Drammatico, Recensione, Sportivo

BASTA VINCERE

Titolo OriginaleBlue chips
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1994
Durata108’
Sceneggiatura

TRAMA

Il coach Pete Bell, della squadra di basket dei Dolphins (Western University), è reduce da una stagione disastrosa perché non riesce a ottenere i playmaker giusti. Stavolta decide di barare.

RECENSIONI

Per tornare in carreggiata dopo un’assenza di quattro anni e qualche flop al botteghino (anche questo non è andato benissimo, ma fu apprezzato dalla critica) il grande William Friedkin gira su commissione (ma è sempre stato un tifoso di basket) questo dramma sportivo dell’esperto Ron Shelton (reduce da un altro film sulla pallacanestro, Chi non Salta Bianco è). Al di là della sua messinscena sempre creativa (le partite riprese in tempo reale con sei m.d.p. in campo), nonostante il moralismo di fondo del racconto (il solito: vedere Colpo Vincente) e qualche meccanismo schematico o di grana grossa, asseconda (pur dando spazio all’improvvisazione) una sceneggiatura che ha apprezzato, facendo propria la sua dura requisitoria contro la corruzione nello sport, traendo spunto dalla realtà per denunciare come le logiche del denaro sporchino le discipline facendo ottenere solo vittorie amare (sotto accusa gli acquisti sottobanco dei giocatori per “convincerli” ad iscriversi al college). Semmai, è sorprendente l’essenza affatto consolatoria di un film con una struttura tipicamente di genere e l’assenza di figure prettamente positive: questo è tutto merito di Friedkin. Per gli appassionati, cameo di campioni come Larry Bird, Penny Hardaway, Bob Cousy e il torreggiante Shaquille O’Neal. Nick Nolte recita con una grinta impagabile (il suo personaggio è modellato su Bobby Knight, della Indiana University), la deliziosa Mary McDonnell, come in Balla coi Lupi, ha la rara capacità di entrare in empatia con lo spettatore e c’è anche l’Ed O’Neill dell’irriverente serie tv Sposati con figli, nei panni di un giornalista. Classici del blues in colonna sonora. Ritmo sostenuto ed eccitato, ad immagine del gioco ritratto.

Non un semplice film sul basket ma acuta analisi di un ambiente con svisceramento della retorica dello spogliatoio ad esso connessa (what you see here/ what you hear here/ let it stay here/ when you leave here). Quando i valori dello sport si calcolano in milioni di dollari e l'ideale decoubertiniano viene inquinato dagli interessi e dal denaro, il compromesso può diventare una strada obbligata a meno che non si rinunci a tutto e si torni a insegnare a far canestro ai ragazzini. Ben scritto da Ron Shelton (il regista di BULL DURHAM e TIN CUP) BLUE CHIPS guarda la partita dell'onestà dalla panchina e offre all'occhio e al cuore la sofferenza di un coach e di un uomo. Cameo per il cestista Larry Bird e un superbo Nick Nolte, forse l'attore americano più sottovalutato degli ultimi anni.