
TRAMA
Steve torna in città: è innamorato di Anna, sua ex-moglie, ora donna di un gangster con cui pianifica un colpo ai danni di un furgone portavalori. Deve scoprire per quale motivo Anna, molto legata a lui, sposò quel farabutto.
RECENSIONI
A Hollywood Robert Siodmak si specializzò nel genere thriller/noir, dove iniettava la sua formazione espressionista (notare lo splendido lavoro sul bianco e nero del direttore della fotografia Frank Planer): dopo La Donna Fantasma, La Scala a Chiocciola, Lo Specchio Scuro e I Gangsters (sempre sceneggiati da Daniel Fuchs) con cui lanciò proprio Burt Lancaster, ottenne buon riscontro al botteghino anche con quest’opera, che non evita le sue solite carenze nella coerenza della continuity e della drammaturgia ma che contiene umori da cult movie nella descrizione “psicologica” dell’amore folle fra i due protagonisti (il lungo flashback che segue il prologo), nell’evocare la donna fatale (una Yvonne De Carlo mai così desiderabile e sfuggente), nel mettere in scena la violenza (in questo senso, per il periodo, il finale secco e senza mezzi termini era un pugno nello stomaco). Altro tratto distintivo di Siodmak, l’uso “eccitante” del commento sonoro, similarmente a La Donna Fantasma: la Easy Morales Phantasy, nel club, scatena ritmi forsennati che fanno il paio con lo sguardo perso, “drogato” di Steve/Lancaster per l’amata, che balla sinuosa con il gigolò (all’esordio, una fugace apparizione di Tony Curtis). In altri passaggi queste dinamiche psicologiche sono poco plausibili o chiare: la scena in cui Steve, sorpreso con l’ex-moglie dal gangster di Dan Duryea, fa “bere” a quest’ultimo che stava solo proponendole il colpo al portavalori; il ripensamento di Steve durante la rapina; la natura del criss cross (nel senso di doppio gioco) messo a punto con l’amante; l’incomprensibile accanimento contro Anna dell’amico poliziotto.
