TRAMA
La sorella maggiore gestisce la casa coloniale, che affitta a villeggianti, nelle paludi di famiglia e si prende cura di lei, che è stata in manicomio. Quest’ultima s’innamora di un giovane ospite mentre il tuttofare della struttura accusa la maggiore di un omicidio nel passato.
RECENSIONI
Ingiustamente poco notato, è l’esordio dello sceneggiatore Bill Condon per la New Line Pictures: si farà notare maggiormente con le successive biografie “autorali” Demoni e Dei e Kinsey ma è già visibile il suo talento in questo piccolo film che conosce a menadito i classici, all’insegna del southern gothic intriso di scontri di caratteri femminili e torbidi segreti alla L’Anima e il Volto e Che Fine ha Fatto Baby Jane. Un’opera anomala sia per gli anni ottanta sia per la casa di produzione, poiché negli anni ottanta i fruitori di horror/thriller cercavano il sensazionalismo. Condon, invece, offre una messinscena raffinata, con largo uso di musica sinfonica, cura della fotografia, meravigliosi giochi di ombre e luci, scenari paludosi o neoclassici ed una chiusura dell’orrore all’insegna di ombre fantasmatiche amichevoli. Con il senno di poi (delle sue opere future), l’impronta autorale sta anche nel tema dei segreti che tornano nefasti.