TRAMA
Un detective tallona un organizzatore di rapine perfette ma violente. Lo incontra, lo ammira.
RECENSIONI
Di primo acchito, appare come un poliziesco che rispetta, pericolosamente vicino allo stereotipo, tutti i codici del genere: il colpo perfetto, il poliziotto segugio, l'identificazione fra quest'ultimo e il delinquente. Aleggia il fantasma di The Killer di John Woo, rivisto nell'ottica (di stile e schema, più che di trama) di Strade Violente dello stesso Mann il quale, oltretutto, copia/incolla il confronto fra i due protagonisti di un suo mediocre tv-movie, Sei Solo, Agente Vincent. Ma batte un cuore grandissimo dietro alle apparenze: già l'attenzione insolita ai personaggi, ai contorni melodrammatici e sentimentali del privato, sprigiona un magnetismo ed un afflato poetico di rara potenza. Nella seconda parte l'Heat si fa finalmente sentire, la caccia è aperta. Una lunghissima sparatoria in mezzo alle strade di Los Angeles lascia a bocca aperta. Il piglio del tutto è davvero inedito nel suo realismo: si gira per le strade, con decine di comparse e la bellissima ed eloquente parte finale rilegge tutto il film (le sue convenzioni…) portando allo scoperto quel cinema di sensazioni sotterranee e refoli diretti al cuore che Mann costruisce, passo dopo passo, attraverso le atmosfere evocative. Non sono casuali tutte quelle inquadrature che, specie in apertura, tagliano prepotentemente le figure e si soffermano sui particolari del viso: Mann, del noto, mostra dettagli inediti che irradiano senso. Non dimentichiamo il valore aggiunto di due mostri sacri della recitazione stanislavskijana, per la prima volta faccia a faccia, con Pacino battuto ai punti nel momento in cui non è altrettanto bravo in tutti i registri. Commuove il personaggio di De Niro che va incontro amaramente al proprio destino, seguendo la regola numero uno, "Non darti legami che non ti permettano di staccarti da tutto in trenta secondi"; si veste d'appassionante romanticismo il duello fra due cavalieri impegnati in una lotta onorevole e fuori dal tempo, "simili" in quanto rifiutano la vita da "barbecue e partita in televisione".