TRAMA
Gli scienziati rinvengono, nella foresta del Congo, un essere umano cresciuto fra gli animali e lo chiamano Bingo Bongo. Lo ingabbiano e studiano: Bingo Bongo si invaghisce della bella dottoressa Laura.
RECENSIONI
Imbarazzante, ma poteva funzionare: i soggettisti e co-sceneggiatori Enrico Oldoini e Franco Ferrini forniscono ad Adriano Celentano un oggetto Tarzanato con Il Ragazzo Selvaggio, King Kong (compare anche lui) e Le Folli Notti del Dottor Jerryl. È nelle corde dell’interprete per messaggi animalisti e nella sua muscolatura, perché lo “snodato” cantante (che, nello stesso anno, fa uscire l’album “Uh…Uh...”, con title-track condivisa) di scimmiesco ha sempre avuto (volutamente) più di qualcosa. Bingo Bongo comunica con gli animali e riferisce all’uomo cosa hanno da dire la gallina costretta alla continua produzione di uova, uccellini privati degli alberi e così via. Ma la sobrietà non è di Campanile, né del suo protagonista: a forza di becerume (per significare “la bestia che è in ognuno di noi”), love story sottolineata, ecologismo urlato nella Giungla di Città (altra canzone), smorfie da scimpanzé e trama risaputa, l’eccentricità del soggetto affonda laboratorio, metropoli e giungla del Congo.
