Drammatico, Recensione

IL GENERALE DELLA ROVERE

NazioneItalia
Anno Produzione1959
Durata133’

TRAMA

Genova occupata dai nazisti: un giocatore d’azzardo e truffatore si spaccia per intermediario nella liberazione di alcuni partigiani. I tedeschi lo scoprono. In cambio della libertà deve impersonare un generale della Resistenza ucciso.

RECENSIONI

Non è certo il tocco (neo)realistico, corale o "d'azzardo" di Roberto Rossellini il protagonista di una pellicola realizzata su commissione. Il suo, stavolta, è un tradizionale linguaggio di fiction cinematografica, con (anche) la ricerca dell’ingrediente fuori dalla norma (con qualche inserto da documentari d'epoca), tendente al mélo, alla mitopoiesi di un protagonista anche irrealistico, che non esclude però le migliori qualità del regista, che lavorava sempre con sincero trasporto nella raffigurazione dei suoi personaggi e sapeva valorizzare i pochi mezzi a disposizione (ovvia alle ristrettezze economiche lavorando in interni e sfruttando carrelli e zoom). L'impegno che rimarca (sullo sfondo) la lotta partigiana, unito al buon soggetto quasi autobiografico di Indro Montanelli (che conobbe l’originale Giovanni Bertone nel carcere di San Vittore di Milano nel 1944, ma non amò l’adattamento dello sceneggiatore Sergio Amidei, soprattutto per il finale, e non amò la scelta di De Sica) e alla grande interpretazione di De Sica (bravissimo anche Hannes Messemer, carattere scomodo e/ma simpatico, come Della Rovere), ne fanno un'opera comunque difficile da dimenticare. La parte finale non è giocata in modo eccelso. Pur premiato da critica (Mostra di Venezia) e pubblico, nemmeno Rossellini era del tutto soddisfatto del risultato finale.