Commedia, Recensione

A SPASSO CON DAISY

Titolo OriginaleDriving Miss Daisy
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1989
Genere
Durata100'

TRAMA

Il figlio costringe Daisy, anziana donna ebrea di Atlanta, ad accettare l’assistenza di un autista di colore: dopo le iniziali diffidenze, nasce una preziosa amicizia.

RECENSIONI

Commovente e divertente disegno della terza età con differenze di classe (sono lontani i tempi di rabbia di Un Uomo da Affittare), fino alla malinconia del declino (il mesto finale), attraversando venticinque anni, dal 1948 al 1973. Bruce Beresford dirige con ritmo pacato (anche troppo), raffinato e perspicace (degne di nota anche le scenografie e tutte le ambientazioni), e i due attori protagonisti sono impagabili come i loro personaggi: un'anziana adorabilmente arteriosclerotica, un autista afroamericano saggio con tatto (ruolo che Morgan Freeman si porterà dietro per tutta la carriera). Oscar al film, a Jessica Tandy (che il cinema finalmente ripaga con un ruolo degno delle sue performance teatrali), alla sceneggiatura di Alfred Uhry che modifica la sua commedia teatrale premio Pultizer (a tre caratteri, sempre con Morgan Freeman sul proscenio), dando corpo a personaggi solo nominati nel testo originale. Grande successo di pubblico, che ha apprezzato soprattutto la perfetta sinergia di opposti: una donna ricca per cui il centro del mondo sono le proprie insignificanti idiosincrasie e un comprensivo uomo di mondo che sa assecondarla (per rispetto, perché ne comprende intelligenza e fragilità), per poi accompagnarla su differenti punti di vista. Il punto di svolta, in cui Daisy si riconoscerà nell’autista, è la scoperta della convergenza nell’esilio di razza (ebraica e afroamericana).