Documentario, Recensione

NICOLAE CEAUSESCU: UN’AUTOBIOGRAFIA

Titolo OriginaleAutobiografia lui Nicolae Ceausescu
NazioneRomania
Anno Produzione2010
Durata180'
Sceneggiatura
Montaggio

TRAMA

Romania, 1965-1989. Attraverso un monumentale montaggio che mescola filmati ufficiali a momenti di vita privata viene restituita la personalità di Nicolae Ceausescu, dalla fulminante ascesa politica fino al processo sommario e all’immediata condanna a morte, vero e proprio atto conclusivo della rivoluzione rumena. Il dittatore è seguito nella sua trasformazione da semplice ragazzo di origine contadina in leader autoritario e dal potere incontrastato, invitato in ogni parte del mondo, dalla Cina alla Corea del Sud, fino alla Casa Bianca e a Buckingham Palace. Ne scaturisce il ritratto di un personaggio complesso e contraddittorio, abile e astuto nella dimensione pubblica quanto incerto e impacciato in quella privata. (dal catalogo del 28º TFF)

RECENSIONI

«In fin dei conti, il dittatore non è che un artista che ha la possibilità di mettere completamente in pratica il suo egotismo. È semplicemente una questione di ordine estetico, a prescindere dal fatto che egli si chiami Baudelaire, Bolintineanu, Luigi XVI o Nicolae Ceausescu». Con Autobiografia lui Nicolae Ceausescu, la rappresentazione del potere al cinema raggiunge uno dei suoi più alti, rigorosi, devastanti risultati. Oltre la demistificazione naturale del Mito della Trilogia di Sokurov (Moloch, Taurus, Il sole), oltre la sacrosanta messa in scena della volgarizzazione catodica del cinema di Peter Morgan, oltre il ritratto dell'Altrove Irreale del Potere di Il divo o la somatizzazione malsana di Il caimano. L' opera di Andrei Ujica si affida esclusivamente a immagini di repertorio, schiacciando la Storia all'immanenza della Società dello Spettacolo. Non esiste altro che la messa in scena di Sé del Potere, della sua verità, la storia è un profluvio di immagini, è inconsistente. Ujica affronta frontalmente l'inevitabile ossessione del cinema rumeno contemporaneo, ma il corpo di Ceausescu potrebbe essere sostituito da qualsiasi altro personaggio: all'autore interessa la macchina del Potere, la realtà mediatica che rende la realtà effettiva un dato fragile, inefficace, inesistente. Il montaggio, cronologico, gioca di associazioni sulla messa in scena dei filmati, mai sui personaggi. C'è solo lo spettacolo, la verità è un residuo. Radicalmente debordiano. Semplicemente (in ogni senso) definitivo.