TRAMA
Il detective della polizia Louis Burke fa l’infiltrato in prigione per scoprire chi uccide i detenuti. Scopre che sono coinvolti i crudeli secondini.
RECENSIONI
Dramma carcerario (e poliziesco e thriller, previo serial killer) con passaggi quasi tutti convenzionali e che non può contare neppure sulla sufficiente credibilità e chiarezza esplicativa necessarie per farne, tutt’al più, un onesto b-movie derivativo. La sceneggiatura è la prima di David S. Goyer, futuro nome di punta nel fantasy horror (fra le altre cose, sarà co-autore delle saghe di Blade, Batman e Ghost Rider). Se non altro, Deran Sarafian s’impegna non poco a livello figurativo, opziona una fotografia che accentua il blu scuro e il color fuoco, cura ogni sequenza cercando il punto di inquadratura inventivo, l’atmosfera giusta per donare alla pellicola un indovinato e curioso tono surreale. Allo stesso tempo, è sagace la sua scelta di dare poco spazio alle arti marziali di Jean-Claude Van Damme, fuori luogo in tale contesto. Nel rapporto costi/benefici, un successo al botteghino.
