TRAMA
Un gruppo di mercenari raggiunge, in alto mare, la nave da crociera Argonautica, messa in avaria da un complice per permettere loro di derubare i passeggeri, ma trova solo cadaveri ed un orrendo mostro marino.
RECENSIONI
Da predatori a prede, da galletti gradassi a mammole piagnucolanti. Stephen Sommers ghigna nel mostrare i nervi fatti a pezzi dall'orrore del mostruoso, dell'ignoto ed invincibile. Il suo è un omaggio spurio al fantahorror anni cinquanta, ne replica i temi ma non il fascino estetico da "piccolo e ingegnoso": gli effetti speciali ed i mezzi messi in campo son da produzione ad alto budget, sfarzosa, chiassosa, spettacolare (la corsa in scooter d'acqua in primis). L'Argonautica come il Titanic, i draghi marini delle leggende cinesi (in effetti, chi mai si ferma a quelle coordinate?) come l'Alien coadiuvato dai sotterranei Tremors, un gruppo "macho" alla John Carpenter, qualche battuta idiota, il disgusto visivo in stile La Cosa: quando il corpo esce dall'intestino del mostro e il campo visivo si riempie di cadaveri spolpati, scorrono gelidi brividi. Niente di nuovo, un buon assemblaggio di seconda mano, addirittura una nostalgia di una nostalgia: già nel 1989 il terrore sottomarino ritornava di gran moda (Creatura degli Abissi, The Abyss, Leviathan). La tensione, però, è davvero ben orchestrata e Sommers, forte di un cast convincente, riesce anche, a volte, a stimolare il sorriso fra i nervi a fior di pelle: la gag dell'ultimo colpo in canna sprecato dal capo dei mercenari va segnata nel taccuino. "Ok, e adesso?", direbbe il personaggio interpretato da Treat Williams. Attendiamo il prossimo mostro per una nuova, spassosa avventura da paura: Sommers, l'anno successivo, sbancherà i botteghini con La Mummia, dove corregge la formula per meno spaventi e più ironia.
