Commedia, Recensione

ASPETTANDO IL RE

Titolo OriginaleA hologram for the King
NazioneGermania
Anno Produzione2016
Genere
Durata98’

TRAMA

Alan è in Arabia Saudita per presentare e vendere al re la rivoluzionaria tecnologia della videoconferenza con ologrammi. Ma il monarca non si presenta mai. Un’escrescenza nella schiena lo porta a conoscere la dottoressa Zahra.

RECENSIONI

Co-produzione internazionale, girata per lo più in Marocco, dove il tedesco Tom Tykwer adatta il romanzo di Dave Eggers e ingaggia il divo Tom Hanks (già insieme per Cloud Atlas), che pare tornare dalle parti di La Guerra di Charlie Wilson. Non c’è, però, satira politica, anzi: la prima parte è appiattita in una risaputa commedia di crisi di mezz’età, con il protagonista reduce da un divorzio e in difficoltà economiche. Quando, con discutibile white washing (perché si vede, perché i suoi modi di interagire sono palesemente da occidentale), entra in campo il personaggio arabo di Alexander Black (comunque bravo), si è di fronte al risaputo meccanismo di scontro/incontro fra culture, con il buon cittadino borghese a contatto con un casinaro. Per fortuna il film (e il libro) prendono altre strade, fanno una sosta anche politica (quando Black chiede a Hanks se, da americano, appoggerebbe una loro rivoluzione democratica) e si fa palese il tentativo di Tykwer di agevolare la confidenza della platea occidentale con il diverso (l’arabo), attraverso i codici di un prodotto mainstream (l’anno prima ci aveva provato anche Barry Levinson con Rock the Kasbah): tralasciando la commedia e l’analisi economica globale (buttata nel mucchio senza convinzione), l’opera risolleva le sue sorti quando, a modo suo, si fa meno eterea e, pur con leggerezza, descrive un amore interculturale, toccando il dramma delle condizioni in medio oriente (politiche) e in occidente (private), capace nel dipingere due anime affini con sguardo oltre le contingenze.