Noir

DUELLO SULLA SIERRA MADRE

Titolo OriginaleSecond chance
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1952
Genere
Durata82'

TRAMA

A San Cristóbal, Messico, Gordon è sulle tracce della pupa del proprio boss, di cui è innamorato. Lei, in fuga, si fa accompagnare a La Cumbre, minuscolo paese di montagna, da un boxeur americano che le fa la corte ed è ignaro di tutto.

RECENSIONI

Noir anomalo, perché contiene una serie di scene che, convenzionalmente, non appartengono al genere e che difficilmente trovano altrove co-abitazione (incontri di boxe, folklore, musical, catastrofi). Di certo non si tratta di un western come potrebbe suggerire il titolo italiano: il punto di forza è il soggetto di D. M. Marshman Jr. (uno dei collaboratori di Billy Wilder per la stesura di Viale del Tramonto). La prima parte, probabilmente la migliore, inventa con sagacia personaggi e situazioni sull’esile traccia di un film di caccia all’uomo (donna): Rudolph Maté sfrutta l’esotismo dell’ambientazione (ha girato a Cuernavaca e Taxco), infilando tipicità messicane in ogni dove (l’artificio esplode nel brano “musical” a La Cumbre, con evidenti ballerini americani professionisti); la produzione di Howard Hughes gli permette di fare le cose abbastanza in grande, fra figuranti (l’incontro di boxe nell’arena) e modellini (anche palesi) ma, a fare la differenza, è la sua mano da piccolo grande regista di B-movie, sempre propensa a mischiare i registri e perfetta conoscitrice dei tempi del cinema di tensione. Fra prima e seconda parte, però, fa da cerniera un idillio romantico con il carattere irrisolto di Linda Darnell, ovvero con ambiguità non figlie della tipica figura della femme fatale. Senza evidenza, infatti, di un “punto di svolta” nei suoi sentimenti verso il personaggio di Robert Mitchum, passa dall’opportunismo della seduzione (declina l’invito all’incontro, scommette contro di lui) al sentito rapimento da svenevole romantica. Poco male: la seconda parte è una sorpresa, vira nel film catastrofico, con la coppia innamorata intrappolata, con il killer, nella pericolante cabina di una funivia (sequenze ideali, secondo la RKO, per sfruttare la loro prima pellicola in 3D).