TRAMA
Nel 1937 si conobbero all’Università: Katie ebrea e attivista politica di sinistra, Hubbell scrittore e atleta. Si ritrovano alla fine della Seconda Guerra Mondiale e decidono di andare a convivere, ma le differenze di pensiero sono più forti di loro.
RECENSIONI
La sceneggiatura di Arthur Laurents, da un suo libro, era semi-autobiografica e si focalizzava maggiormente sul carattere della comunista Katie, pur edificata sulla storia d’amore fra due caratteri antitetici. Sydney Pollack, però, fece entrare nel progetto Robert Redford (Laurents aveva pensato a Ryan O’Neal), allargò la sua parte e modificò il canovaccio di base (riscritture anche di Dalton Trumbo, Alvin Sargent, Paddy Chayefsky e Herb Gardner), consegnando un montato di tre ore che dovette rivedere per non scontentare produzione e scrittore, riducendo la parte ambientata all’università, lasciando qualche vuoto di senso nel plot e finendo per trattare il maccartismo superficialmente. La pellicola ebbe comunque un enorme successo, la canzone premio Oscar scritta da Marvin Hamlisch e interpretata da Barbra Streisand scalò le classifiche e ancora oggi, come dramma sentimentale, il film diretto da Pollack è considerato un classico. A dispetto, quindi, del progetto originale di Arthur Laurents o di quello supposto di Pollack, che mantenevano sullo stesso piano la relazione interpersonale e il quadro politico mutevole (rivendicazioni comuniste, caccia alle streghe, Guerra Fredda) quella che si para davanti è, essenzialmente, una Love Story dove le vicende ideologiche sembrano finanche importune, eppure sorretta dalla prova degli attori (Barbra Streisand è fantastica, ma è più credibile il personaggio di Redford) e da una messinscena capace di restituire con nostalgia e tenerezza la vicenda in cui si muovono, colpendo al cuore con un finale amaro.