Baro-metro

Il Baro-metro: sguardi dalla sala (01/2013)

Fine dell’anno. È tempo di bilanci, nonostante la stagione cinematografica segua un calendario diverso da quello solare e cominci il 1° agosto terminando il 31 luglio dell’anno successivo. In ogni caso i numeri del 2012 sono decisamente da dimenticare: 10% in meno nelle presenze (91.310.793 contro le 101.343.987 del 2011 e i 110 milioni nel 2010) e flessione dell’8% negli incassi (€ 608.954.249 contro € 661.679.788 nel 2011 e (735 milioni nel 2010). Picco di negatività in estate, con un calo di presenze che raggiunge il 33%. Soffermandoci sull’ultimo trimestre, la delusione trova il suo apice nel periodo di Natale, generalmente in grado di imprimere uno sprint alle percentuali, e invece piuttosto debole. Continuiamo a ribadirlo: se l’oggetto film gode di ottima salute, sono i canali di fruizione a essere in una fase di transizione, in cerca di nuovi equilibri, per cui la sala cinematografica rischia di perdere il suo ruolo primario a favore di altre forme di visione, sicuramente meno aggreganti (televisore, pc, tablet, smarthpone), ma per molti più comode. Mentre attendiamo che questa fase si stabilizzi, e trovi uno sbocco definitivo (operazione forse impossibile) i numeri parlano chiaro: la gente va meno al cinema. Che dire, voi che leggete queste righe, e presumibilmente al cinema ci andate, scuotete le persone a voi vicine, fate in modo che si tolgano le babbucce a orsetto ed escano di casa, non solo per entrare nell’iper-mercato più vicino, ma anche per varcare la soglia di una sala cinematografica. Non so a voi, ma a me capita sempre più spesso di parlare con persone che si dichiarano amanti del cinema e l’ultimo film che hanno visto in una sala è, quando va bene, Avatar. L’altro giorno parlavo con un estimatore di Tolkien che ormai mi raccontava anche i fili d’erba della Terra di Mezzo e non sapeva nemmeno che nelle sale è uscito Lo Hobbit – un viaggio inaspettato. Questi black-out nella comunicazione hanno conseguenze devastanti e confermano la tesi che vuole il nuovo millennio come l’epoca in cui tutto è a portata di mano ma paradossalmente lontanissimo. Sta di fatto che se il trend continua qualcosa cambierà per forza e, secondo il sottoscritto, non in positivo. A meno che non si ritenga che guardare un film “a gratis” sull’iphone di ultima generazione sia il massimo della vita!

Entriamo nel vivo del IV trimestre. Ottobre è deludente, soprattutto se paragonato al mese di settembre in cui gli spettatori, rispetto allo stesso mese del 2011, hanno avuto un incremento del 34%: -4,9% nei biglietti venduti e -1,8% negli incassi, con il divario dovuto al prezzo più elevato per gli spettacoli in 3D, presenti in maggior numero rispetto a ottobre 2011. Con il mese di novembre la situazione migliora leggermente; si riduce la percentuale relativa agli spettatori a -1,85% e agli incassi a -2,59%. Il merito è nel successo eclatante dell’ultima puntata della saga di Twilight (The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 2) e di Skyfall, oltre al buon riscontro di Hotel Transylvania, Venuto al mondo e Il peggiore Natale della mia vita.

Con dicembre e Natale la situazione non trova il netto miglioramento che tutti gli operatori del settore auspicano, ma l’anno si conclude meglio di come le giornate di Natale e Santo Stefano lasciavano presagire, in ogni caso sempre in negativo. Tra tante notizie negative un raggio di sole: l’anticipo dell’uscita dei film dal venerdì al giovedì ha determinato, nel mese di ottobre, un incremento delle presenze pari al 15,8% nella nuova giornata di esordio.

Ma restiamo all’ultimo trimestre e soffermiamoci sui film che si sono distinti a livello numerico, nel bene e nel male. Il Natale è trattato in un capitolo a parte. Si comincia dai film stranieri e si prosegue con quelli italiani, ordinati per data di uscita. Poi è tempo di exploit, flop e misteri. Gli incassi sono calcolati al 6 gennaio 2013.

TED

DATA DI USCITA 4 OTTOBRE 2012 – INCASSO € 11.049.038

La trovata è geniale: un orsacchiotto di peluche che si anima e accompagna la crescita del suo possessore, prima bambino, poi ragazzo e infine adulto. Qualcosa di simile era accaduto anche ne I Muppets, ma senza la scorrettezza che la regia di Seth MacFarlane promette e mantiene. Risultato: un successo mondiale, con un incasso complessivo superiore ai 500 milioni di dollari per un budget di “appena” 50 milioni. Ben 219 i milioni di dollari provenienti dagli U.S.A., nonostante il rating R (“restricted”, cioè vietato ai minori di 16 anni se non accompagnati da un adulto). L’Italia, non sempre incline alla comicità made in U.S.A., questa volta segue il trend e il film incassa più di 11 milioni di euro, superando le più rosee aspettative. Soprattutto considerando che si tratta di uno dei sempre più rari successi non legati a un brand. Anzi, in grado di crearlo, infatti è già in cantiere il sequel.

TAKEN – LA VENDETTA

DATA DI USCITA 11 OTTOBRE 2012 – INCASSO € 1.966.000

Grande successo prevalentemente negli Stati Uniti, dove raggiunge, dopo un ottimo debutto (quasi 50 milioni di dollari), i 138 milioni di dollari. In Italia l’impatto non è dei più forti, con un debutto al 4º posto con 972 mila euro, ma la settimana successiva è già al nono posto e alla terza settimana scende fino alla quindicesima posizione. Uno di quei film che ti domandi quando usciranno ma che poi non ti accorgi che sono già scomparsi dalla circolazione. Inevitabile, del resto, data anche la caratura dell’opera, onesto action che però vola piuttosto basso a livello di originalità e sorprese. All’andamento sottotono nazionale ha sicuramente contribuito anche la scelta del titolo. Si tratta del sequel di Io vi troverò, ma per la distribuzione si è scelto Taken – la vendetta (il titolo originale era Taken), perdendo così il link con chi aveva apprezzato il prototipo, comunque confondendo le idee.

AMOUR

DATA DI USCITA 25 OTTOBRE 2012 – INCASSO € 1.083.740

Uno dei pochi film d’essai che riesce a superare, in questo affannoso quarto trimestre del 2012, il milione di euro. Il debutto è al 14° posto, con 185 mila 870 euro, ma il vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes debutta solo in 38 schermi e ottiene comunque la migliore media per sala del week-end (€ 4.891). La settimana successiva le sale diventano 71 e gli incassi aumentano del 62%, consentendo al film un’ottima tenitura che prosegue, almeno nelle città capozona, fin quasi a Natale. Le 5 candidature agli Oscar contribuiranno di sicuro ad aumentare le entrate. Peccato per il trailer, decisamente inguardabile e incapace di attirare nuovi spettatori oltre a quelli già convinti.

SKYFALL

DATA DI USCITA 31 OTTOBRE 2012 – INCASSO € 12.815.591

Il James Bond dei record: il più grande successo della Sony e il maggiore risultato economico della prolifica serie. Leggerete che la causa di tale trionfo è nella bravura di Sam Mendes alla regia, nella perfetta aderenza fisica di Daniel Craig, in un villain creato su misura per Javier Bardem in grado di lasciare il segno, nella perturbante canzone di Adele e del relativo video visibile in ogni dove. In realtà tutti questi fattori sono solo in parte il vero motivo di un successo di tale portata. A spingere mezzo pianeta al cinema per vedere lo stesso eroe di sempre comportarsi più o meno come sempre (almeno dal reboot di Casino Royale) ha contribuito in modo determinante la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi di Londra 2012, in cui realtà e finzione hanno giocato a rimpiattino, con un’audience globale stimata in circa 4 miliardi di persone. Il regista Danny Boyle è riuscito infatti a fare incontrare Daniel Craig, nella parte di James Bond, con la vera Regina Elisabetta, nel ruolo che riveste da sessant’anni, cioè quello di sovrana del Regno Unito. Irresistibile vedere i due incontrarsi per poi calarsi (ovviamente attraverso due stuntman prestatisi all’uopo) sullo stadio impazzito. Pochi minuti in grado di colonizzare l’immaginario mondiale creando simpatia nei confronti dei reali e rinnovando l’interesse nei confronti di un personaggio che ha comunque sulle spalle (grosse e compresse nel nuovo completo Tom Ford) dieci lustri e 23 film. Risultato: un incasso, a sfruttamento non ancora concluso, superiore ai 1000 milioni di dollari. Quanto al film, ha un inseguimento iniziale (anche questo marchio di fabbrica della serie) entusiasmante, un buon ritmo, alcune trovate divertenti, ma fatica a conciliare battutine e strizzate d’occhio con la cupezza dell’insieme e la sceneggiatura gioca d’effetto ma ha buchi enormi (basta pensare ad assurdità come James Bond che riesce a scovare una password tra mille differenti codici alla prima, insulsa, intuizione, o a 007 e M che, per fuggire da un attacco, non si rifugiano in un luogo nascosto e super protetto, ma in una zona di campagna isolatissima e sperduta, la casa dove Bond ha vissuto l’infanzia, in cui sono bersaglio immobile e facile per chiunque).

THE TWILIGHT SAGA: BREAKING DAWN – PARTE 2

DATA DI USCITA 14 NOVEMBRE 2012 – INCASSO € 18.685.652

Come da previsioni, il capitolo conclusivo della saga di Twilight fa il botto e non delude le aspettative dei migliaia di fan sparsi per il pianeta. Il debutto, pianificato da tempo, non è il giovedì, nuovo giorno di uscita per i film in Italia, ma mercoledì 14 novembre, con un ricco bottino di 2 milioni e 200 mila euro in 885 schermi. Non è il record, in passato hanno fatto meglio altri titoli (il migliore risultato è finora quello ottenuto da Harry Potter e i doni ella morte – parte II con 3 milioni 350 mila euro), e nemmeno negli U.S.A. sono stati battuti record (una mania tutta americana quella di superare qualunque limite, sarebbero capaci di far uscire un film alle 6 di mattina dicendo che ha infranto ogni primato omettendo l’assenza di concorrenza), ma il trend è di costante ascesa. Giovedì 15 si aggiunge un altro milione e 100 mila euro (per capire l’entità del successo basta pensare che il secondo classificato, Venuto al mondo, incassa 115 mila euro), venerdì 16, un milione 496 mila euro, sabato 17, 2 milioni 812 mila euro e domenica 18, 2 milioni 863 mila euro. Dopo 5 giorni il bottino è già di 10 milioni 452 mila euro. Prima posizione anche alla settimana successiva e poi una inevitabile discesa. Trattasi infatti di film per cui il marketing crea una enorme aspettativa. I numeri sono quindi altissimi nelle prime settimane ma difficilmente il brand conquista nuovi spettatori. Un po’ ridicola, ma evidentemente in grado di mantenere l’attenzione sul film, la trovata di creare un tradimento da parte di Kristen Steward, nei confronti del fidanzato Robert Pattinson, con Rupert Sanders, regista di Biancaneve e il cacciatore, “casualmente” in uscita proprio quando la notizia ha fatto il giro del mondo, così come è stato puntuale il perdono da parte di Pattinson proprio a ridosso dell’invasione dell’ultimo capitolo della saga. Una conferma che il successo di un film dipende sempre di più, anche se forse è sempre stato così, da fattori extra-cinematografici. Incasso U.S.A. 290 milioni di dollari e worldwide 882 milioni di dollari, il più alto della saga.

PARANORMAL ACTIVITY 4

DATA DI USCITA 22 NOVEMBRE 2012 – INCASSO € 673.606

L’erede di Saw, probabilmente la saga horror più remunerativa della storia (budget all’osso per incassi miliardari), da noi non attecchisce più di tanto. Dopo il buon riscontro del capostipite, con 6 milioni 475 mila euro di incasso, la saga del low-cost, o outlet dell’horror che dir si voglia, è andata in calare: Paranormal Activity 2 si è fermato a 2 milioni 791 mila euro, il terzo capitolo a poco più di un milione di euro e il quarto a 674 mila euro. Diverso l’andamento americano, dove il terzo capitolo ha avuto un’impennata ed è stato capace di raggiungere i 104 milioni di dollari, divenendo il maggiore incasso della tetralogia. Calo anche negli U.S.A. per il quarto capitolo, arrivato “solo” a 53 milioni 900 mila dollari. Ma si parla di film che costano dai 15 mila ai 5 milioni di dollari, quindi l’arrivo nelle sale per Halloween potrebbe continuare all’infinito, perché i guadagni sono comunque enormi. Non a caso il 25 ottobre 2013 è già annunciato l’arrivo in U.S.A. del quinto capitolo. Fino a quando il pubblico accorre…

MOONRISE KINGDOM

DATA DI USCITA 5 DICEMBRE 2012 – INCASSO € 1.071.826

I film che precedono il Natale non hanno solitamente vita facile perché vengono quasi tutti smontati rapidamente per far posto ai colossi pianificati da tempo. Rientra tra questi anche Moonrise Kingdom, maggiore successo commerciale di Wes Anderson dopo I Tenenbaum, in U.S.A. capace di incassare più di 45 milioni di dollari. Sugli esiti nostrani, abbastanza modesti, ha probabilmente influito anche il fatto di essere uno degli ultimi paesi a poter vedere il film dopo che dappertutto, ad eccezione del Giappone in cui uscirà a gennaio 2013, è già in sala da mesi, in molti stati subito dopo la presentazione a maggio 2012 a Cannes, dove ha aperto il festival. In Italia debutta al 6° posto in 225 sale, ottenendo circa 400 mila euro. La media bassina di 1.776 euro dimostra un appeal commerciale inferiore alle attese e alla seconda settimana si riduce ulteriormente (1.064 euro), insieme alle sale in cui è proiettato (173) e alla posizione nel box-office settimanale (8° posto). Nelle città capozona resiste comunque fino a Natale.

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ITALIA

I bilanci dell’anno appena concluso portano brutte notizie anche al cinema nazionale. La quota di mercato dei film italiani, includendo le coproduzioni, ha registrato infatti un calo consistente passando dal 37,6% del 2011 al 26,5% del 2012. Se può consolare, la diminuzione contagia anche le presenze per i film americani che passano dai 47,4 milioni di spettatori del 2011 ai 46,7 milioni del 2012, ma aumenta la quota di mercato (51,2% di presenze contro il 46,8% del 2011). Anche la quota di mercato dei titoli europei aumenta, raggiungendo il 18,3% contro il 13,8% del 2011. I titoli italiani distribuiti nelle sale sono 127 sui 363 totali usciti nel 2012 nel nostro paese.

TUTTI I SANTI GIORNI

DATA DI USCITA 11 OTTOBRE 2012 – INCASSO € 2.034.739

     In poche settimane escono film di registi importanti che però deludono le aspettative. Il riscontro è infatti molto tiepido per tutti. Uno di questi è Paolo Virzì. Dopo i 6 milioni 612 mila euro e i vari riconoscimenti ottenuti con (il sopravvalutato) La prima cosa bella, i 2 milioni e poco più di euro di Tutti i santi giorni sono una brusca caduta. Il debutto è al 5° posto con 840 mila euro in 274 sale, alla settimana successiva il calo è del 53%, nonostante aumenti il numero delle sale (289), e il film è fanalino di coda della top ten. Alla terza la discesa è al 16° posto, nonostante le 121 sale in cui è proiettato. Fa meglio Amour al debutto in sole 38 sale (14° posto). Che cosa non ha funzionato? Forse prima di tutto il film.

IL COMANDANTE E LA CICOGNA

DATA DI USCITA 18 OTTOBRE 2012 – INCASSO € 1.279.200

Sono lontani i fasti di Pane e tulipani. La nuova commedia corale di Silvio Soldini debutta al 7° posto in 271 sale, con media (€ 1.764) e incasso (€ 478 mila) piuttosto bassi. Il calo alla seconda settimana è del 40% e il film esce subito dalla top ten finendo al 12° posto. Alla terza le sale che lo proiettano si riducono a 94 e il film scende di altre due posizioni. Il precedente film di Soldini Cosa voglio di più, riuscita analisi di un malessere contemporaneo, pur non essendo un grande successo commerciale si era avvicinato ai 2 milioni di euro. Come mai tanto disinteresse? Di sicuro titolo e poster non hanno aiutato!

GLADIATORI DI ROMA

DATA DI USCITA 18 OTTOBRE 2012 – INCASSO € 3.282.279

Molto alte le aspettative per il film che Iginio Straffi dirige per Rainbow, lo studio di animazione tutto italiano (lo stesso delle Winx). Si parla di un’scita colossale in America, di una distribuzione in tutto il mondo, di un prodotto italiano finalmente capace di varcare i confini nazionali. I risultati italiani non sono incoraggianti. Il debutto è in terza posizione, ma 819 mila euro per 433 sale produce una media per sala bassina (€ 1.891). Alla seconda settimana calano le sale (363) ma la media migliora, cosa che accade anche alla terza settimana (€ 2.953). Come si può interpretare il dato? Si può dedurre che il passaparola ha funzionato e le critiche non esaltanti, come spesso accade del resto, non hanno condizionato l’andamento del film. Sta di fatto, però, che il totale di 3 milioni 282 mila euro non è un granché proporzionato allo sforzo produttivo (40 milioni di dollari) e alle conseguenti aspettative commerciali. Per dire, un film dalle ambizioni minori e a target quasi esclusivo (“bambine”) come Winx il film – Il segreto del regno perduto ha incassato di più (4 milioni 625 mila euro). Mentre è in linea con i gladiatori il seguito Winx Club 3D – Magica Avventura che ha totalizzato 3 milioni 48 mila euro. Sicuramente non ha aiutato la concorrenza spietata de L’era glaciale 4 – continenti alla deriva, ancora in piena programmazione, e il successo di Hotel Transylvania uscito poco dopo.

IO E TE

DATA DI USCITA 25 OTTOBRE 2012 – INCASSO € 1.663.927

Uno dei più grandi registi italiani, autore acclamato a livello internazionale, torna con un film intimo e raccolto, capace però di trovare la chiave giusta per uscire dagli angusti confini della cantina in cui è ambientato e trattare temi universali: un cammino di dolore e solitudine per raggiungere nuove consapevolezze. Lo spunto è l’omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti, ma il film mantiene l’impronta personale del regista, capace di dare forma alle asperità dei sentimenti e al groviglio delle pulsioni. Distribuzione generosa di Medusa in 296 sale ma accoglienza tiepida, con un 7° posto e 607 mila euro di incasso. Il calo contenuto della seconda settimana (-12%) dimostra il gradimento e la forza del passaparola, ma l’incalzare delle uscite impedisce di soffermarsi sull’opera. Avrebbe forse necessitato di una distribuzione più ponderata.

 

VIVA L’ITALIA

DATA DI USCITA 26 OTTOBRE 2012 – INCASSO € 5.297.472

Si sperava che risollevasse un po’ il mercato, e in parte ci è riuscito, ma senza superlativi. La formula è quella della commedia corale, un po’ ruffiana a partire dal titolo. Il debutto è al 1º posto con un milione 464 mila euro e ben 522 sale a disposizione. Alla seconda settimana, con la complicità di giovedì 1 novembre di festa, gli incassi hanno un’impennata del 23%, anche se il film di Massimiliano Bruno deve lasciare lo scettro al James Bond dei miracoli. Alla terza settimana comincia la discesa (5º posto e 662 mila euro), confermata anche dalla successiva (6º posto e 316 mila euro). Fino all’uscita de Il peggior Natale della mia vita è il miglior incasso italiano della stagione.

VENUTO AL MONDO

DATA DI USCITA 8 NOVEMBRE 2012 – INCASSO € 4.992.103

Non è forse stato il successo che si sperava ma ha ravvivato il mercato italiano in un periodo di forte stagnazione. Il debutto è in novembre al 3° posto con un milione 435 mila euro su 365 schermi. La media per sala è discreta (€ 3.929) e il passaparola funziona. La settimana successiva scende solo del 18%, aumenta gli schermi (390) e aggiunge un altro milione 205 mila euro. Resta in top ten per 4 settimane, ma viene schiacciato dal ritmo incessante delle nuove uscite. La critica, più o meno gentilmente, lo stronca ma il pubblico lo apprezza, soprattutto quello femminile. Strategica la scelta di non presentarlo a festival nazionali ma direttamente a Toronto, dove è passato nell’indifferenza, e a San Sebastian, dove invece è stato fischiato ma in pochi lo hanno saputo. La stessa formazione (Castellitto – Cruz – Mazzantini) aveva ottenuto un successo maggiore con Non ti muovere (8 milioni 443 mila euro), ma lo era stato anche il romanzo di origine. Del film di Castellitto si è parlato anche per la scelta di proiettarlo, in contemporanea con le sale, sui treni Italo, grazie all’accordo raggiunto tra il gruppo ferroviario Ntv e Medusa che lo distribuisce. Giusto o sbagliato? O, meglio, utile o dannoso? La questione è aperta e probabilmente una risposta oggettiva non esiste. Certo, si potrebbe prendere esempio dalle compagnie aeree dove esiste una window tra la data di uscita nelle sale e la proiezione in volo.

E La Chiamano Estate

Data Di Uscita 22 Novembre 2012 – Incasso € 84.016

Vince il festival di Roma tra le polemiche e sembra mettere d’accordo tutti sul fatto di essere pretenzioso e non riuscito. Sull’onda dello scandalo Officine Ubu lo fa uscire immediatamente nelle sale e Isabella Ferrari, anch’essa premiata a Roma per la sua discussa interpretazione, accompagna il film in giro per l’Italia. Le 40 sale non ambiscono a scalare le classifiche, ma il 18° posto al debutto è comunque un po’ pochino e dopo due settimane, e un incasso di 84 mila euro, il film viene rapidamente smontato, a riprova che non sempre “l’importante è che se ne parli”.

DRACULA 3D

DATA DI USCITA 22 NOVEMBRE 2012 – INCASSO € 306.305

 Strano caso quello dell’ultimo film di Dario Argento, presentato al festival di Cannes con tutti gli onori, apprezzato da cinefili e nostalgici e stroncato da tutti gli altri, in linea comunque con le ultime produzioni del celeberrimo regista romano. Lo distribuisce Bolero Film in 170 copie. L’accoglienza non è delle migliori, con 210 mila euro di incasso, il 9° posto del box office e una media per sala, nonostante il sovrapprezzo per il 3D, di 1.237 euro. Occorre però notare che in molte città il film è presente in cartellone solo alle 22.30, quindi un unico spettacolo al giorno. Alla seconda settimana il film praticamente scompare: solo 32 sale, con un incasso di 27 mila 616 euro. Un calo dell’87% e una media piuttosto scarsa di 863 euro. Una vera e propria débâcle, insomma. Non ha aiutato, di sicuro, il trailer che non lascia nulla al caso, mostrando le espressioni esagitate degli attori, i trucchi e gli effetti speciali dozzinali e la grana grossa dei dialoghi. Roba da spanciarsi dalle risate…per pubblicizzare “il ritorno del re del brivido” non proprio il massimo…

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EXPLOIT

Ci sono film che rispetto all’andamento medio stagionale, anche in confronto ad altri paesi in cui sono stati distribuiti, hanno avuto un riscontro da parte del pubblico particolarmente favorevole proprio in Italia:

STEP UP 4 REVOLUTION 3D

DATA DI USCITA 4 OTTOBRE 2012 – INCASSO € 4.324.143

Il brand “Step Up” non conosce declino e in tutto il mondo ottiene ottimi risultati. In Italia raggiunge i 4 milioni 324 mila euro. Più debole in America, dove a fronte di una distribuzione in 2.606 sale incassa “solo” 35 milioni di dollari. Il totale mondiale è di oltre 140 milioni di dollari. Considerando il budget di 33 milioni di dollari è probabile che ci attendano al varco altre puntate.

THE WEDDING PARTY

DATA DI USCITA 18 OTTOBRE 2012 – INCASSO € 1.656.999

Il film di Leslye Headland, una sorta di Una notte da leoni al femminile, incassa globalmente 6 milioni 509 mila dollari. Negli Stati Uniti è stato distribuito solo in 60 sale racimolando il magro bottino di 448 mila dollari. L’Italia è il paese europeo in cui il film ha avuto i risconti maggiori, incassando più di un terzo del totale, grazie a una distribuzione generosa in 211 sale e a un pubblico particolarmente complice. Nel mondo è andato meglio solo in Australia (2 milioni 714 mila dollari). Da notare anche come un titolo inglese (Bachelorette, cioè addio al nubilato) sia stato non tradotto, ma cambiato con un altro titolo omologo sempre in lingua inglese … e ha funzionato (in effetti suona decisamente meglio).

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FLOP

Sul fronte incassi non sono pochi i film che hanno deluso le aspettative. In questo caso non è il dato oggettivo ad essere considerato, ma l’incasso in proporzione ai costi. È ovvio che per un piccolo film è già un risultato incontrare il grande schermo, mentre da un colosso ci si aspettano inevitabilmente grandi cifre. Ma entriamo nel dettaglio:

TOTAL RECALL – ATTO DI FORZA

DATA DI USCITA 11 OTTOBRE 2012 – INCASSO € 1.211.290

Non vi siete accorti che questo remake era in circolazione? Facile! Debutta in settima posizione in ben 329 sale. Alla settimana successiva è già al dodicesimo posto e alla terza scende al ventesimo e rimane solo in 28 sale. È già molto che abbia incassato 1 milione 200 mila euro. Nel resto del mondo è andata un po’ meglio (grazie a numeri ragguardevoli in Cina, Giappone, Russia e Francia), ma con gli incassi solo delle sale (198 milioni di dollari) il mega budget di 125 milioni di dollari non è recuperato.

ON THE ROAD

DATA DI USCITA 11 OTTOBRE 2012 – INCASSO € 883.225

Dopo tanti tentativi annunciati e poi falliti, la trasposizione del romanzo di culto di Jack Kerouac “Sulla strada” non lascia il segno. Debole il riscontro dopo la presentazione a Cannes, poco positive le critiche in prossimità dell’uscita in ottobre. In Italia debutta all’ottavo posto in 225 sale, ma alla settimana successiva è già in tredicesima posizione in 169 sale.

ALLA RICERCA DI NEMO

DATA DI USCITA 25 OTTOBRE 2012 – INCASSO € 826.372

In un autunno dominato dal cinema di animazione, con un numero davvero ragguardevole di uscite, il ritorno in 3D del pesciolino Nemo, uno dei maggiori incassi della Pixar di sempre, non conquista le platee. Alte le aspettative della Disney, considerando le 259 sale a disposizione, l’album di figurine, il calendario, una campagna marketing massiccia. Modesto il risultato, ma, diciamolo, anche piuttosto prevedibile. Come si può pensare di indurre il pubblico ad affollare le sale per un film che ogni bimbo ha già in dvd accanto al televisore? È forse di stimolo un biglietto di 12 euro per ogni adulto e 10 euro per ogni bimbo? Di questi tempi, poi! Un’operazione di questo tipo avrebbe senso solo se pensata con tariffe ridotte!

DI NUOVO IN GIOCO

DATA DI USCITA 29 NOVEMBRE 2012 – INCASSO € 1.006.500

Tutti parlano del ritorno di Clint Eastwood, e la maggior parte del pubblico è convinta si tratti di un suo film. Pochi, comunque, se ne sincerano. Sta di fatto che l’opera di debutto di Robert Lorenz, di Eastwood produttore rodato, non sfonda in nessun mercato. In U.S.A. si ferma a poco più di 35 milioni di dollari e anche in Italia non decolla, riuscendo a malapena a raggiungere il milione di euro. Il paese straniero con i maggiori incassi è il Giappone, ma i numeri sono modesti (4 milioni 275 mila dollari). Non ha sicuramente aiutato la stroncatura, pressoché unanime, della critica.

E per finire:

– delude anche Un sapore di ruggine e ossa, con solo 425 mila euro, nonostante le buone recensioni ottenute a Cannes, 112 sale a disposizione, la presenza di una delle attrici francesi di punta (Marion Cotillard) e la regia di Jacques Audiard, che con Il profeta aveva ottenuto lunghe teniture e risultati migliori (630 mila euro).

– le Grandi Speranze di Dickens, nell’ennesima trasposizione su grande schermo, questa volta ad opera di Mike Newell, restano tali. Il film non decolla il nessun paese, anche se in molti stati uscirà nel 2013. In Italia la caduta si distingue: solo 249 mila euro l’incasso complessivo, con un debutto il 6 dicembre direttamente fuori dalla top ten.

– già in passato ci siamo occupati dei titoli dei film e delle storpiature, il più delle volte deprecabili, operate dai distributori italiani. In questa stagione non si può non segnalare il caso di Troppo amici, commedia così intitolata sull’onda del successo oltre ogni aspettativa di Quasi amici, degli stessi registi (Olivier Nakache ed Eric Toledano) e con uno dei due protagonisti (Omar Sy). In realtà, si tratta di un film precedente, del 2009, che in originale si intitola “Tellement proche” (cioè “così vicini”). Furbi i titolisti, eh? Il pubblico, però, non ha abboccato (già dal trailer si subodorava la mosciaggine) e il film si è limitato a un misero 261 mila 651 euro.

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I MISTERI
Questa sezione riguarda l’uscita, o la non uscita, di opere cinematografiche in base a logiche che restano oscure. Capita sempre più spesso che film ottimi vengano tenuti in naftalina e recuperati quando ormai si è spento l’interesse nei loro confronti e altri proprio non arrivino. Vediamo nell’ultimo trimestre dell’anno chi si è affacciato inaspettatamente nelle sale:

KILLER JOE

DATA DI USCITA 11 OTTOBRE 2012 – INCASSO € 220.904

Il capolavoro di William Friedkin è stato presentato al Festival di Venezia nel settembre del 2011 e arriva nella sale un anno dopo. A che pro tenerlo in stand-by per un anno per poi farlo uscire quando ormai tutti si sono dimenticati del film e delle recensioni positive dopo la premiere al lido? Succede così che il film attraversi le sale abbastanza in sordina incassando 210 mila euro e non entrando mai nella top ten, nonostante regia e cast altisonanti. Non che all’estero sia andata molto meglio, ma le invettive contro la famiglia e l’ironia feroce difficilmente hanno vita facile. L’incasso globale è di 3 milioni 665 mila dollari e, al di là dell’America (in cui è uscito in 75 sale guadagnando 1 milione 988 mila dollari), il paese in cui l’incasso è più alto è la Gran Bretagna, con 1 milione 286 mila dollari. In America ha ottenuto il rating NC-17 (vietato ai minori di 17 anni) che garantisce ai film una vita commerciale piuttosto difficile. Si rifarà probabilmente in dvd, intanto in rete la fellatio con osso di pollo è già sequenza di culto.

BALLATA DELL’ODIO E DELL’AMORE

DATA DI USCITA 8 NOVEMBRE 2012 – INCASSO N.P.

Se è andata male a William Friedkin, ad Alex De La Iglesia va malissimo. La prima mondiale è infatti al Festival di Venezia del 2010, dove il film, grazie alla presidenza di Quentin Tarantino nella giuria, vince il Leone d’Argento per la Miglior Regia. Più volte annunciato e poi posticipato, il film vede in Italia la luce degli schermi 2 anni dopo, nel novembre del 2012, tra l’altro solo in una manciata di sale, senza praticamente alcuna campagna marketing. Il perché la Lucky Red abbia deciso di uccidere il film resta un mistero. Gli incassi sono talmente bassi che il dato non è nemmeno reperibile. Non è andata meglio altrove. Negli U.S.A. esce con il titolo “The Last Circus” e il rating R (Restricted, cioè vietato ai minori di 16 anni non accompagnati) in 6 sale, raggiungendo la sconsolante cifra di 40 mila 548 dollari. In totale il film incassa 3 milioni 219 mila dollari, di cui 3 milioni 127 mila dollari in Spagna, patria del regista.

SCUSA, MI PIACE TUO PADRE

DATA DI USCITA 6 DICEMBRE 2012 – INCASSO € 567.480

Che senso ha fare uscire copiosamente un film (182 copie) a ridosso del Natale per poi toglierlo drasticamente dopo appena una settimana? Il titolo dà l’idea di una delle tante commediole francesi che dopo il successo di Quasi amici hanno invaso il globo, e quindi anche l’Italia. In realtà si tratta di un’interessante opera agrodolce made in U.S.A, ulteriore tassello dei ritratti di provincia in grado di distinguersi per la freschezza del cast e una sceneggiatura capace di trovare un equilibrio tra le ragioni della commedia e quelle del dramma. Certo, il titolo originale, The Oranges non garantiva alcun appiglio (deriva da West Orange, il sobborgo del New Jersey in cui vivono le due famiglie protagoniste), ma la variante italiana ha attirato un pubblico probabilmente in cerca d’altro. Alla prima settimana l’incasso è di 377 mila 399 euro. Alla settimana successiva il film lascia il posto alla prima ondata di film di Natale ed esce dalla top ten, ma il passaparola lo premia e arriva a incassare, senza il supporto di alcun marketing, 567 mila 480 euro. Da notare che negli U.S.A. è uscito in 110 sale incassando la misera cifra di 366 mila 377 dollari. È come se un film di Pupi Avati incassasse più in America che in Italia.

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NATALE SENZA IL TURBO

 “Meno ma che c’è il Natale!” è sempre stato il motto di esercenti e distributori. Chi va al cinema una volta all’anno di solito sceglie proprio il periodo delle festività per varcare la soglia di una sala e aggiustare così le statistiche stagionali. Quest’anno, però, già parco di miracoli, nemmeno Babbo Natale ha attirato le masse. I dati parlano chiaro. Confrontando i biglietti venduti nei giorni di Natale e Santo Stefano del 2012, con quelli delle stesse giornate del 2011, il calo è stato del 25% (un milione 873 mila spettatori). Minore la differenza negli incassi (-23%), ma solo a causa di una maggiore incidenza del sovrapprezzo per il 3D (14 milioni 34 mila euro).

Che siano cambiate le abitudini degli italiani? Al di là di quello che dicono tutti (crisi economica, pirateria, offerta scarsa, pigrizia), c’è da dire che quest’anno le giornate di festa erano posizionate senza troppe sovrapposizioni con sabati o domeniche, con la conseguenza di creare durante le vacanze natalizie parecchie giornate adatte alla fruizione cinematografica. Non è un caso, infatti, che dopo Natale e Santo Stefano in sordina i numeri si siano assestati nelle giornate successive. In pratica gli spettatori, comunque in calo, si sono spalmati in modo più razionale, evitando di affollare le sale unicamente in due o tre giornate. E infatti a fine 2012 i dati per il periodo delle feste si modificano sensibilmente: -1,29% per biglietti venduti, e addirittura un aumento (+3,88%) negli incassi. Va un po’ peggio, con il ritorno di numeri negativi, se invece si considera il periodo delle feste partendo dal 13 dicembre 2012 e arrivando fino al 6 gennaio 2013 incluso: 10 milioni 550 mila biglietti, (-7,79%) e 74 milioni 744 mila euro di incasso, (-4,16%).

BOX OFFICE DAL 13/12/12 AL 06/01/13

POSIZIONE

TITOLO

INCASSO

1

LO HOBBIT – UN VIAGGIO INASPETTATO

€ 15.532.723

2

COLPI DI FULMINE

€ 9.696.390

3

I 2 SOLITI IDIOTI

€ 8.452.300

4

TUTTO TUTTO NIENTE NIENTE

€ 8.450.298

5

VITA DI PI

€ 6.362.311

6

RALPH SPACCATUTTO

€ 3.210.561

7

LA REGOLA DEL SILENZIO

€ 3.011.161

8

LA MIGLIORE OFFERTA

€ 2.756.927

9

LE 5 LEGGENDE

€ 2.383.720

10

MAI STATI UNITI

€ 2.062.426

 La classifica include anche 2 film usciti nel 2013, di cui non ci occuperemo in questa sede, ma annessi per completezza all’analisi dei film delle feste, in quanto canonicamente tale periodo si conclude con l’Epifania, quindi già nell’anno nuovo.

Ma entriamo nel dettaglio dei singoli film cominciando dalle ultime uscite a ridosso del Natale. La partenza non è delle più rassicuranti. Giovedì 20 dicembre i dati sono disastrosi: Vita di Pi si ferma a 71 mila 630 euro, Ralph Spaccatutto a 65 mila 328 euro, La regola del silenzio a 35 mila 332 euro, Sammy 2 – la grande fuga addirittura a 12 mila euro. Per ottenere numeri dignitosi bisogna aspettare le giornate successive al Natale. Il primo film italiano è Colpi di fulmine, probabilmente la scelta degli orfani del cinepanettone e delle famiglie attirate dalle voci di assenza di volgarità. Se l’anno scorso, però, Vacanze di Natale a Cortina, con un incasso di 11 milioni 704 mila euro, era considerato un flop, quest’anno per Colpi di fulmine, che raggiunge a stento i 10 milioni di euro, i toni sono entusiastici. Cambiano probabilmente i punti di vista in relazione al periodo e al contesto generale. In ogni caso il film di Neri Parenti ha fatto inaspettatamente meglio de I 2 soliti idioti e anche di Albanese. Ma se si guardano i sequel, nessuno ha fatto meglio del capostipite.

I soliti idioti aveva incassato 10 milioni 516 mila euro, il sequel si ferma a 7 milioni 800 mila euro. Sicuramente un buon risultato, ma quello che per molti doveva essere l’outsider delle feste non ha nemmeno convinto tutti gli spettatori del primo film a ritornare in sala, segno evidente che l’apprezzamento non era stato unanime.

Un vero crollo, invece, quello di Antonio Albanese, che con Qualunquemente aveva incassato 15 milioni 869 mila euro, mentre riproponendo la stessa  tipologia di intrattenimento ne incassa la metà. Sarà un caso, ma i commenti relativi a Tutto tutto niente niente sono mediamente pessimi, la maggior parte dice “Forte il trailer!”, il che la dice lunga!

Il vero vincitore, in termini numerici, delle festività, è però stato Lo Hobbit – un viaggio inaspettato, per cui occorre fare alcune considerazioni,. Nessun film della trilogia de “Il Signore degli Anelli” ha incassato in Italia meno di 20 milioni di euro, mentre l’ultimo arrivato, pur provenendo da un successo di tale portata, difficilmente li raggiungerà. Non che sia andato male ma, considerando anche il costo maggiorato del biglietto per il 3D, il riscontro è stato inferiore alle aspettative. Un ottimo successo a livello mondiale, però anche in questo caso in calo rispetto al delirio collettivo per la precedente trilogia. Basta pensare che il capitolo conclusivo (Il ritorno del Re) aveva incassato worldwide 1 milardo 120 milioni di dollari, mentre Lo Hobbit è fermo a 706 milioni di dollari. Parliamo di cifre mostruose, che farebbero la fortuna di centinaia di film, ma si tratta di un progetto costosissimo che dovrebbe reggere e sorreggere il mercato per altre due stagioni. È comunque sufficiente dare un’occhiata in rete per captare meno superlativi e più sbadigli, oltre a molti commenti di scontento nei confronti degli effetti stranianti della nuova tecnica di ripresa a 48 fotogrammi al secondo, voluta a tutti i costi da Peter Jackson.

Anche Sammy 2 – la grande fuga dimezza gli incassi rispetto a Le avventure di Sammy. In questo caso il problema è anche la concorrenza spietata tra film rivolti allo stesso target. Da inizio stagione a Natale sono usciti una decina di titoli indirizzati ai più piccoli. Non voglio arrivare ai ricordi della mia generazione in cui usciva un film Disney ogni lustro e si viveva di riedizioni, ma tanti film (4 proprio a Natale) in un periodo così limitato sono oggettivamente troppi. Di questo ne ha risentito anche il pubblicizzatissimo, e sottovalutato, Ralph Spaccatutto, gradevole incursione Disney nel mondo dei videogiochi (invero debitrice del ribaltamento di prospettive alla base di Toy Story) che ha faticato non poco per raggiungere numeri appena appena dignitosi. Un po’ meglio, come globale, è andata a Le cinque leggende, ma solo perché si è presentato in largo anticipo rispetto al Natale. Inevitabile che al delizioso Ernest & Celestine siano restate solo le briciole, con 128 mila 674 euro, ma con solo 30 sale a disposizione e spettacoli esclusivamente pomeridiani le probabilità di scalare le classifiche erano pressoché nulle. E pensare che l’anno scorso un film decisamente poco riuscito come Il gatto con gli stivaliha superato di slancio i 16 milioni di euro…per forza, monopolizzava il mercato con un unico antagonista, Il figlio di babbo Natale, commercialmente più debole anche se qualitativamente assai migliore, che ha limitato i danni incassando comunque 2 milioni 538 mila euro.

Tra le uscite natalizie prive di grandi successi alle spalle, uno dei pochi titoli a imporsi nella lunga distanza, capace quindi di crescere con il passaparola, è stato Vita di Pi, di Ang Lee, che si è distinto come l’unica vera alternativa al noto. Nei risultati giornalieri ha tallonato in più occasioni i nani della Terra di Mezzo superando brillantemente il 2013 con ancora cartucce da sparare.

È un diesel pure Robert Redford. La regola del silenzio si dimostra un solido intrattenimento, uno dei pochi titoli per chi non ne vuole sapere di fantasy e commedie.

Non hanno superato l’esame, invece, ma sono usciti in molte meno sale, Love is All You Need (in linea comunque con gli altri film della Bier) e La parte degli Angeli, che conferma il calo di gradimento del pubblico nei confronti del prolifico Ken Loach.

Quanto all’Italia, rispetto allo stesso periodo del 2012 la situazione è notevolmente migliorata in quanto l’offerta è stata numericamente superiore. Cinque, infatti, i titoli nazionali presenti nella top ten rispetto ai tre dell’anno scorso, con una quota di mercato pari al 51,71% per biglietti venduti (contro il 34,02% dell’anno scorso). Calano di conseguenza gli altri: gli U.S.A. passano dal 35,38% al 28,36%, mentre entra prepotentemente la Nuova Zelanda con il 17,68% grazie a Lo Hobbit – un viaggio inaspettato.

Incassano meno del previsto due titoli nostrani usciti in anticipo rispetto al Natale ma senza sufficiente carburante per sfruttare il periodo delle feste: Il peggior Natale della mia vita conferma la solidità commerciale del capostipite ma non ne replica i fasti (7 milioni 862 mila euro contro i 9 milioni 679 mila de La peggior settimana della mia vita) e Una famiglia perfetta si deve accontentare di 3 milioni 292 mila euro. La strategia di anticiparne l’uscita (era inizialmente previsto per il 3 gennaio 2013) non lo ha premiato, nonostante l’ambientazione natalizia, le recensioni mediamente discrete e un buon passaparola.

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NON SOLO CINEMA

È sempre più diffusa la tendenza di concepire la sala non solo come luogo in cui si proiettano film, ma come contenitore a 360° di eventi di ogni tipo. Dopo alcune esperienze di successo, come il documentario musicale Ligabue – Campovolo 2.0 3D, che nel dicembre 2011 ha incassato un milione 445 mila euro, l’ultimo trimestre ha visto arrivare nelle sale concerti di ogni tipo, alcuni con riscontri eccezionali, considerando che il più delle volte si tratta di opere che si affacciano sul grande schermo per un unico giorno o poco più. Basta pensare a Led Zeppelin: Celebration Day, il film sul concerto dei Led Zeppelin del 2007 ripreso alla 02 Arena di Londra, che nella sola giornata di mercoledì 17 ottobre ha incassato in Italia ben 560 mila euro, attirando 48 mila spettatori in 250 cinema. Per capire la portata dell’evento, basta confrontare il dato con una qualsiasi prima visione nel primo giorno di programmazione. Se consideriamo giovedì 29 novembre, ad esempio, il debutto del cartone Dreamworks Le cinque leggende ha incassato 120 mila euro in più di 500 schermi, e Una famiglia perfetta ne ha incassati appena 63.000.

Tra gli altri eventi del periodo, anche Hungarian Rhapsody: Queen Live in Budapest, il concerto del “Magic Tour” del 1986 al Nepstadium di Budapest, che ha totalizzato, nella sola giornata del 20 novembre, ben 30 mila spettatori in 200 sale per un incasso di 250 mila euro.  Ottimo il riscontro anche per Vasco Live Kom 011, il film dello show di San Siro del 2001 di Vasco Rossi, che in due giorni ha attirato 23 mila 694 spettatori incassando 337 mila euro. Un po’ più di nicchia l’impatto di Hendrix 70 – LIVE at Woodstock: 100 sale per 115 mila euro in una sola giornata, martedì 27 novembre.

Che considerazioni trarre dai successi ottenuti? Prima di tutto la conferma che riunirsi nel buio di una sala è bello per condividere un’esperienza comune e non esclusivamente cinematografica. A goderne sono sia gli spettatori, che hanno modo di sondare le potenzialità dei cinema variando l’offerta a loro disposizione, sia gli esercenti, con incassi ragguardevoli, ma anche i distributori, in grado di ottenere utili senza dover per forza passare per la pellicola (le proiezioni sono in digitale, infatti si tratta per lo più di rimasterizzazioni in alta definizione). Per non parlare poi del progetto di marketing sotteso di cui le sale sono solo un elemento della filiera, necessario per godere appieno del prodotto e per promuovere i successivi sfruttamenti in altri canali più remunerativi, home-video in primis.

Alla luce di tutto ciò, non si capisce perché i biglietti per tali eventi debbano essere così costosi (fino a 15 euro).

Discorso analogo per le riproposizioni su grande schermo di film di successo. L’iniziativa è lodevole. Per il sottoscritto una visione su schermo grande, nel buio di una sala, tra perfetti sconosciuti con cui condividere un’emozione, è impagabile, ma si potrebbe ipotizzare un prezzo calmierato per quei film che vengono riproposti mentre sono già disponibili in dvd.

Il trimestre sotto esame ha rieditato, tra gli altri:

– The Rocky Horror Picture Show – evento di Halloween – 110 mila euro

– C’era un volta in America – viene proposto solo nelle sale del circuito The Space a metà ottobre, ma forte del successo di 10 mila presenze e 112 mila euro ottiene ulteriori giorni di programmazione in novembre. Si tratta della versione restaurata dalla Cineteca di Bologna, con 26 minuti di scene inedite che portano la durata complessiva a 4 ore e 19 minuti.

– Ritorno al futuro – viene presentato il 5 dicembre, chiamando a raccolta tutti i fan della trilogia e ottiene il terzo posto con 102 mila 561 euro, dietro a Le 5 leggende con 136 mila euro e Il peggior Natale della mia vita con 103 mila 197 euro, battendo, però, sia The Grey che Moonrise Kingdom, al debutto nelle sale.

Da segnalare, infine, l’evento creato da Lucky Red per La collina dei papaveri, l’opera di Goro Miyazaki dello Studio Ghibli che anticipa l’uscita in dvd con un unico giorno di programmazione nelle sale cinematografiche. Ottimo il riscontro, con un incasso di 140 mila euro nella sola giornata di martedì 12 novembre.

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SCRIVETE

Grazie per le mail che avete inviato. Pochi, però, i commenti sullo stato delle sale nella vostra città, a parte qualche lamentela da parte di chi vive in provincia e di fatto non ha possibilità di scelta perché le sale più vicine sono multiplex monotematici, cioè dediti a una programmazione quasi esclusivamente commerciale. Un aspetto che non avevo considerato, e che invece vedo che in base alle vostre mail non è da sottovalutare, riguarda il “quando andare al cinema”. C’è chi evita il week-end, troppo rumoroso, caotico, cafone, e chi invece va esclusivamente il week-end, soprattutto per questione di tempo libero che scarseggia. Visti i fronti contrapposti si determina un perfetto equilibrio tra esigenze e gusti agli antipodi. C’è poi anche chi riflette in modo molto divertente sul tipo di pubblico e sugli inconvenienti di una visione collettiva:

1) silenzio in sala di Guglielmo Ubaldi

2) silenzio in sala di Gugliemo Ubaldi

3) silenzio in sala di Guglielmo Ubaldi

Anche altri hanno espresso pareri tutt’altro che positivi nei confronti del pubblico medio che incontrano al cinema. Che dire, personalmente non sono troppo rigido. Il commento durante la visione non mi disturba, la stupidità ovviamente sì, come a tutti del resto. Ma noto che la soggettività impera e la soglia di sopportabilità è per alcuni facilmente valicabile. Se avete aneddoti, storie, lamentele, elogi, in riferimento all’esperienza cinematografica, scrivete. Sarebbe bello sentire la voce anche di chi vive il cinema non (solo) come hobby o passione, ma proprio come professione, in qualunque ordine e grado. In ogni caso, continuate a dire la vostra scrivendo a

luca.baroncini.spietati@gmail.com

Le vostre parole saranno di spunto per i prossimi sguardi dalla sala…

Il precedente SGUARDO DALLA SALA lo potete trovare qui

         LUCA BARONCINI