Recensione, Thriller

I SIGNORI DELLA TRUFFA

Titolo OriginaleSneakers
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1992
Genere
Durata125’

TRAMA

Un team, specializzato in manomissioni dei sistemi informatici, è costretto dalla Sicurezza Nazionale, previo ricatto, ad individuare un decodificatore invasivo, inventato da uno scienziato in contatto con i russi.

RECENSIONI

Gli sceneggiatori Parkes e Lasker sono gli stessi del film, apripista dei thriller informatici, Wargames: consegnano un’altra intrigante ed ingegnosa passerella di tecniche e tecnologie abbinate al ritmo veloce del “colpo grosso” (Topkapi docet) e alla suspense da thriller spionistico e politico (la presenza di Robert Redford non può non far pensare a I Tre Giorni del Condor). Gli autori hanno fatto ricerche lunghe dieci anni per riproporre una storia di maghi del computer e magie dell’elettronica: la lunga gestazione è palese, dal genere spionistico sorpassato alla sensazione, conseguente, che l’avversario di rito sia stato modificato in corsa, passando dai sovietici alla malavita. Il tutto poggia, anche, su di un confortevole materasso di commedia (buona la gag del cieco al volante), è abilmente messo in scena da Phil Alden Robinson e conta su di una squadra di attori di prim’ordine. Venendo alle note stonate: qualche passaggio inverosimile (Redford che fugge abbandonando soldi e decodificatore; il trucco del giardiniere); scene grossolane (ad esempio, come River Phoenix salva Redford nel finale) che denunciano l’inopportunità di alcuni sconfinamenti nel drammatico dello spirito lieve di base; una sceneggiatura che, Redford escluso, sacrifica il buon cast; modi ed ingredienti poco originali, per quanto l’opera sia una buona “copia”. La vena politica progressista-democratica è prepotente: dagli ex – sessantottini che vogliono cambiare il mondo, alla bancarotta procurata al partito repubblicano in favore di Greenpeace. Il titolo originale, “sneakers”, indica sia l’entrare di nascosto sia il nome con cui si differenziano i giovani (= scarpe da tennis) dai vecchi programmatori IBM (brown shoes).