
TRAMA
Una famiglia da tempo alla ricerca di una abitazione trova finalmente un’ottima sistemazione a prezzo irrisorio. Scoprirà in seguito che si tratta di una casa di appuntamenti da poco chiusa.
RECENSIONI
Questa brillante commedia degli equivoci prende spunto da un evento attualissimo nel 1959: la legge Merlin e la conseguente chiusura delle case di appuntamenti. La simpatica famigliola protagonista, perbene e tradizionalista quanto ci si poteva aspettare ai tempi, diviene il simbolo di tutta la società borghese. Nelle reazioni di ogni singolo componente si poteva rispecchiare lo spettatore: le donne, destinate ad arrossire e scandalizzarsi, e gli uomini, imbarazzati o divertiti. Fra brave ragazze noiose e insipidi corteggiatori spiccano, animando la pellicola, il padre nei guai interpretato da Peppino De Filippo ed il terribile nonnino Totò. Il primo si sforza comicamente di nascondere la verità, il secondo non fa che raccogliere indizi che la svelano senza porsi alcun problema. L'ossessione per la rispettabilità viene sufficientemente derisa, come pure, almeno in parte, la morale dell'epoca (molto significativa la preoccupazione della ragazza quando scopre che il suo fidanzato non conosce la casa incriminata!). L'epilogo è quello atteso ed inevitabile, illuminato da un memorabile sfogo alla finestra di Totò che invita l'irrequieta popolazione maschile ad "arrangiarsi".
