Dopo sei mesi deludenti, a livello di incassi, il terzo trimestre ha illuso che qualcosa potesse cambiare, in realtà la situazione stagionale resta poco rosea. A salvarsi, e a salvare (ma solo in parte), numeri e percentuali sono soprattutto alcuni titoli fortissimi che sono in grado di portare non solo l’Italia, ma tutto il pianeta, nelle sale. Le statistiche però rassicurano. Dal nuovo Osservatorio mensile di Findomestic realizzato in collaborazione con Doxa, infatti, emerge che il cinema è al primo posto tra i consumi culturali degli italiani, con buone notizie anche per quanto riguarda i giovani, spesso accusati di disertare le sale (solo il 6% dei 18-24enni non è mai stato al cinema), ma ciò non basta a rendere equilibrata la fruizione dei film su grande schermo. A fronte di Avengers: Infinity War, che in cinque giorni incassa 9 milioni di euro, sono tanti, troppi, i titoli che passano nell’indifferenza nonostante gli encomiabili sforzi distributivi. Non aiutano di sicuro i tanti eventi sportivi trasmessi in televisione. In corrispondenza di partite di calcio importanti le sale, infatti, si svuotano.
Anche i Cinemadays (festa del cinema con biglietto a 3 euro, da lunedì 9 a giovedì 12 aprile) non danno i risultati sperati. O, meglio, danno risultati che assumono differenti significati a seconda di chi li interpreta. Il ministro Franceschini e l’Anica, che li hanno proposti e sostenuti, dicono “con 850mila spettatori in sala il pubblico cresce”, mentre l’ANEC, che rappresenta gli esercenti (in buona parte contrari), dichiara che si tratta di “un’occasione mancata!”. A fare la differenza è ovviamente il modo in cui l’oggettività dei numeri viene letta. L’Anica li confronta con la settimana precedente (spettatori in aumento del 25%), mentre l’ANEC con i CinemaDays di aprile 2016 (spettatori in calo del 29,9%) e di ottobre 2015 (in cui il calo raggiunge il 53,8%). La verità sta come spesso accade nel mezzo e porta a deduzioni interessanti: la leva del prezzo non è l’unico elemento che induce gli spettatori ad andare al cinema. Ne è una riprova il fatto che nelle prime tre giornate a prezzo scontato il maggiore incasso è stato il documentario Van Gogh – Tra il grano e il cielo. Tra l’altro non solo a prezzo pieno, ma addirittura maggiorato. Se molti spettatori scelgono di non approfittare dello sconto pur di vedere ciò a cui sono interessati, significa che svendere il prodotto non è la soluzione. Vedremo a questo punto cosa succederà nei prossimi appuntamenti scontati previsti per luglio, agosto e ottobre.
Tra gli eventi nazionali del trimestre hanno provato a fiammeggiare i David di Donatello, celebrazione del cinema nostrano paragonabile a una versione degli Oscar all’amatriciana. Considerando il ritorno in Rai e alla prima serata, quindi a un pubblico comunque abbastanza ampio (14,3% di share e 3 milioni 12 mila spettatori), si poteva pensare alla riproposizione in sala dei film vincitori, molti dei quali poco visti dal pubblico. Sfruttare il traino dei premi e la visibilità mediatica avrebbe aiutato ad arrotondare i conti, invece…
Uscendo dai confini del Belpaese, e dando un’occhiata a cosa succede nel mondo, a colpire è il dato del box office cinese che nel primo trimestre del 2018 supera gli incassi del Nord America con una crescita, rispetto al 2017, del 39%. Il maggior successo è un film di guerra patriottico, Operation Red Sea, che incassa la cifra stratosferica di 578,5 milioni di dollari e diventa il maggiore incasso cinese di tutti i tempi dopo Wolf Warrior 2 del 2017 (854,2 milioni di dollari). E lo sviluppo del mercato cinese è ancora ben lungi dall’essere al capolinea.
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I TRE MESI DEL TRIMESTRE
Entriamo come di consueto nel dettaglio dei singoli mesi del trimestre. Ricordo che i valori percentuali sono rapportati allo stesso periodo dell’anno precedente e che le preziose fonti di dati e informazioni sono Cinetel, Boxofficemojo, Anec, Cineguru, Giornale dello Spettacolo e BoxOfficeBenful. Dove possibile i dati sono calcolati al 30 aprile e dove non possibile, perché non disponibili, alla prima data utile (comunque assai vicina al 30 aprile).
FEBBRAIO rincuora gli animi e illude che il peggio della stagione sia alle spalle. Scopriremo che non è così, intanto le percentuali degli incassi segnano un rassicurante +9,77%, mentre il numero degli spettatori è lievemente in calo con un -0,45%. La differenza, come già evidenziato nel trimestre precedente, è dovuta all’incidenza del Cinema2Day che nel 2017 aveva aumentato il numero degli spettatori ma non degli incassi. A mettere il turbo ai numeri Cinquanta sfumature di rosso, A casa tutti bene, Black Panther e la buona resa dei film candidati agli Oscar, a partire da La forma dell’acqua, vincitore nelle categorie più importanti.
MARZO vira le percentuali in negativo: -12,54% gli incassi e -17,93% le presenze. Rispetto a febbraio manca un grande successo e non giova il confronto con il 2017 in cui in marzo è uscito il campione del box-office stagionale La bella e la bestia. Poco possono Tomb Raider, Il giustiziere della notte e Pacific Rim – La rivolta.
APRILE sarebbe potuto andare molto peggio se non fosse arrivato a fine mese Avengers: Infinity War che in pochi giorni raggiunge il secondo posto dei film più visti nel 2018. Nonostante il colosso salva sale, però, le percentuali restano preoccupanti: -19,02% gli incassi e -18,51% i biglietti venduti (in questo caso il confronto è al 29 aprile). Per un titolo che fa sfracelli, troppi quelli che funzionano meno del previsto (da A Quiet Place a Rampage) e anche il cinema italiano non buca l’indifferenza del pubblico nonostante le tante uscite. Anche autori più che affermati, forse anche perché non con le loro opere più apprezzate (François Ozon con Doppio Amore e Roman Polanski con Quello che non so di lei) passano e vanno senza lasciare particolare traccia.
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IL CINEMA ITALIANO
Si ridimensiona la quota di mercato del cinema italiano per il 2018 che dal 40,29% del precedente trimestre, grazie ai grandi successi di Come un gatto in tangenziale, Benedetta follia e Napoli velata, scende al 30,40%. Se infatti A casa tutti bene di Gabriele Muccino funziona molto bene (9,1 milioni di euro), Metti la nonna in freezer è una piacevole sorpresa (3,2 milioni di euro) e Made in Italy (3 milioni di euro) conferma l’appeal di Ligabue sul pubblico, è invece inferiore alle attese l’impatto di Sono tornato (2,3 milioni di euro).
Discreto l’andamento delle commedie Puoi baciare lo sposo (2,2 milioni di euro) e Una festa esagerata (2 milioni di euro). Decisamente sottotono, invece, tre film attesi come Contromano di Antonio Albanese (1,7 milioni di euro, sono lontani i fasti di Qualunquemente e Tutto tutto niente niente), Io c’è con Edoardo Leo e Margherita Buy (1,3 milioni di euro) e Io sono tempesta di Daniele Luchetti (1,5 milioni di euro). Anche Sconnessi evapora rapidamente (1,1 milioni di euro), ma ha il difetto di uscire poco dopo il film di Muccino di cui sembra replicare con meno verve la coralità. Successo regionale, poi, per Finalmente sposi (1,2 milioni di euro) che vede il ritorno degli Arteteca dopo Vita, cuore, battito e spopola al Sud.
Uno dei maggiori problemi è l’eccessiva abbondanza di titoli che non trovano modo di sviluppare il proprio potenziale perché schiacciati dalla concorrenza di film a target affine e dal ritmo incessante delle uscite.
Tra gli insuccessi la commedia adolescenziale Succede (460 mila euro), la commedia culinaria Quanto basta (400 mila euro), il quasi instant movie di Marco Tullio Giordana Nome di donna (332 mila euro), Sergio Castellitto mattatore in Il tuttofare (315 mila euro), la commedia nera Bob & Marys con Rocco Papaleo e Laura Morante (168 mila euro) e la seconda volta di Laura Bispuri a Berlino con Figlia mia (150 mila euro). Colpisce, poi, il rifiuto nei confronti di un beniamino del pubblico televisivo come Terence Hill. Mentre il suo Don Matteo 11 catalizza 6 milioni di teleutenti, Il mio nome è Thomas, di cui è regista e protagonista, esce in 151 sale ma nel primo week-end incassa solo 51 mila euro (media per sala poco incoraggiante di 340 euro).
Abbiamo escluso dai commenti Loro 1 di Paolo Sorrentino, uscito a fine aprile. Aspettiamo infatti l’uscita di Loro 2 in maggio per approfondire l’intera opera.
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BOX OFFICE DAL 1° AGOSTO 2017 AL 30 APRILE 2018
Posizione – Film – Incasso – Presenze
1 CATTIVISSIMO ME 3 – € 17.998.547 – 2.783.083
2 STAR WARS: GLI ULTIMI JEDI – € 15.146.268 – 2.059.456
3 ASSASSINIO SULL’ORIENT EXPRESS – € 14.592.831 – 2.162.251
4 IT – € 14.528.129 – 2.036.122
5 CINQUANTA SFUMATURE DI ROSSO – € 14.376.338 – 2.042.859
6 WONDER – € 12.252.704 – 1.893.261
7 COCO – € 11.290.097 – 1.739.040
8 AVENGERS: INFINITY WAR – € 10.599.076 – 1.450.669
9 JUMANJI: BENVENUTI NELLA GIUNGLA – € 9.696.615 – 1.418.106
10 COME UN GATTO IN TANGENZIALE – € 9.553.745 – 1.434.187-
Come da copione il box office stagionale si sta consolidando e si riduce notevolmente il numero delle nuove entrate. Solo due novità sconvolgono la classifica (Cinquanta sfumature di rosso e Avengers: Infinity War) e di conseguenza sono due i titoli che abbandonano la top-10 (Thor: Ragnarock e Dunkirk). Da segnalare il grande successo per la prima visione su Sky di Come un gatto in tangenziale a quattro mesi dall’uscita nelle sale: ottimo il debutto con 1 milione 94 mila spettatori e ben 2.331.945 videoutenti in 7 giorni che lo fanno diventare il quinto film più visto di sempre su Sky Cinema. Finora il film di Riccardo Milani con Antonio Albanese e Paola Cortellesi, pur non avendo raggiunto la soglia simbolica dei 10 milioni di euro, è il maggior successo cinematografico italiano del 2018.
La saga erotica, o pseudo tale, che ha catalizzato milioni di lettori prima e spettatori poi è giunta al termine. Un grande successo era prevedibile, data l’eco che le sfumature hanno avuto un po’ ovunque, e così è stato. L’ultimo capitolo, girato insieme al secondo ma per ottimizzare i profitti fatto uscire a un anno di distanza, ha incassato nel mondo 368 milioni di dollari, in leggero calo rispetto ai 381 milioni di dollari di Cinquanta sfumature di nero e molto lontano dai 571 milioni di dollari di Cinquanta sfumature di grigio. Scemata la curiosità iniziale, insomma, molti hanno abbandonato la corsa, ma un buon numero ha comunque deciso di restare sul treno. In ogni caso operazione commerciale in super attivo perché se sommiamo i budget dei tre film (40 +55 +55 = 150 milioni di dollari) e li confrontiamo con il totale incassato nel mondo (1.320,44 milioni di dollari) otteniamo un rapporto costi/benefici decisamente in attivo. In Italia Cinquanta sfumature di grigio è stato il campione della stagione 2014/2015 con 19,6 milioni di euro. Dopo un anno di stand-by, a causa dei ritardi subiti dalla produzione dei sequel, Cinquanta sfumature di nero si è piazzato al quarto posto nel box-office stagionale 2016 / 2017 con 14,8 milioni di euro. Un andamento, quindi, in linea con quello mondiale che conferma una grande curiosità iniziale poi notevolmente ridimensionata ma con una fan base molto determinata a non perdere l’appuntamento. Strategica l’uscita a ridosso di San Valentino. Cinquanta sfumature di rosso è uno dei pochi titoli in grado di fronteggiare nel suo primo week-end di programmazione il festival di Sanremo ottenendo un incasso di ben 5,89 milioni di euro, con una media per sala (e sono 769) davvero notevole (€ 7.670). Odiato dalla critica, massacrato da chi accorre gaudente a vederlo e ha il coraggio di dirlo (molti accorrono ma preferiscono tacere), sarà uno di quei titoli, e di quelle saghe, che gli esercenti rimpiangeranno.
Di saga in saga, Avengers: Infinity War esce alla fine del trimestre ma in pochi, strategici, giorni riesce a ipnotizzare il mondo che pare non avere altro a cui pensare. Vari i record battuti. Negli Stati Uniti è il miglior week-end di debutto di sempre, con ben 257,69 milioni di dollari (il record precedente era de Il risveglio della forza con 247,96 milioni di dollari). Anche in Italia entra negli annali dei migliori debutti di sempre come singola giornata raggiungendo il terzo posto con 2,9 milioni di euro dopo i 3,18 milioni di euro di Harry Potter e i doni della morte – parte 2 e gli inarrivabili 7,36 milioni di euro di Quo Vado?. La sua strada è quindi tutta in salita. Tempi amari per chi dei supereroi con superpoteri e superproblemi si è super-rotto. La strada degli uomini in maschera che fanno battutine mentre salvano il pianeta e affrontano il cattivone di turno pare ancora assai lunga.
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EFFETTO OSCAR
Un’ottima annata il 2018, non tanto per la cerimonia del 4 marzo, tra le più soporifere delle ultime stagioni (e infatti in calo di audience), quanto per la qualità dei film proposti. Esiste una statistica effettuata da BoxOfficeMojo che valuta il peso sul mercato americano sia delle nomination che degli Oscar e si riscontra, dati alla mano, che a indurre il pubblico nelle sale sono soprattutto le prime. Considerando infatti le 9 opere candidate come Miglior Film, dopo le nomination gli incassi sono aumentati di 126,7 milioni di dollari, mentre dopo gli Oscar l’incremento è stato solo di 13 milioni di dollari. La statuetta più come consacrazione, quindi, che volano per gli affari. A beneficiare maggiormente dell’effetto Oscar ovviamente il vincitore come Miglior Film, La forma dell’acqua, che incrementa gli incassi di 6,1 milioni di dollari, ma a godere del riflesso dorato delle statuette è anche Tre manifesti a Ebbing, Missouri, che aggiunge altri 2,2 milioni di dollari. Nessuna incidenza, invece, per Dunkirk e Get Out, ormai fuori dalla programmazione da tempo.
In Italia l’effetto Oscar si fa maggiormente sentire. Non esistono statistiche ufficiali, ma alcuni film vengono strategicamente posizionati proprio tra le nomination e gli Oscar in modo da beneficiare al massimo del traino delle eventuali candidature. Cosa che puntualmente avviene. La forma dell’acqua, cosa che a Venezia (dove ha vinto il Leone d’Oro) non sembrava ipotizzabile, almeno non a tal punto, diventa un campione d’incassi. Debutta al 4° posto del box-office settimanale, nel ricco week-end di metà febbraio, con 1,6 milioni di euro e media per sala (e sono 358) molto solida (€. 4.594). Alla settimana successiva perde solo il 27% degli incassi e aggiunge altri 44 schermi con una media ancora buona (€ 3.043). Alla vigilia della cerimonia comincia il calo fisiologico della terza settimana (5° posto), ma con la vittoria del premio più ambito (più regia, scenografia e colonna sonora) la quarta settimana è primo al box-office con la migliore media per sala della top-20 (€ 2.959). Resta in top-10 per altre due settimane, a conferma dell’ottimo andamento, e finisce la sua corsa a 8,5 milioni di euro.
Ottengono buoni risultati anche gli altri film vincitori:
L’ora più buia – Gary Oldman Migliore Attore e Miglior Trucco (data di uscita 18 gennaio): 4,3 milioni di euro in Italia e 147,5 milioni di dollari nel mondo (budget 30 milioni di dollari)
Tre manifesti a Ebbing, Missouri – Frances McDormand Migliore Attrice Protagonista e Sam Rockwell Migliore Attore Non Protagonista (data di uscita 11 gennaio, con una tenitura che regge solidamente fino al post Oscar): 3,7 milioni di euro in Italia e 158,3 milioni di dollari nel mondo (budget 12 milioni di dollari)
Tonya – Allison Janney Migliore Attrice Non Protagonista (data di uscita 29 marzo, l’unico titolo che esce dopo l’attribuzione dei premi): 1,6 milioni di euro in Italia e 46,2 milioni di dollari nel mondo (budget 11 milioni di dollari)
Chiamami col tuo nome: James Ivory Migliore Sceneggiatura non originale (data di uscita 25 gennaio): 3 milioni di euro in Italia e 40,8 milioni di dollari nel mondo (budget 3,5 milioni di dollari)
Scappa – Get Out: Jordan Peele Migliore Sceneggiatura originale (data di uscita 18 maggio 2017, quindi rientra nella stagione precedente): 1,1 milioni di euro in Italia e 255,2 milioni di dollari nel mondo, di cui 176 milioni di dollari negli Stati Uniti (budget 4,5 milioni di dollari)
Una donna fantastica – Migliore Film Straniero (data di uscita 19 ottobre 2017); 246 mila euro in Italia e 3 milioni di dollari nel mondo
Coco: Migliore Film di Animazione e Migliore Canzone (data di uscita 28 dicembre 2017): 11,2 milioni di euro in Italia e 804,2 milioni di dollari nel mondo (budget tra i 175 e i 200 milioni di dollari)
Blade Runner 2049 – Migliori Effetti Speciali e Migliore Fotografia (data di uscita 5 ottobre 2017): 5,4 milioni di euro in Italia e 259,2 milioni di dollari nel mondo (budget 150 milioni di dollari)
Dunkirk – Migliori Montaggio, Sonoro e Montaggio Sonoro (data di uscita 31 agosto 2017): 8,6 milioni di euro in Italia e 527,2 milioni di dollari nel mondo (budget 100 milioni di dollari)
Il filo nascosto – Migliori Costumi – (nelle sale italiane dal 22 febbraio e a fine aprile ancora in 14 schermi): 3,8 milioni di euro in Italia e 44,5 milioni di dollari nel mondo (budget 35 milioni di dollari); è l’unico dei film vincitori, insieme a Blade Runner 2049, a essere in perdita; particolarmente positivo il riscontro nel nostro paese, secondo migliore incasso mondiale dopo i 21 milioni di dollari raccolti negli Stati Uniti
Tra i papabili per l’Oscar usciti nel trimestre, con cinque candidature poi non finalizzate, anche Lady Bird di Greta Gerwig che in Italia incassa 1,6 milioni di euro e 75,7 milioni di dollari nel mondo (budget 10 milioni di dollari).
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A seguire:
Buona lettura.