
(dal 1° agosto al 31 ottobre 2023)
La nuova stagione comincia all’insegna dell’euforia, con un’estate straordinaria in cui l’andamento eccezionale di Barbie (€ 32.104.623) galvanizza un po’ tutti: il pubblico che accorre in massa, gli esercenti che non chiudono per ferie e fanno numeri impensabili anche nel pre-Covid, gli altri distributori che hanno una prova concreta che al cinema d’estate si può. L’effervescenza continua con l’arrivo di Oppenheimer (€ 27.828.723) che in Italia non sfrutta l’effetto “Barbienheimer” come nel resto del mondo, ma beneficia comunque del tanto parlarne abbinato a Barbie ottenendo, per un film di un regista mito come Christopher Nolan, ma anche di tre ore e sulla bomba atomica, numeri pazzeschi, e non solo tramite il target adulto a cui poteva sembrare unicamente indirizzato, ma anzi, con una grande partecipazione giovanile. Poi nel corso del trimestre l’entusiasmo un po’ si ridimensiona, perché i grandi numeri finiscono per cedere alla mancanza di blockbuster determinata dallo sciopero U.S.A. di sceneggiatori (che si risolve nel trimestre) e attori (terminato invece a novembre) che determina lo slittamento in avanti di film molto attesi come Dune – Parte due. Se negli Stati Uniti la cosa diventa problematica, perché la sala è quasi esclusivamente appannaggio di film made in U.S.A. e quelli degli altri paesi sono oggetti esotici non privi di fascino solo per qualche sala ubicata nelle grandi metropoli, per fortuna da noi i film europei e italiani non mancano e provano a supplire alla mancanza di titoli di grande richiamo determinando una positiva spalmatura del pubblico. Ma vediamo le tendenze del periodo:
È sempre più evento. È così da mesi, si va al cinema per essere al centro del mondo e vedere ciò di cui tutti parlano per poterlo riverberare soprattutto attraverso i social. “Io c’ero!” sembra essere il grido di battaglia dello spettatore contemporaneo. “Dove?”, viene da domandare, “Dove succedono le cose!”, potrebbe essere la risposta. Il film, in teoria elemento centrale, diventa quindi uno degli elementi, non per forza il più importante. Si vanno a vedere Barbie e Oppenheimer perché sono fenomeni mondiali che anziché farsi la guerra tra loro si sono aiutati vicendevolmente (e a beneficiarne è stato soprattutto il film di Christopher Nolan), ci si butta in sala per Five Nights at Freddy’s (€ 1.017.309 il 31 ottobre, primo giorno di programmazione) e The Nun 2 (€ 6.632.690) sperando di spaventarsi, ma soprattutto perché è trendy farlo. Insomma, la parola d’ordine è “eventizzare”!
Il futuro nelle IP. Lo ha dimostrato Barbie (€ 32.104.623), lo stanno confermando altri titoli come Five Nights at Freddy’s e in parte Gran Turismo (€ 2.123.283), tratti entrambi da videogiochi, le proprietà intellettuali sono un patrimonio ancora tutto da sfruttare e potenzialmente ricchissimo, perché ancorato a un immaginario noto, che parte quindi con una nicchia, più o meno grande (a volte enorme), di fedelissimi che non vedono l’ora di ritrovare ciò che conoscono anche sul grande schermo. Se tutto ciò produce anche buoni film è ancora da capire, ma intanto la macchina cinema funziona e la sala cinematografica resta luogo preposto alla visione.
C’erano una volta i supereroi. In realtà ci sono ancora, ma sembrano lontani i fasti di un tempo recente. Mentre alla Marvel stanno studiando il modo per riaccendere l’interesse verso universi e multiversi (si parla anche di riportare in pista, con qualche stratagemma, tutti gli Avengers, sempre che gli attori, a suon di milioni di dollari, siano disposti a farlo), la DC Comics, che non è mai definitivamente esplosa, almeno non quanto la rivale Marvel, è oggetto di un cambio di linea da quando James Gunn e Peter Safran hanno assunto il controllo della società (1º novembre 2022) che darà i suoi frutti negli anni e nelle produzioni a venire. Alla vecchia gestione appartiene Blue Beetle (€ 1.040.665) che, ahimè, fa flop ed è, nonostante l’apprezzamento critico, il minore incasso tra i quattordici film del DC Extended Universe finora prodotti.
Il cinema italiano ha un problema, anche se il finale di trimestre induce all’ottimismo. Ma andiamo per ordine. Mentre c’è chi ripete come un mantra che si fanno sempre gli stessi film e bla bla bla senza mettere piede in sala per un film italiano da anni, perlomeno da Tolo Tolo, produttori, sceneggiatori e registi fanno del loro meglio per variare il più possibile e dare il via a progetti ambiziosi e originali senza che nessuno, o perlomeno pochi, sembri accorgersene. Paola Cortellesi con C’è ancora domani, partito benissimo a fine trimestre, sembra il film giusto per invertire finalmente la tendenza. È ancora presto per cantare vittoria, ma l’obiettivo dei 10 milioni di euro di incasso, forse anche più, sembra possibile. I dettagli sono nella sezione specifica del barometro dedicata al cinema italiano.
Classici mon amour. Prende sempre più piede la riproposizione di vecchi successi da vedere o rivedere in sala. Per i dettagli c’è un’apposita sezione nella pagina successiva, ma per capire la portata del fenomeno, basta pensare che in un solo giorno Ritorno al futuro ha incassato € 441.879; anche in questo caso la logica vincente è quella dell’evento, il film è un rito a cui partecipare, l’mportante è soprattutto esserci.
Insuccessi in U.S.A., successi da noi e nel resto del mondo. Più di un film che negli U.S.A. ha deluso le aspettative, andando meno bene rispetto alla saga a cui appartiene (perché soprattutto di filoni da sfruttare parliamo), ha invece ingrananto particolarmente bene altrove, anche in Italia. Ma siamo noi esterofili, con una specifica venerazione per tutto ciò che è made in U.S.A., oppure il pubblico americano ha cambiato il proprio gusto e le produzioni non sono più in grado di intercettarlo? Difficile trovare una risposta in cui le variabili sono probabilmente tante, sta di fatto che se Assassinio a Venezia (€ 8.438.737) fosse andato così bene anche negli States (42,1 milioni di dollari, solo il 35,4% del totale), sarebbe stato un grandissimo successo, invece riesce a malapena a ricoprire il budget di 60 milioni di dollari con un incasso globale di 119 milioni di dollari; quello italiano è il miglior risultato mondiale dopo U.S.A., in cui è sottotono, e Regno Unito (11,3 milioni di dollari). Per dire, in Francia si è fermato a 5,9 milioni di dollari, in Spagna a 4,9 milioni di dollari e in Germania a 4,1 milioni di dollari. L’ambientazione italiana ha di sicuro aiutato l’affermazione del film nel nostro paese, ma quello di Assassinio a Venezia non è un caso isolato e non riguarda solo l’Italia, ma la risposta dei mercati extra-americani, in più di un caso in grado di trasformare un film medio in un grande successo. Pensiamo a The Nun 2 (€ 6.632.690): incasso U.S.A. 86 milioni di dollari (decisamente inferiore ai 117,4 milioni di dollari di The Nun) che rappresenta solo il 32,4% del totale di 265,8 milioni di dollari, mentre da noi ha ampiamente superato i 5,4 milioni di euro del predecessore; altro caso Shark 2 – L’abisso: l’incasso U.S.A. di 82,6 milioni di dollari rappresenta il 20,9% del totale di 395 milioni di dollari, molto aiutato dai 118,7 milioni di dollari incassati in Cina, mentre da noi è andato meglio del capostipite che ha chiuso nel 2018 intorno a 5 milioni di euro.
Bentornato cinema medio. In assenza di colossi da oltreoceano, a causa del perdurare dello sciopero degli attori (quello degli sceneggiatori si è risolto nel trimestre), a noi va meglio rispetto agli U.S.A., in cui a livello wide si vede quasi esclusivamente cinema americano, perché possiamo pescare dalle tante produzioni nazionali, europee ed extra-americane. La mancanza di prodotto si è sentita, soprattutto nel mese di ottobre, ma ciò ha contribuito a una maggiore spalmatura del pubblico su più film, quel cinema medio che da tempo mancava e che invece, lo ripetiamo sempre, è linfa vitale per l’esercizio che non può vivere di soli eventi, perché i cinema sono aperti tutti i giorni e per restare aperti hanno bisogno di film. Ebbene, quel cinema medio sta tornando, attraverso titoli come Assassinio a Venezia (€ 8.438.737), The Nun 2 (6.632.690), Shark 2 – L’abisso (€ 5.287.560), Gran Turismo (€ 2.123.283), The Equalizer 3 (€ 1.877.644).
Horror a più non posso. È il genere principe della stagione, quello che ha dimostrato di essere in grado di far quadrare i conti grazie a budget contenuti e al valore aggiunto della condivisione in sala, dove l’essere parte di una comunità silente e sconosciuta aiuta a sdrammatizzare e a rendere l’esperienza liberatoria. Nel capitolo apposito della pagina successiva approfondiamo quelli arrivati questo trimestre.
Ancora sul prezzo: non è la svendita ad attirare il pubblico nelle sale. A dimostrarlo, non solo teorie, ma gli incassi dei film. Se Barbie e Oppenheimer riempiono le sale con prezzi spesso maggiorati (anche intorno agli 11, 12 euro), gli sconti previsti da Cinema Revolution (iniziativa lodevole per come ha sostenuto il cinema in sala durante il periodo estivo) per il cinema italiano ed europeo non hanno invece attirato spettatori. C’è da dire che di film italiani ed europei durante il periodo estivo ne sono usciti pochini, ma anche uno dei pochi tentativi come I peggiori giorni (700 mila euro) non ha sortito gli effetti sperati. Diverso il discorso per l’iniziativa Cinema in Festa che ha consentito l’accesso in sala a prezzo ridotto (3,50 euro) per cinque giornate, dal 17 al 21 settembre 2023, portando al cinema 1.561.649 spettatori. In questo caso, infatti, si tratta di un momento specifico della stagione (anzi due, perché c’è anche a giugno) in cui celebrare il cinema in sala e indurre tutti, ma proprio tutti, ad andare al cinema. I risultati sono stati in aumento rispetto allo stesso periodo del 2022 (+37%), alla media 2017-2018-2019 (+69%), all’edizione di settembre 2022 (+35%) e a quella di giugno 2023 (+29%). A questo punto speriamo si inneschi il circolo virtuoso del ritornare dopo avere vissuto una bella esperienza, ma forse sarebbe giunto il momento di finirla di svendere il prodotto “cinema”: il forte sconto urlato e ribadito non valorizza ma dà l’idea che il prezzo pieno sia un furto. Esiste forse il giorno del caffè a 50 centesimi?
Ma veniamo ai dati del trimestre. Ricordo, come al solito, le preziose fonti: Cinetel, Cineguru, Boxofficemojo, Anec, Cinema in sala e l’esercente Flavio Baldoni. Gli incassi sono al 31 ottobre 2023 e sono specificati tra parentesi dopo il titolo del film o nei riquadri riepilogativi. Tra i film del trimestre sono inclusi anche alcuni titoli usciti a fine luglio (tipo Barbie) che hanno avuto pieno sfruttamento nel corso del trimestre successivo. Le percentuali sono calcolate rispetto all’anno precedente, quindi al 2022.
AGOSTO 2023
Incassi +128,9%, biglietti venduti +115%.
Mese fantastico con le sale piene nonostante la canicola, anzi, finalmente in molti hanno sperimentato la possibilità di un paio d’ore di refrigerio mentre all’esterno si boccheggia. Chissà, magari il cinema cesserà di essere anche nel nostro paese, al di là degli eventi epocali come Barbie (€ 32.104.623), un luogo da frequentare solo quando il meteo evoca scenari invernali. Il mese si apre con Barbie, uscito il 20 luglio e in pieno sfruttamento per tutto agosto, e si conclude con Oppenheimer (€ 27.828.723), in uscita a fine mese, che parte subito a razzo. Sono finora i due maggiori incassi della stagione e sono arrivati in estate, non in contemporanea, come quasi ovunque nel mondo, ma a un mese di distanza l’uno dall’altro. Una scelta che all’inizio ha creato qualche malumore, ma che si è invece rivelata vincente, perché ha permesso al film di Christopher Nolan di godere del traino creato da quello di Greta Gerwig diventando un evento irrinunciabile. Probabilmente sarebbe stato una grande successo comunque, forse però non di tale portata. Agli straordinari risultati del mese concorre anche Shark 2 – L’abisso (€ 5.287.560), incredibilmente in crescita rispetto al primo Shark. Intanto continuano a performare, anche se meno delle lecite aspettative, gli altri colossi distribuiti grazie alla determinazione di Cinema Revolution, quindi Indiana Jones e il quadrante del destino (€ 6,3 milioni di euro), Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno (€ 5,2 milioni di euro) ed Elemental (€ 6,9 milioni di euro) e fanno quello che possono La casa dei fantasmi (€ 2.674.359) e Blue Beetle (€ 1.040.665). Il cinema italiano ci prova, ma I peggiori giorni (700 mila euro) non decolla. Diventa un piccolo caso Demeter – Il risveglio di Dracula (€ 333.797), con medie per sala tra le più alte del box-office, ma la distribuzione non lo premia e resta in programmazione sempre e solo in una trentina di sale.
SETTEMBRE 2023
Incassi +106,67%, biglietti venduti +85,56%.
Settembre regge bene grazie al pieno sfruttamento di Oppenheimer (€ 27.828.723) che ha una tenitura lunghissima e all’andamento superiore alle aspettative di The Nun 2 (€ 6.632.690) e Assassinio a Venezia (€ 8.438.737). È la riscossa del cinema medio a consentire il buon riscontro numerico del mese, grazie anche ai solidi risultati di The Equalizer 3 (€ 1.877.644), Gran Turismo (€ 2.123.283) e Tartarughe Ninja: caos mutante (€ 1.672.201). Buona anche la risposta per Jeanne du Barry (€ 1.626.685) e, tra i film provenienti da Venezia, inizia il lungo percorso di Io capitano (€ 3.878.314) che all’atavica diffidenza nei confronti del cinema italiano aggiunge anche quella per i film a tematiche politiche e in versione originale sottotitolata. Fa invece flop I Mercen4ri – Expendables (€ 785.173).
OTTOBRE 2023
Incassi +34,90%, biglietti venduti +27,65%.
Con il mese di ottobre l’entusiasmo si ridimensiona, non tanto nel confronto con il 2022, quanto con gli anni pre-pandemici, in cui il calo degli incassi e delle presenze supera il 30%. Il problema è la mancanza di un film dal grande richiamo, il classico blockbuster americano, anche perché i film su cui si puntava di più deludono un po’ le aspettative, da The Creator (€ 1.209.582), a L’esorcista – il credente (€ 3.065.470), ma anche L’ultima volta che siamo stati bambini (€ 1.271.866) e Dogman (€ 1.181.114). Killers of the Flower Moon (€ 3.502.052) fa molto parlare ed è il maggiore incasso del mese, ma siamo sempre dalle parti del medio come riscontri numerici. Il maggiore incasso italiano è Me contro te il film – Vacanze in Transilvania (€ 3.346.478), che si contende il target dei più piccini con Paw Patrol – Il super film (€ 1.873.746), ma solo perché C’è ancora domani (€ 2.322.097) arriva a fine mese. L’evento Taylow Swift – The Eras Tour (€ 1.052.690) è un fenomeno quasi esclusivamente negli Stati Uniti, dove si concentra il 71,6% degli incassi, mentre da noi la nicchia per la cantante è molto più ristretta. Nel mese che porta ad Halloween è l’horror il genere più gettonato, con lo spopolare di titoli come Talk to Me (€ 2.238.526), L’esorcista – il credente (€ 3.065.470), Saw X (€ 1.926.385) e, l’ultimo giorno del mese, l’anteprima di Five Nights at Freddy’s (€ 1.017.309). Super flop del mese Il mio grosso grasso matrimonio greco 3 (€ 54.310).
BOX OFFICE DAL 1° AGOSTO 2023 AL 31 OTTOBRE 2023
Posizione – Film – Incasso – Presenze
1 OPPENHEIMER – € 27.828.723 – 3.716.673
2 BARBIE – € 12.904.307 – 1.818.505
3 ASSASSINIO A VENEZIA – € 8.438.737 – 1.425.858
4 THE NUN 2 – € 6.632.390 – 960.305
5 SHARK 2 – L’ABISSO – € 5.287.560 – 687.738
6 IO CAPITANO – € 3.878.314 – 662.151
7 KILLERS OF THE FLOWER MOON – € 3.502.052 – 473.590
8 ME CONTRO TE IL FILM – VACANZE IN TRANSILVANIA – € 3.346.478 – 495.061
9 L’ESORCISTA – IL CREDENTE – € 3.065.470 – 386.818
10 LA CASA DEI FANTASMI – € 2.674.359 – 400.055
La stagione si apre con il fenomeno “Barbenheimer”, da noi in differita, che vede primeggiare Oppenheimer solo perché Barbie è uscito in sala il 20 luglio, dove ha incassato in quei dodici giorni qualcosa come 19,1 milioni di euro, quindi si colloca a cavallo tra due stagioni diverse. Per il resto, il cinema U.S.A. domina il box-office con una quota di mercato pari al 58,37%. L’Italia intanto scalda i motori per il trimestre successivo ed è presente con due titoli (Io capitano e Me contro te il film – Vacanze in Transilvania) che sono determinanti per consentire alla produzione nazionale di raggiungere, in tutto il box-office (quindi non solo nelle prime dieci posizioni), una quota di mercato pari al 19,29%. In top-10 niente supereroi e niente film di animazione, ma due horror (The Nun 2 e L’esorcista – il credente), oltre a tre titoli che con l’horror sono imparentati (Assassinio a Venezia, Me contro te il film – Vacanze in Transilvania e La casa dei fantasmi). Dei dieci titoli presenti in top-10 sono cinque quelli legati a franchise o saghe: L’esorcista – il credente, Me contro te il film – Vacanze in Transilvania, Shark 2 – l’abisso, The Nun 2 e Assassinio a Venezia.
A seguire:
IL BARO-METRO: SGUARDI DALLA SALA (01/23_24) – PARTE 2
Buona lettura.