Baro-metro

Il Baro-metro: sguardi dalla sala (07/2015) – 3

(dal 1º maggio al 31 luglio 2015)

ANIMAZIONE

Con l’ultimo trimestre della stagione si riduce la programmazione di film di animazione anche perché le famiglie, principali clienti del genere, sono le prime a disertare le sale nonostante la valida e refrigerante alternativa in un pomeriggio di canicola. Ma per smuovere i rocciosi nuclei familiari occorre fare rumore e ciò richiede investimenti che si rivelano senz’altro più produttivi e meno rischiosi in altri periodi. Ecco, in ordine di incasso, i pochi titoli distribuiti nel IV trimestre:

01 – DORAEMON IL FILM – LE AVVENTURE DI NOBITA E DEI CINQUE ESPLORATORI – €  1.308.931

02 – I 7 NANI – € 648.192

03 – ALBERT E IL DIAMANTE MAGICO – € 415.093

04 – IL LIBRO DELLA VITA – € 119.604

L’unico titolo a superare il milione di euro è Doraemon Il Film – Le avventure di Nobita e dei cinque esploratori, che però esce il 7 maggio, quando l’estate è ancora lontana. È il secondo film della stagione dedicato al simpatico gatto robot, ma il trentaduesimo della lunga serie. La Key Films, branca della Lucky Red destinata ai film più commerciali, fa le cose in grande e lo distribuisce in ben 356 sale. Il debutto è direttamente al secondo posto con 472 mila euro. Le sale passano addirittura a 402 la seconda settimana e il calo è di due posizioni (passa quarto), ma minimale in termini numerici (€ 306.370). È ancora in top-10 alla terza settimana dove scende all’ottavo posto perdendo il 34% degli incassi. Passa poi in 11esima posizione la quarta settimana, confermando, anche perché la concorrenza è pochina, il gradimento delle famiglie, soprattutto nei week-end. In Giappone, dove Doraemon è un vero e proprio oggetto di culto, il film incassa ben 34 milioni di dollari, posizionandosi all’ottavo posto nella classifica dei film più visti del 2014 e battendo titoloni come The Amazing Spider-Man 2 e Godzilla.

Sono molti quelli che hanno varcato la sala pensando che I 7 nani fosse un film Disney sui piccoli amici di “Biancaneve”, in realtà si tratta di un’opera tedesca che rilegge il classico “La bella addormentata”. L’ambiguità giova al botteghino, perlomeno al debutto a fine aprile, anche perché senza rivali con cui competere. Nel primo week-end incassa infatti 405 mila euro e si posiziona al settimo posto della classifica. La seconda settimana, però, complice probabilmente un passaparola non entusiasmante e l’arrivo di Doraemon, il film crolla in 14esima posizione. La media nelle 287 sale in cui è programmato è di soli 238 euro. In Germania incassa 3 milioni 187 mila dollari e si posiziona 76° nella classifica dei più visti dell’anno.

In un’estate povera di offerta per i più piccini si distingue, per qualche settimana, il danese Albert e il diamante magico, nelle sale italiane a partire dal 18 giugno grazie a Notorius. Il primo week-end debutta al 6° posto con 129 mila euro in 258 sale. La media per sala è la più bassa della top-10 (€ 502), ma bisogna anche considerare che per il film sono previsti solo spettacoli pomeridiani. Le cose non migliorano la seconda settimana, in cui gli schermi scendono a 191 e la media per sala si dimezza. Fino a fine giugno resta nelle retrovie della top-10 e nel mese di luglio compare nei fine settimana come opzione per le famiglie rimaste in città.

Viene posticipato dall’autunno alla primavera ed esce a fine maggio andando incontro, nel vuoto promozionale che lo accompagna, a sicuro insuccesso. Peccato perché recensioni e commenti relativi a Il Libro della vita, lungometraggio d’animazione americano che si basa sul Giorno dei Morti della cultura messicana, sono tutte positive. In Italia il debutto a fine maggio in 113 sale è tragico, infatti il film affonda in 15esima posizione con una media per sala disastrosa (€ 101). Sale di una posizione la seconda settimana, ma parliamo sempre di numeri infinitesimali. Un vero spreco. Negli U.S.A. esce invece wide e incassa 50 milioni di dollari, in Messico, patria del regista Jorge R. Gutierrez e dell’immaginario messo in scena, altri 10 milioni di dollari (22esimo posto nella classifica dei più visti del 2014) e in Gran Bretagna 9 milioni di dollari. Il totale worldwide sfiora i 100 milioni di dollari e ripaga il budget di 50 milioni di dollari.


HORROR

Bentornato horror. C’era un tempo in cui in estate uscivano solo film con brivido, o pseudo tale, annesso. Negli ultimi tempi, invece, l’horror, a parte quello di regime d’oltreoceano (anche lì saghe stantie e remake, che non mancano anche in questo trimestre), si è un po’ defilato dalla programmazione, dominando più nell’home video e nel video on demand. In rete pullulano i titoli, ma solo pochissimi di questi raggiungono le sale, e quando lo fanno rischiano di essere un po’ bolliti perché chi li voleva vedere con molta probabilità li ha già scaricati. Basta pensare all’interessante The Green Inferno di Eli Roth, presentato in anteprima mondiale a Toronto 2013, poi a Sitges, al Festival di Roma e in innumerevoli altri. È stato più volte annunciato e smentito e pare raggiungerà le sale italiane (incrociamo le dita) dal 24 settembre. Proprio quando sarà in procinto di uscire sugli schermi americani il nuovo film di Eli Roth, Knock Knock con Keanu Reeves. Per la serie “battere il chiodo finché è caldo”!! Ma ringraziamo la Midnight Factory, branca specializzata in cinema horror della Koch Media, che lo distribuisce e gli auguriamo tutto il successo possibile, sperando non segua le sorti di Wolf Creek 2, anche lui con quei due anni di ritardo rispetto alla presentazione al Festival di Venezia e purtroppo completamente ignorato dal pubblico italiano. Discorso affine per Le streghe son tornate di Álex De la Iglesia. È del 2013, ha vinto otto Premi Goya (massimo riconoscimento del cinema spagnolo), in patria ha incassato 6 milioni e mezzo di dollari e in Italia arriva solo nel 2015 in un totale silenzio mediatico che lo destina a sicuro insuccesso. Ma vediamo la classifica del genere:

01 – BABADOOK – €  1.635.403

02 – INSIDIOUS 3 – L’INIZIO – € 1.030.127

03 – UNFRIENDED – € 990.853

04 – THE LAZARUS EFFECT  – € 794.833

05 – POLTERGEIST– € 637.446

06 – WOLF CREEK 2  – € 95.326

07 – LE STREGHE SON TORNATE – € 56.836

A dominare la classifica dell’horror è l’australiano Babadook, per cui dobbiamo sempre ringraziare Koch Media e la sua Midnight Factory, che riesce a movimentare l’ozio estivo andando alla radice della paura, quella che trova linfa nei nostri lati oscuri. Dalla presentazione a gennaio 2014 al Sundance ne ha fatta di strada, arrivando a vincere agli AACTA Award, il massimo riconoscimento per il cinema australiano, come Miglior Film (a pari merito con The Water Diviner), Regia e Sceneggiatura. Il risultato italiano, conquistato con un’efficace campagna promozionale, è il migliore del mondo dopo la Gran Bretagna (2 milioni di dollari). Significativo il fatto che scalci dalla vetta della top-10 Terminator: Genisys che è presente nel doppio delle sale. In U.S.A., invece, esce limited (80 sale) incassando 950 mila dollari. Il totale worldwide di 6 milioni 950 mila dollari può sembrare basso, ma si tratta di un film molto discusso e poco distribuito il cui successo serpeggia soprattutto in rete. E comunque i 2 milioni di dollari di budget sono ampiamente ripagati.

Ha ormai fidelizzato il pubblico la saga Insidious, giunta alla terza puntata. Diciamo che se hai cancellato la prima e non ricordi nemmeno se hai visto la seconda, affacciarsi alla terza rischia di essere superfluo. Non la pensano così gli spettatori che, infatti, decretano al film un discreto riscontro. In Italia 2 milioni di euro incassati dal primo capitolo nel 2010, 1 milione 420 mila euro dal secondo e un andamento in calo ma ancora premiante per il terzo, a dimostrazione della tenuta della serialità. In U.S.A. il capitolo più redditizio è stato il secondo (83 milioni e mezzo di dollari), mentre il terzo è in linea con il capostipite (52 milioni di dollari contro 54). Considerando il budget risicatissimo (dai 5 ai 10 milioni di dollari per puntata) e l’aggiunta dei mercati extra-americani, un totale superiore ai 100 milioni di dollari lascia, ahimè, presagire nuovi capitoli aggiuntivi. Un’altra saga che ci perseguiterà nei multiplex a venire.

Chi maledice Paranormal Activity per avere generato un sottogenere a circuito chiuso, non ha gioito per l’arrivo di Unfriended, variazione del sottogenere mockumentary / found footage in quanto ambientato per intero nello schermo di un MacBook Air. Le recensioni, però, mediamente lo salvano e il target a cui si rivolge (gli adolescenti) non è stato capace di resistere al richiamo dei brividi pixelati. Risultato: solido debutto a metà giugno in 219 sale (terzo posto e media per sala di € 2.167), discesa al quinto posto alla seconda settimana e poi fuori top-10 e brusco calo della media per sala (€ 320) alla terza. Come da andamento medio del genere, che vede il pubblico accorrere in massa i primi giorni per poi dileguarsi. 58 i milioni di dollari incassati in tutto il mondo, di cui 32 milioni e mezzo di dollari negli U.S.A. Un’operazione, dato il budget di un milione di dollari, davvero redditizia.

Se le recensioni hanno distrutto The Lazarus Effect, gli spettatori non se ne sono accorti. In Italia debutta al quinto posto a fine maggio con una solida media di € 2.183 in 211 sale, proprio mentre tutti si interrogano sulla mancata vittoria dei film italiani a Cannes senza premurarsi di verificarlo in sala. Alla seconda settimana il calo al botteghino è del 45% (nono posto al box-office) e con l’arrivo di Insidious 3 scompare di scena. 25 milioni 800 mila dollari incassati in America (2.666 le sale in cui è stato distribuito), e un totale mondiale di 36 milioni di dollari che decuplica il budget (3,3 milioni di dollari), confermano la buona resa del genere con il minimo risultato.

Fatica un po’ di più a quadrare i conti l’ennesimo inutile remake. Sì, perché Poltergeist costa 35 milioni di dollari e il discreto successo U.S.A. (47 milioni di dollari) non è sufficiente a coprire il budget. Ci pensano comunque gli altri mercati con altri 48 milioni di dollari a dimostrazione, ahimè, della validità commerciale del progetto. In Italia non lascia particolare traccia. Esce all’inizio di luglio conquistando la terza posizione, ma gli schermi sono 307 e la media per sala piuttosto modesta (€ 842). Non va meglio la seconda settimana, dove perde il 42% degli incassi, due posizioni in classifica e la media per sala si riduce ulteriormente (€ 563). Terza settimana fuori dalla top-10 con un drastico calo negli incassi (-82%) e della visibilità (solo 80 le sale che lo proiettano con una media di € 339).

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Luca   Baroncini