Baro-metro

Il Baro-metro: sguardi dalla sala (01/2017) – 3

COSA IL PUBBLICO HA VISTO

Sezione dedicata ai successi del trimestre, i film che pur non riuscendo a entrare in top-10 hanno comunque catalizzato l’attenzione del pubblico incassando dai 2 agli 8 milioni di euro.


Sing   € 7.715.221,22

Doctor Strange  € 7.326.655,89

Sully   € 6.947.909,40

Poveri ma ricchi   € 6.864.359,77

L’ora legale € 6.623.995,40

Miss Peregrine – La Casa dei Ragazzi Speciali   € 6.560.241,48

Assassin’s Creed   € 5.859.139,00

Passengers   € 5.121.057,74

La ragazza del treno   € 4.927.036,22

Il GGG – Il Grande Gigante Gentile   € 4.531.855,20

Allied – Un’ombra nascosta  € 4.516.975,00

Trolls   € 4.395.841,05

Natale a Londra – Dio salvi la Regina   € 4.355.366,82

In guerra per amore   € 3.885.975,43

Lion – La strada verso casa   € 3.768.638,07

Non c’è più religione   € 3.614.653,19

Fuga da Reuma Park   € 2.990.428,06

Un Natale al Sud   € 2.974.089,36

Florence   € 2.786.879,93

Masterminds – I geni della truffa € 2.516.161,14

Ouija – L’origine del male   € 2.414.452,27

La La Land € 2.412.999,00

Non si ruba a casa dei ladri   € 2.266.719,39

La cena di Natale   € 2.189.160,36

Animali notturni   € 2.125.162,20

Arrival € 2.101.571,20

Your Name € 549.761,00

Pooh – L’ultimo Concerto € 440.755,10


Come specificato in precedenza la classifica include sia entusiasmi che delusioni. Per dire, Sully di Clint Eastwood conferma l’apprezzamento degli spettatori italiani per un autore che ormai rientra tra quelli da vedere a prescindere. Siamo lontani dai 18,7 milioni di euro di American Sniper, ma comunque dalle parti di un solido successo, tra l’altro in tutto il mondo: 125 milioni di dollari negli U.S.A. e altri 113,4 milioni di dollari negli altri mercati, per un totale di 238,5 milioni di dollari pari a quattro volte il budget di 60 milioni di dollari.

Sing, invece, il nuovo film della Illumination dopo il trionfo di Pets, sconta un po’ il gradimento non proprio alle stelle per l’opera precedente. In base all’ottima campagna promozionale, a un trailer irresistibile e al suo giocare facile (caratteristica della Illumination) mescolando caratterizzazioni azzeccate, hit intramontabili e moda dei talent, lasciava presupporre un risultato alle stelle. Considerando, poi, l’uscita il 4 gennaio, nella settimana più frequentata dell’anno, il traguardo dei 10 milioni di euro pareva scontato. Invece è andata diversamente. A incidere sui numeri, buoni ma non buonissimi e lontano dal podio, probabilmente anche ben due Cinema2Day: l’anteprima a 2 euro di mercoledì 14 dicembre (risultato comunque sottotono pari al terzo posto del box-office giornaliero e a 87.481 spettatori) e il secondo mercoledì di gennaio (sempre terza posizione ma 143.555 spettatori). In ogni caso più tiepido anche il riscontro mondiale rispetto a Pets che ha infatti raccolto 875 milioni di dollari rispetto ai 469 milioni di dollari incassati da Sing. Lo sfruttamento è ancora in corso, ma pare impossibile raggiungere tali vette perché il più è ormai fatto. E dire che Sing è decisamente meglio di Pets! Forse è proprio la formula della Illumination (paga, guarda e dimentica) che comincia a dare segni di cedimento.

Escludendo i film natalizi, affrontati nell’apposita sezione, sono tanti i titoli che sono riusciti a distinguersi nell’arco del trimestre. Nel mese di novembre domina La ragazza del treno, trasposizione poco riuscita dell’omonimo best seller. Il film gode del successo dell’origine letteraria e funziona in tutto il mondo: 45 milioni di dollari di budget e 172,64 milioni di dollari worldwide, con 75 milioni di dollari negli U.S.A. e quasi 30 milioni di dollari in Gran Bretagna, patria della scrittrice Paula Hawkins e teatro della vicenda, almeno nel romanzo. Ci si domanda dove sarebbe potuto arrivare se fosse stato anche un bel film! È il più visto nel Cinema2day di novembre, con 310 mila euro e 151.966 spettatori.

Il target famiglie apprezza invece Trolls, con cui la Dreamworks Animation consolida il successo di Kung Fu Panda 3 dopo un periodo un po’ appannato: budget di 125 milioni di dollari, incasso U.S.A. di 152 milioni di dollari, per un totale di 338 milioni di dollari e tutti quanti che canticchiano, senza troppa convinzione ma la canticchiano, “Can’t Stop the Feeling!” insieme a Justin Timberlake.

A novembre il pubblico italiano dà una chance anche alla commedia Masterminds – I geni della truffa, flop globale nonostante il budget modesto di 25 milioni di dollari. I problemi finanziari della società di produzione, che hanno comportato più volte l’annuncio e poi il posticipo del film, di sicuro non hanno aiutato e in U.S.A. il film viene distribuito in ben 3.042 sale ma raccoglie solo 17,3 milioni di dollari. L’Italia, che quando c’è da salvare un insuccesso U.S.A. non si tira quasi mai indietro, segue a ruota con il secondo migliore incasso al mondo.

A novembre stenta più del dovuto, nonostante il tanto parlare, anche Animali notturni di Tom Ford. Presentato a Venezia in concorso, entrato nel palmares (Leone d’argento – Gran premio della giuria) e accolto da giudizi per lo più positivi, non riesce a evolversi in fenomeno di massa nonostante le potenzialità. Negli U.S.A. raggiunge solo 1.262 schermi  per un totale di 10,7 milioni di dollari e il resto del mondo procede cauto aggiungendo altri 18,5 milioni di dollari per un totale di 29,2 milioni di dollari, insufficienti a coprire il budget di 22,5 milioni di dollari. L’esclusione dagli Oscar, ad eccezione della candidatura di Michael Shannon come Non Protagonista, gli impedisce ogni ulteriore allungo.

Tra i successi fa capolino anche il genere horror con Ouija – L’origine del male, sequel di Ouija. La particolarità del capitolo 2 è che ha conquistato la critica, mentre il capitolo 1 l’ha inferocita. Il pubblico italiano, di solito poco allineato con i cinephile, questa volta invece concorda. Se il primo film aveva infatti sfiorato i 2 milioni di euro, il secondo li supera invece di slancio. Nel resto del mondo è andata diversamente: Oujia ha incassato 103,6 milioni di dollari, mentre Ouija – L’origine del male si ferma a 81,7 milioni di dollari. In ogni caso operazioni, entrambe, in forte attivo, considerando il budget di 5 milioni di dollari per il capostipite e di 9 milioni di dollari per il sequel. Il rischio di una terza puntata è dietro l’angolo. La domanda a questo punto è: come reagiranno i cinephile? Il mondo trema.

In gennaio si distingue un altro film stroncatissimo dalla critica ma amato, o perlomeno frequentato, dal pubblico: Assassin’s Creed, ennesima trasposizione poco riuscita di un videogioco. Globalmente è un flop, infatti gli incassi di 210 milioni di dollari sono insufficienti a ripagare il budget di 125 milioni di dollari, ma in Italia si difende meglio che altrove. Nei primi giorni incassa davvero molto: è primo il 4 gennaio con 722 mila euro e ha giornalieri superiori ai 500 mila euro fino all’8 gennaio. Smaltito il target di games-addicted, però, non si dimostra abbastanza solido da agganciare un pubblico più ampio. La presenza di Marion Cotillard garantisce ottimi risultati anche in Francia (14,81 milioni di dollari). A portare il progetto in attivo sarebbe stato necessario un maggiore entusiasmo sul mercato americano, mentre nonostante i 2.996 schermi a disposizione l’incasso U.S.A. si ferma a 54,2 milioni di dollari.

Fa flop, almeno globalmente, anche il cinema classico di Robert Zemeckis. Allied, con Brad Pitt e ancora Marion Cotillard (l’attrice del trimestre, presente anche in È solo la fine del mondo), costato 85 milioni di dollari, non va oltre i 113,7 milioni di dollari totali. Anche in questo caso, nonostante il buon andamento nel nostro paese, gli 8,8 milioni di dollari in Australia, i 7,4 milioni di dollari in Francia  e i 5,3 milioni di dollari in Gran Bretagna, è il mercato americano a fare la differenza. E negli U.S.A. Allied viene distribuito in 3.160 schermi ma si ferma a 40 milioni di dollari. Poco ha potuto la rottura del matrimonio di Brad Pitt con Angelina Jolie, il sogno di qualunque ufficio marketing. Nessuna love story, infatti, tra Pitt e la Cotillard, anzi, smentite alquanto seccate.

Restando al cinema U.S.A., moderato interesse per la fantascienza filosofica di Arrival di Denis Villeneuve con Amy Adams, che in gennaio dimostra una solida tenuta grazie soprattutto alle otto candidature agli Oscar. La sua presenza nelle sale si suppone quindi lunga, e ne riparleremo nel prossimo numero in occasione dell’articolo sugli Oscar.

Per quanto riguarda l’Italia, che la situazione sia abbastanza critica lo abbiamo più volte ripetuto. Escludendo i film delle festività, in cui a dominare è il modesto Poveri ma ricchi, gli unici che riescono a distinguersi sono Ficarra e Picone con L’ora legale, che sembrano destinati a battere il precedente Andiamo a quel paese e a conseguire il loro maggior successo. In calo invece PIF. Il suo In guerra per amore si difende bene, ma non replica l’entusiasmo suscitato da La mafia uccide solo d’estate (5 milioni di euro). Non lasciano invece particolari tracce i fratelli Vanzina (Carlo in regia e Carlo ed Enrico alla sceneggiatura) con la commedia Non si ruba a casa dei ladri, che comunque va meglio rispetto al precedente tentativo di cinecocomero Miami Beach, uscito a giugno 2016 e al palo con 750 mila euro.

Tra gli eventi particolarmente seguiti dal pubblico si segnalano Your Name e Pooh – L’ultimo Concerto.

Il primo è il lungometraggio di animazione di Makoto Shinkaiche ed è stato proposto per tre giornate da Nexo (dal 23 al 25 gennaio) riuscendo a fare il tutto esaurito. Azzardiamo: e se fosse stato lanciato in programmazione normale? Vista l’accoglienza e l’interesse dimostrato dal pubblico, c’è da pensare che la strada dell’evento ne abbia ridotte le potenzialità. Anche perché il fenomeno non è proprio di nicchia. Parliamo di 318 milioni di dollari raccolti in tutto il mondo, di cui 207 milioni in Giappone e 83,6 milioni in Cina.

Il secondo è invece la diretta via satellite dallo stadio di Bologna dell’ultimo concerto dei Pooh, avvenuto il 30 dicembre. Un’occasione per il pubblico, soprattutto agée, di riunirsi per salutare i propri beniamini. Un evento che ha funzionato, infatti venerdì 30 dicembre, nonostante i film delle feste, il concerto si piazza terzo nel box-office giornaliero, dietro Passengers e Oceania.


Pagine precedenti:

ANALISI BOX_OFFICE – II TRIMESTRE STAGIONE 2016 / 2017

NATALE

A seguire:

COSA IL PUBBLICO HA INTRAVISTO

COSA IL PUBBLICO NON HA VISTO