TRAMA
Campione dei Tigers, Billy perde la fidanzata che si sente trascurata a favore del gioco, mentre il suo presidente gli consiglia di ritirarsi per limiti d’età. Durante una partita contro gli Yankees ripercorre con la memoria gli ultimi cinque anni di vita.
RECENSIONI
Un romanzo di Michael Shaara, sceneggiato da Dana Stevens (quello di City of Angels), per il terzo ruolo di Kevin Costner che ha a che fare con il baseball (dopo L’Uomo dei Sogni e Bull Durham), con echi di L’Idolo delle Folle di Sam Wood (anche perché Costner ricorda sempre più Gary Cooper). Sam Raimi, in questi lidi perché amante di questo sport, s’è visto tagliare dalla produzione le scene più crude per ottenere un visto “per tutti”, quelle che, esplicitamente, testimoniavano un protagonista fedifrago ma la pellicola viaggia bene lo stesso sulle ali del Sogno Americano attraverso l’allegoria sportiva, sa essere commovente e ricorda Un Attimo una Vita di Sydney Pollack (1977, con Al Pacino), forte di una scrittura sagace nel cesellare cuori ed esistenze, pur con qualche caduta di gusto nell’essere ammiccante (vedi la scena in cui si rimprovera al presidente il suo cinismo su questo sport o l’ultima battuta nel finale, forzatamente ottimista). Se ogni esistenza è alla ricerca della “partita perfetta” (quella dove il lanciatore non è mai eliminato), il protagonista, abbandonato dal gioco e dall’amore, vuole essere ancora Il Migliore.