(dal 1º novembre 2021 al 31 gennaio 2022)
Il secondo trimestre della stagione comincia all’insegna di un cauto ottimismo. I numeri sono nettamente inferiori agli anni precedenti ma il trend è in costante e progressivo miglioramento. L’arrivo della variante Omicron, però, fa ripiombare l’Italia, e anche il cinema, nel baratro del pessimismo. Il Natale, periodo di solito incline al buio della sala, vive una situazione generale di spaesamento, anche perché le nuove restrizioni diventano operative alla vigilia di Natale, senza preavviso, rendendo anche difficile reperire le mascherine Ffp2 rese obbligatorie per accedere alla sala, con la conseguenza di disorientare e di dare l’idea che la sala cinematografica sia un luogo più a rischio di altri. La diretta conseguenza sono festività di tacito lockdown, in cui gli incassi cadono a picco e i molti, troppi, film concentrati per beneficiare del periodo di solito favorevole inevitabilmente ne risentono.
È anche il trimestre con la chiusura dell’anno e i dati del 2021 vengono letti dai mezzi di comunicazione a senso unico, con titoli giganti che parlano di morte del cinema e di un calo di incassi e presenze superiori al 70%. Tutto oggettivamente vero, ma i numeri vanno interpretati e, ad esempio, dire che si era partiti con la riapertura da percentuali anche più basse per poi arrivare nelle settimane di dicembre a ridimensionare il calo al 15/20% avrebbe sicuramente fatto un effetto diverso. Una cosa però è certa: l’Italia, insieme all’Olanda, è uno dei pochi paesi europei per cui il 2021 va ancora peggio del 2020 (-7% gli incassi, -11% le presenze). Anche in questo caso il dato oggettivo va contestualizzato perché il primo commento è: “ma come, il 2020 in cui i cinema sono stati chiusi per più mesi del 2021 e anche quando erano aperti nessuno lo sapeva? È la morte del cinema allora!” Ciò che i titoli strillati dai media non raccontano è che il primo di gennaio del 2020, quindi appena prima dello scoppiare della pandemia, è uscito Tolo Tolo che in poche settimane ha incassato 46,2 milioni di euro. Il confronto è quindi falsato dai risultati fuori media di un singolo film.
Non che la situazione sia rose e fiori ovviamente, ma generalizzare e sparare nel mucchio non aiuta l’interpretazione dei dati e impedisce di individuare un trend, che invece c’è stato e in progressione lenta ma positiva. Dimenticarlo non fa che dare l’idea che del cinema in sala non importi a nessuno, con una narrazione mediatica noiosamente decisa a trovare nello streaming il nemico del cinema e non un allargamento del bacino di utenza, per cui si racconta che “eh con tutte le piattaforme che ci sono nessuno va più in sala” e non “eh ma con il Covid e tutte le restrizioni previste escono pochi film e le sale sono mezze vuote”. Perché, e sembra che ce lo siamo dimenticati, quando esce un film che interessa le sale poi si riempiono. Lo ha dimostrato Spider-Man: No Way Home. Arrivato il 15 dicembre 2021, in Italia nella sola giornata di esordio ha incassato 2,9 milioni di euro, circa quanto ha incassato in un mese di programmazione la commedia italiana Belli ciao. Vero è che gli interessi sembrano focalizzarsi verso un’unica direzione, quella di un cinema spettacolare a tema supereroi, l’unico in grado, per ora, di imporsi trasversalmente e di attirare le masse. Occorre prenderne atto e oltre a cavalcare il trend trovare alternative in grado di rivelarsi remunerative, ovviamente cosa più semplice da pensare che da realizzare. Ma non di soli supereroi vive lo spettatore, anche se fa di tutto per farlo credere.
Sta quindi cambiando il modo di fruire il cinema? Come più volte sostenuto è ancora presto per dirlo, di sicuro la tendenza di andare in sala per vivere un evento si sta radicalizzando. Perché è diverso essere circondati da persone che come te condividono un’emozione e invece vivere la stessa emozione in solitudine. Pensiamo all’effetto dell’entrata in scena di Tobey Maguire in Spider-Man: No Way Home. Davanti a un grande schermo, di fianco a sconosciuti come noi con il naso all’insù, sono scattati gridolini di giubilo e applausi, con un coinvolgimento emotivo di sicuro amplificato rispetto a una eventuale visione casalinga. Ecco, l’effetto “entrata in scena di Tobey Maguire” è quello che, consapevoli e meno, cerchiamo sempre più quando andiamo in sala. Anche questo occorre tenerlo presente.
A seguire scendiamo un po’ nel dettaglio. Ricordo, come al solito, le preziose fonti: Cinetel, Cineguru, Boxofficemojo e Cinema in sala. Gli incassi sono al 31 gennaio 2022 o alla data più vicina in cui è stato possibile reperire il dato.
BOX OFFICE DAL 1° AGOSTO 2021 AL 31 GENNAIO 2022
Posizione – Film – Incasso – Presenze
1 SPIDER-MAN: NO WAY HOME – € 23.659.962 – 3.157.338
2 ETERNALS – € 8.400.401 – 1.156.365
3 NO TIME TO DIE – € 8.029.097 – 1.105.637
4 DUNE – € 7.333.707 – 1.021.427
5 VENOM: LA FURIA DI CARNAGE – € 7.111.148 – 990.162
6 HOUSE OF GUCCI – € 5.171.815 – 716.200
7 ME CONTRO TE – IL MISTERO DELLA SCUOLA INCANTATA – € 5.097.100 – 805.559
8 FAST & FURIOUS 9 – € 4.864.243 – 668.510
9 ENCANTO – € 4.597.323 – 694.126
10 SHANG-CHI E LA LEGGENDA DEI DIECI ANELLI – € 3.822.820 – 550.871
A dispetto di quello che si è sentito dire, l’offerta del trimestre è stata molto ricca e varia, in grado di accontentare ogni palato, dal cinefilo snob al divoratore di popcorn. La top-ten raggiunge risultati importanti, anche se con numeri purtroppo lontani dai fasti del passato. Escono di scena Come un gatto in tangenziale – ritorno a Coccia di Morto, Space Jam – New Legends, The Suicide Squad – missione suicida e Tre piani. A subentrare sono invece Spider-Man: No Way Home, Eternals, House of Gucci ed Encanto. Quasi assente il cinema italiano che resiste in classifica solo grazie al secondo episodio dei Me contro te (il terzo, per ora, è fuori dalla top-10), a dimostrazione di una situazione italiana particolarmente critica, soprattutto se confrontata con altri paesi come Francia e Spagna, in cui uno o più successi nazionali hanno contribuito a sostenere l’esercizio. In Italia, invece, sono stati tenuti in naftalina troppi titoli per poi farli uscire quasi contemporaneamente. Inevitabile che qualcuno si sia fatto male.
A livello statistico, a dominare l’interesse del pubblico sono supereroi e affini con quattro titoli in top-10. L’animazione è presente con il film Disney Encanto, una riprova che se i titoli escono il pubblico accorre, anche quello statisticamente più restio a riprendere la strada della sala come il target family. Se Encanto anziché uscire dopo appena un mese sulla piattaforma streaming Disney+ fosse restato più tempo nelle sale avrebbe probabilmente incassato di più, ma anche con una finestra così ristretta riesce a incamerare 237,4 milioni di dollari in tutto il mondo. Non si capisce quindi perché la Disney abbia deciso di non prevedere il passaggio in sala per Red, il nuovo film Pixar (ed è il terzo film Pixar che salta il passaggio in sala dopo Soul e Luca). Forse perché in questo periodo mira soprattutto ad aumentare il numero dei suoi abbonati alla piattaforma Disney+? Scelta lecita, anche lungimirante però? Perché uno sfruttamento che parte dalla sala e si riverbera su più canali consente ai film una durata commerciale più lunga di cui tutti finiscono per beneficiarne. La lezione Warner Bros dell’anno scorso, in cui ogni film in uscita in sala era in contemporanea anche sulla piattaforma streaming HBO Max, lo ha dimostrato, tanto che quest’anno la strategia distributiva è cambiata.
Caso più unico che raro è infine quello di House of Gucci, rappresentante di un cinema medio a target adulto (altro target restio a tornare in sala) e in grado di ottenere risultati medi (per il periodo in realtà giganti). Merce rara e fondamentale per consentire all’esercizio di sopravvivere, perché non si può vivere di soli eventi e supereroi.
Si confermano le soglie del trimestre precedente:
- il milione di spettatori è segno di successo, e da inizio stagione, escludendo il fuori categoria Spider-Man: No Way Home che ha superato i 3 milioni di spettatori, sono tre i titoli che hanno raggiunto tale traguardo: Eternals, No Time to Die e Dune.
- Se si escludono i Me contro Te, la soglia del successo per un film italiano si è abbassata notevolmente arrivando a circa 3 milioni di euro e finora l’hanno raggiunta solo Come un gatto in tangenziale – ritorno a Coccia di Morto (un titolo inutilmente lungo che lo ha sicuramente penalizzato) e Belli ciao (ma in febbraio). In linea di massima già superare il milione di euro è un buon risultato, il che la dice lunga sulla situazione critica del cinema italiano in sala.
- I 500 mila euro per un film d’essai sono un obiettivo non scontato. Sufficiente a garantire la sopravvivenza dell’esercizio?
IL PODIO
- SPIDER-MAN: NO WAY HOME. Si pensava che potesse essere un successo, ma non di tali proporzioni. Solo per restare all’Italia, in un momento così critico, riesce in un solo giorno a sfiorare i 3 milioni di euro di incasso e a raggiungere 8,2 milioni di euro nel primo week-end. Se non fosse incappato nella variante Omicron avrebbe probabilmente ottenuto numeri ancora più sorprendenti, così invece domina facilmente il periodo delle festività, particolarmente sottotono a causa delle nuove restrizioni (no cibo in sala e obbligo mascherina Ffp2) imposte all’improvviso alla vigilia del Natale. Resta costantemente sul podio fino alla prima decade di febbraio dimostrando prima di tutto che il cinema in sala non è morto, come le cassandre auspicano dall’avvento della televisione, ma più vivo che mai. Il suo successo apre anche interrogativi interessanti in relazione agli altri titoli usciti in questi due anni che hanno stentato parecchio: ma la colpa è solo del virus oppure avrebbero stentato comunque anche in una situazione normale? Difficile capirlo, certo è che se arriva il film giusto, il pubblico non ci pensa un attimo a mollare il divano di casa e questo è sicuramente un buon segno. Il riscontro è enorme in tutto il mondo con risultati che hanno raggiunto i 1.780 milioni di dollari globali e i 750 milioni di dollari in U.S.A. Il che lo pone al sesto posto nella classifica mondiale dei maggiori incassi di tutti i tempi e in America addirittura al quarto posto, a un passo dai 760,5 milioni di dollari di Avatar. E manca all’appello la Cina in cui il film doveva uscire ma poi è stato rimandato a non si sa bene quando.
- ETERNALS. Ancora supereroi e ancora un successo. Di diverso c’è la regia del premio Oscar Chloé Zhao che almeno conferisce un’impronta autoriale e contemporanea alla solita storia di sempre. I risultati si fanno sentire, nel nostro paese, ma anche in patria (incasso di 164,8 milioni di dollari) e in tutto il mondo (402 milioni di dollari). Considerando il budget di 200 milioni di dollari non è il successo che si sperava, ma tenendo conto del periodo pandemico in corso è sicuramente un ottimo risultato. In Italia contribuisce al ritorno in sala del grande pubblico dopo James Bond.
- NO TIME TO DIE. James Bond abbandona la prima posizione ma consolida il suo risultato e si conferma un grande successo, in Italia come ovunque. L’addio di Daniel Craig alla saga incassa in tutto il mondo 774,1 milioni di dollari dimostrando la vitalità del brand e la sua capacità di continuare ad attirare spettatori da ogni parte del pianeta. La scelta di tenerlo in stand-by per più di un anno e di non cedere alle lusinghe dello streaming si è rivelata vincente.
A seguire:
IL BARO-METRO: SGUARDI DALLA SALA (02/21_22) – parte 2
Buona lettura.