Baro-metro

Il Baro-metro: sguardi dalla sala (04/2017) – 4

COSA IL PUBBLICO HA INTRAVISTO

Si conferma la sezione limbo del reportage, con quei titoli che vanno un po’ contestualizzati perché in un ampio range che va dal successo al flop. Mediamente si tratta di opere che hanno incuriosito il pubblico senza però conquistarlo, ma tutto è da valutare e ci sono anche successi o quasi successi. Tra parentesi la data di uscita nel nostro paese.

Moglie e marito (dal 12/04) € 1.983.421,25

Manchester by the Sea (16/02) € 1.841.063,62

John Wick – Capitolo 2 (16/03) € 1.818.639,13

The Ring 3 (16/03) € 1.733.591,67

Rosso Istanbul (02/03) € 1.615.478,54

Lasciati andare (13/04) € 1.560.264,93

Qua la zampa! (19/01) € 1.554.283,20

Life – Non oltrepassare il limite (23/03) € 1.542.912,14

Moonlight (16/02) € 1.475.457,61

Ozzy cucciolo coraggioso (02/03) € 1.261.275,24

Fallen (26/01) € 1.229.960,65

Resident Evil: The Final Chapter (16/02) € 1.146.171,75

Omicidio all’Italiana (02/03) € 1.057.416,27

La tenerezza (24/04) € 1.013.929,62

Non è un paese per giovani (23/03) € 1.008.848,84

Elle (23/03) € 986.898,93

Classe Z (30/03) € 894.964,77

Proprio lui? (26/01) € 885.463,16

Il Permesso – 48 ore fuori (30/03) € 867.876,13

A United Kingdom (02/02) € 860.728,83

Questione di Karma (09/03) € 859.076,86

The Circle (27/04) € 800.876,49

Power Rangers (06/04) € 792.839,49

Sleepless – Il Giustiziere (02/02) € 764.040,70

La cura dal benessere (23/03) € 617.926,08

L’altro volto della speranza (06/04) € 612.292,57

Doraemon Il Film – Nobita e la nascita del Giappone (26/01) € 567.950,74

Incarnate (dal 08/02) € 549.994,44

Gomorroide (09/03) € 545.855,84

Boston – Caccia all’Uomo (20/04) € 541.468,02

The Bye Bye Man (dal 19/04) € 536.800,28

Bleed – Più forte del destino (dal 08/03) € 517.575,16


In questo trimestre i film intravisti sono soprattutto italiani. Molte, infatti, le uscite nazionali (non geniale l’idea di ammassarle in così poco tempo), ma pochissime quelle che sono riuscite a squarciare l’indifferenza del pubblico. Con i dovuti distinguo, ovviamente. Se, infatti, un incasso di 545 mila euro per Gomorroide, il film diretto da I Ditelo Voi che prende di mira gli stereotipi sulla camorra e prova a riderci su, uscito in 127 copie, quasi tutte al Sud, si può considerare un successo regionale, gli 859 mila euro ottenuti da Questione di Karma sono invece un flop, perché il film di Edoardo Maria Falcone, con Fabio De Luigi ed Elio Germano, nasce con pretese maggiori, sbarca in 330 schermi in marzo con una media per sala modesta (€ 1.408), e procede in caduta libera al nono posto già alla seconda settimana.

A dominare gli intravisti è la commedia Moglie e marito di Simone Godano che prova a sfoderare l’arma dello scambio fisico tra un marito e una moglie per indagare il rapporto tra i sessi attraverso l’appeal e la bravura di Pierfrancesco Favino e Kasia Smutniak. Il risultato riesce solo in parte a incuriosire: ottimo il debutto a metà aprile nel week-end pasquale (2° posto del box-office settimanale), buona la tenuta alla seconda settimana (-37% negli incassi con le sale che arrivano a 369 aumentando di 31 unità), ma il tracollo è già alla terza settimana (-64%) e alla quarta perde un ulteriore 68% e scende in 15esima posizione, a dimostrazione di un passaparola non esaltante. Forse è stata premiata inizialmente l’idea originale (almeno per un film italiano, perché l’americano Tutto accadde un  venerdì è del 1976 e il relativo remake Quel pazzo venerdì del 2003), meno, dato l’andamento, gli sviluppi.

Il film più ambizioso di Ferzan Ozpetek è anche quello meno premiato dal pubblico. Anche i suoi film meno riusciti, infatti, come Cuore Sacro e Un giorno perfetto, avevano sfondato il muro dei 3 milioni di euro, Allacciate le cinture addirittura 4,5 milioni di euro. A incidere è probabilmente l’assenza di volti italiani noti al pubblico. Rosso Istanbul fa comunque meglio di Lasciati andare di Francesco Amato, che può contare, invece, sul carisma  di Toni Servillo e punta tutto, ma invano, sul presunto esotismo della protagonista femminile Verónica Echegui. Un risultato modesto come il film. Non decolla nemmeno Omicidio all’italiana con Maccio Capatonda che con Italiano medio aveva incassato 4,5 milioni di euro. Cosa è successo in poco più di un anno? Beh, le ipotesi sono varie: non si tratta più di una novità, il film precedente godeva di un marketing molto più aggressivo, Italiano medio è stato visto molto ma è piaciuto poco, la commedia italiana non riesce più a intercettare il pubblico, è uscito nel periodo peggiore della stagione. I riscontri critici tiepidi non hanno probabilmente aiutato, ma nemmeno Italiano medio aveva conquistato la critica. Comunque sia la formula è probabilmente da ripensare.

Andamento simile per due film usciti il 30 marzo: Classe Z di Guido Chiesa e Il permesso – 48 ore fuori di Claudio Amendola. Distribuzione generosa (più di 250 sale), debutto discreto (terzo e quarto posto in top-10), media per copia non esaltante (poco più di 1.500 euro), medesimo calo negli incassi alla seconda settimana (-57%), terza settimana fuori dalla top-10. Neanche malaccio, ma nemmeno particolarmente bene per due opere che avevano la possibilità di attirare il pubblico adolescenziale, la prima, e quello generalista, la seconda. Una ulteriore dimostrazione di come anche per il cinema medio gli incassi si siano abbassati e la soglia del milione di euro sia quasi un miraggio.

Il flop italiano del trimestre è però Non è un paese per giovani di Giovanni Veronesi che, un po’ come il Muccino di L’estate addosso, non riesce a intercettare i principali destinatari dell’operazione: i giovani, in questo caso scontenti della mancanza di possibilità offerte dal nostro paese e in fuga verso le promesse esotiche di Cuba. La critica accusa il film di esagerare con i luoghi comuni, ma la risposta del pubblico pare comunque esagerata nel penalizzare il film: debutto al terzo posto a fine marzo in 319 sale con media modesta (€ 1.632), calo del 63% negli incassi alla seconda settimana, in cui perde 96 sale e scende all’ottavo posto, caduta libera alla terza settimana dove è 22esimo, anche perché perde 277 sale. Non lo aiuta di certo la strategia della 01 Distribution che lo distribuisce e lo abbandona al suo destino per sostenere, incautamente, l’uscita in grande stile di The Startup – accendi il tuo futuro.

Segnali positivi, invece, da La tenerezza, nelle sale dal 24 aprile, in modo da sfruttare il ponte del 25 aprile, e subito nelle preferenze del pubblico con un debutto al quarto posto e un primo week-end al sesto posto con la seconda migliore per sala della top-10(€ 2.865) dopo Guardiani della Galassia Vol. 2 (€ 3.254). La sua strada è quindi appena iniziata e sembra avere gambe lunghe, almeno più degli altri titoli ammassati in questo periodo poco brillante per il cinema nazionale.


La sezione degli INTRAVISTI è anche quella che raggruppa il maggior numero di flop.

Fallen è il risultato di un progetto travagliato e i 25 milioni di dollari incassati nel mondo gli impediscono di rientrare dei 40 milioni di dollari di budget; nonostante il vento non soffi propriamente a favore la M2 Pictures gli dà fiducia mettendogli a disposizione 225 schermi a fine gennaio, per cui il debutto è buono (sesta posizione e media per sala di € 2.690), ma la seconda settimana è già nono e la terza settimana scompare di scena in 17esima posizione.

Nemmeno la Cina, con appena 4,16 milioni di dollari, riesce a salvare dal disastro Power Rangers che a fronte di un budget di 100 milioni di dollari ne incassa worldwide “solo” 140. In Italia parte discretamente agli inizi di aprile (4º posto ma media modesta di poco superiore ai mille euro), ma il disinteresse del pubblico è confermato da un calo del 63% negli incassi della seconda settimana. Non lo aiuta di sicuro l’affollamento di titoli rivolti allo stesso target di pubblico (Underworld – Blood Wars e Ghost in the Shell) e nemmeno riscontri critici divisi ma mediamente poco compiacenti. Gli 85 milioni di dollari incassati negli U.S.A. (il 60,9% del totale) non lo salvano dal fallimento commerciale.

Fanno flop, e non solo da noi, anche Sleepless di Baran bo Odar con Jamie Foxx e Michelle Monaghan (31 milioni di dollari il budget, 51 i milioni di dollari raccolti nel mondo) e La cura del benessere di Gore Verbinski con Dane DeHaan (26 milioni di dollari worldwide a fronte di un budget di 40 milioni di dollari), mentre a salvare The Bye Bye Man (26,6 milioni di dollari incassati in tutto il mondo) è solo il budget particolarmente contenuto (7,4 milioni di dollari). Cosa che non accade per Life di Daniel Espinosa, con Jake Gyllenhaal, Rebecca Ferguson e Ryan Reynolds, a causa di un budget medio (58 milioni di dollari) che il flop U.S.A. (30,2 milioni di dollari con un’uscita in 3.146 sale), nonostante un andamento dignitoso negli altri mercati (63,5 milioni di dollari), non permette di ripagare.


Va decisamente meglio a The Ring 3, che nonostante in U.S.A. non faccia scintille (27,7 milioni di dollari con un’uscita in 2.931 sale), esce in tutto il mondo e grazie al brand che rappresenta incassa altri 55,2 milioni di dollari che gli permettono di rientrare ampiamente dei 25 milioni di dollari di budget.

Da noi Resident Evil: The Final Chapter ha attirato solo la fan base, ma il sesto episodio della saga cinematografica basata sui videogiochi survival horror della Capcom è il film della saga con il maggiore incasso mondiale: 312,2 milioni di dollari. E questo nonostante un incasso U.S.A. ai minimi storici (26,8 milioni di dollari, il più basso della serie). A fare la differenza sono i ben 159,5 milioni di dollari provenienti dal mercato cinese e, in misura minore, i 36,4 milioni di dollari dal Giappone. Considerando che dopo il capostipite Resident Evil, con un budget di 33 milioni di dollari, è il film più economico tra i 6 prodotti (budget 40 milioni di dollari), deduciamo che è anche, inaspettatamente visto il basso riscontro ottenuto (5,6 il voto su IMDB e 33% indice di gradimento su Rotten Tomatoes), il più remunerativo del gruppo. Il rischio è che si continui a produrre spazzatura solo perché c’è qualcuno che paga per vederla. Del resto è la dura legge del mercato…anche se…

È un grande successo commerciale anche Qua la zampa! di Lasse Hallström. Visto il budget contenuto (22 milioni di dollari) sarebbe riuscito probabilmente a essere in attivo comunque, vista la distribuzione in tutto il mondo, ma senza il risultato americano (64,3 milioni di dollari) e soprattutto cinese (ben 88,2 milioni di dollari) non avrebbe certo prodotto utili così sostanziosi e sarebbe stato immediatamente destinato al palinsesto televisivo della domenica pomeriggio.

John Wick sembrava avere detto tutto quel poco che poteva dire con il primo capitolo (20 milioni di dollari di budget e un incasso totale di 88,7 milioni di dollari), invece lo stesso team è tornato al lavoro per una seconda puntata con un budget raddoppiato. Risultato: sono raddoppiati anche gli incassi (166,8 milioni di dollari worldwide). Il plauso della critica avrà fatto la differenza?


Nella sezione degli INTRAVISTI fanno capolino anche due film d’essai, a ulteriore dimostrazione che l’obiettivo del milione di euro per tale categoria di pellicole è miraggio sempre più difficilmente raggiungibile. Come mai? Perché, ahimè, manca il ricambio generazionale che permette alle monosale dei centri storici di trovare nuovo pubblico.
Con grande fatica, ecco quindi i due titoli d’essai più visti del trimestre: Elle e L’altro volto della speranza. Per fortuna che ci sono i festival, quindi, altrimenti la programmazione sarebbe solo composta da capitoli quattordicesimi di saghe spremute allo sfinimento. Il film di Paul Verhoeven arriva da Cannes 2016, dove è uscito dal Concorso a bocca asciutta, ma è stato un primo importante passo per la sua distribuzione mondiale che è culminata con la candidatura di Isabelle Huppert, splendida protagonista, agli Oscar 2017. Se ne è parlato quindi a lungo e ciò gli ha permesso di avere una vita commerciale piuttosto intensa ma, nonostante i tanti premi, e il budget contenuto (9,1 milioni di dollari), l’interessante progetto è commercialmente in passivo: solo 12,4 milioni di dollari l’incasso mondiale, in cui spiccano i 4,2 milioni di dollari raccolti in Francia, i 2,3 milioni di dollari made in U.S.A. (209 le sale in cui è stato distribuito) e il risultato italiano, grazie all’ottima distribuzione della Lucky Red in 129 sale. Nel week-end di debutto Elle ha la migliore media per sala della top-20 (€ 2.931) dopo quella de La bella e la bestia (€ 5.181).

Proviene invece dalla Berlinale 2017, dove ha vinto il premio perla migliore regia,  L’altro volto della speranza, di Aki Kaurismaki. E anche in questo caso, nonostante la diffusione che il film ha avuto, i riconoscimenti e il budget minimale (1,6 milioni di dollari) parliamo di un incasso complessivo di 2,9 milioni di dollari. Vive la France con i suoi 1,4 milioni di dollari e ovviamente la Finlandia, patria del regista, con 0,4 milioni di dollari (il debutto a inizio febbraio è al 4º posto del box-office in 89 sale). In Finlandia è attualmente al 17esimo posto tra i più visti del 2017 (il campione di incassi è La bella e la bestia con 3,2 milioni di dollari). L’Italia è il secondo incasso mondiale del film, il che la dice lunga sulla difficoltà per un cinema non omologato di farsi spazio e trovare un pubblico.


Pagine precedenti:

ANALISI BOX_OFFICE – III TRIMESTRE STAGIONE 2016 / 2017

OSCAR

COSA IL PUBBLICO HA VISTO

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