Commedia, Sentimentale

BANGLA

TRAMA

Phaim è un “bangla” di cittadinanza italiana che vive nel quartiere Torpignattara di Roma. Musulmano, non può bere alcolici né fare sesso prima del matrimonio. S’innamora di Asia: come dire ai genitori tradizionalisti che non è una di “loro”?

RECENSIONI

Paradosso dei paradossi, l’unico difetto di questo debutto simpatico e rilevante per la nostra cinematografia (perché accoglie uno sguardo integrato e differente) è che è troppo “italiano”, iscrivendosi nelle nostrane, risapute commedie con dramma sentimentale minuto, spesso incentrate sulla donna ideale da riconquistare. Ricorda i racconti alla Massimo Troisi (senza il suo personaggio a riempire l’esile trama), stile Ricomincio da Tre, con il protagonista insofferente agli stringenti dettami della tradizione culturale e in cerca d’amore, anche se Phaim Bhuiyan ha designato come modelli la serie Netflix Master of None, su di un ragazzo di origine indiana a New York, l’umorismo di Clerks (ma non ci sono irriverenza e battute fulminanti) e gli stralunati di Paterson e Ovosodo. Cita anche Boris, ingaggiando Pietro Sermonti in un ruolo alla Stanis La Rochelle. Il modo di fare del suo personaggio, fra l’impacciato e il logorroico gradevolmente critico (con Io narrante e pensieri che non si specchiano nelle azioni), ricorda Woody Allen, mentre fanno tanto Nanni Moretti l’accento romano e la voluta recitazione monocorde che non fa trasparire le emozioni (fuori luogo nella scena del litigio finale con l’amata). Spaccato autobiografico (i Moon Stars Studio sono la sua band, la mamma è la vera mamma) per un esordio giovanile e da outsider, reso possibile da una puntata di Nemo-nessuno escluso dove Bhuiyan raccontava la sua storia, qui travasata e romanzata. Bravissima Carlotta Antonelli, interprete di Asia, pedina paradigmatica di un opposto con padre metallaro e madre lesbica.