sfiora il classico. Momenti da incorniciare: la strega bambina, la sfida dei castrati, il risveglio di Gasparino.