TRAMA
Gloria, casalinga stufa della vita che conduce nei sobborghi di Madrid, rompe la testa al marito con un osso di prosciutto.
RECENSIONI
Opera felicemente stramba: Pedro Almodóvar frulla situazioni, dialoghi e personaggi eccentrici, anche demenziali, con uno stile sottotono (c’è John Waters nell’aria). È dissacratorio all’ennesima potenza, anche se, come commedia/satira di costume, la sua opera funziona fino a un certo punto: sa essere divertente ma cavalca una struttura narrativa sfilacciata, poco attrattiva, per un non-racconto che colleziona tipi e attimi, modi e riferimenti nel segno del postmoderno. Non è ancora nato un genio: permane il dubbio di un’operazione più furba che istintivamente folle, votata a scandalizzare a ogni costo. La matrice grottesca, inoltre, per quanto originale, è sin troppo naif, mentre i motivi della sua composizione, alla lunga, si fanno ripetitivi, esagerati, spesso ridicoli, noiosi.